Comitato via Lepanto: “Delusi dalla sentenza del Consiglio di Stato”

I ricorsi sul progetto di housing sociale: "Valuteremo come proseguire per tutelare gli interessi del quartiere"

Una ricostruzione grafica del progetto edilizio di housing sociale

Martedì, 30 gennaio 2024

“Abbiamo appreso con disappunto che la sentenza del Consiglio di Stato, in riforma di quella del Tar a noi favorevole, ha accolto l’impugnazione della società Torre dichiarando il nostro ricorso irricevibile”.

È stata affidata a un comunicato stampa la reazione del Comitato civico formato dei residenti di via Lepanto sul caso del progetto di housing sociale nel quartiere di Sant’Efisio. Da tempo un gruppo di cittadini contesta la costruzione di un complesso con 45 alloggi da parte della società Torre Sgr, grazie alla cessione dei terreni comunali.

“Siamo profondamente delusi”, si legge nella nota del Comitato civico, “ciò che stupisce maggiormente è il fatto che i giudici di secondo grado non sono minimamente entrati nel merito delle ragioni a suo tempo addotte e riconosciute dal Tar, e cioè l’illegittimità a costruire, con concessione edilizia diretta, edifici ben più alti dei 13 metri previsti dal Piano urbanistico comunale per le zone B. La sentenza, al di là di un errore formale che il precedente pronunciamento aveva ritenuto superato, infatti richiamandosi ad un recente giudizio dell’Adunanza Plenaria e interpretando in maniera oltre modo restrittiva il concetto di ‘vicinitas’, ha stabilito che il Comitato di via Lepanto non aveva la legittimazione e l’interesse ad agire presentando un ricorso al Tar”.

Una decisione che i residenti però contestano. “Il Comitato”, scrivono, “in realtà è formato dai residenti della zona e proprio in quanto costituito per tutelare gli interessi più generali dei suoi componenti, nonché degli abitanti del quartiere, aveva deciso di ricorrere al Tar con l’obiettivo di salvaguardare il diritto del paesaggio urbano, del decoro e della qualità di vita degli abitanti. È evidente che tali interessi prescindono dalla contiguità materiale tra le proprietà e, in base a un più alto livello dei diritti fondamentali della persona umana e in particolare del cittadino, richiedono una differente valutazione del criterio della ‘vicinitas’ e per esso dell’interesse a ricorrere. Essa non può dipendere da misurazioni di distanze fisiche e va semmai rapportata a valori immateriali quanto imprescindibili, che ormai da tutti sono considerati fondamentali”.

“Un pronunciamento simile è da noi ritenuto gravissimo in quanto viene fortemente ridimensionato il diritto dei cittadini a far valere le proprie istanze. In questi anni”, ricordano i cittadini che si erano rivolti al Tribunale amministrativo regionale, “abbiamo dimostrato con le nostre azioni, quanto l’originario progetto presentato dalla società la Torre Sgr che prevedeva edifici di altezza di 20 metri – quindi, molto più dei 13 metri previsti dalle norme del Piano urbanistico comunale – fossero inappropriati e impattanti per la vivibilità del quartiere. Nel merito, il Tar ci ha dato ragione, come lo stesso Consiglio comunale, riunito in seduta il 11 aprile 2023 per valutare il piano attuativo presentato dalla società la Torre previsto in caso di superamento dei 13 metri, ha recepito le nostre istanze, con forte senso di responsabilità e attenzione per il futuro della città, respingendo la proposta”.

“Ci chiediamo quindi ora se sia giusto che vengano realizzati edifici che lo stesso Consiglio comunale non reputa idonei per l’area. E soprattutto, riteniamo, in particolare in momenti storici come questi dove prevale il senso di disaffezione verso le istituzioni, molto preoccupante delegittimare l’attività dei comitati cittadini, che essendo in fin dei conti un insieme di persone accomunate dall’intento di perseguire un determinato scopo devono essere visti come una opportunità e un sintomo di sicura vitalità civica, di solido impegno della società civile, di senso della comunità”.

“Con questo obiettivo”, conclude la nota del Comitato civico di via Lepanto, “anche il nostro comitato ha sempre operato nell’interesse del quartiere, dialogando di continuo con la pubblica amministrazione, con spirito costruttivo per affrontare le diverse criticità che periodicamente ci si trova ad affrontare. Anche la scorsa settimana il Comitato di via Lepanto ha avuto un incontro con il sindaco Massimiliano Sanna per discutere alcuni temi che erano emersi nei recenti incontri tra i residenti. Con la stessa ferma volontà di far valere i diritti della collettività, con cui abbiamo operato finora, il Comitato di via Lepanto valuterà come proseguire per tutelare gli interessi del quartiere presso le autorità competenti”.

2 Commenti

  1. Da parte mia è giusto che si faccia la costruzione, dopo tutto era area comunale dove era una vera e propria discarica, ne so qualcosa quando andavo a pulire per il comune, mi dispiace anche che i cani per fare i loro bisogni, li portano ai giardini che sono di fronte, che nel passare nei vialetti servono gli stivali dagli escrementi di cani che ci sono. Incivili.

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