Via libera all’housing sociale in via Lepanto: il Consiglio di Stato dà ragione a Comune e costruttori

Riformata la sentenza del Tar che aveva accolto il ricorso del Comitato civico dei residenti

Il cantiere dell’housing sociale, in una foto scattata il 1° dicembre 2021

Martedì, 30 gennaio 2024

Ribaltone sul caso dell’housing sociale in via Lepanto, a Oristano. Il Consiglio di Stato (quarta sezione) ha accolto il ricorso presentato dalla società Torre Sgr e – riformando la precedente sentenza del Tribunale amministrativo regionale della Sardegna – ha dichiarato il ricorso di primo grado irricevibile e inammissibile.

Oltre due anni fa il Tar aveva annullato il provvedimento unico Suape con il quale – nel 2019 – il Comune di Oristano aveva autorizzato la realizzazione del complesso edilizio nel quartiere di Sant’Efisio.

In quell’occasione i giudici avevano dato ragione al Comitato civico formato dei residenti di via Lepanto, che da subito avevano contestato il progetto per l’edificazione di un complesso con 45 alloggi da parte della società Torre Sgr, grazie alla cessione dei terreni comunali.

Ora è arrivato il pronunciamento del Consiglio di Stato, che preliminarmente aveva respinto le eccezioni di improcedibilità e di inammissibilità dell’appello. Secondo la sentenza, il ricorso al Tar era viziato per due motivi: la notifica in ritardo alla società costruttrice (inizialmente era stata fatta ad un vecchio indirizzo) e il non aver dimostrato l’esistenza di “un pregiudizio concreto ed effettivo” che il nuovo complesso edilizio avrebe causato ai contestatori del progetto (da qui il difetto di legittimazione e interesse ad agire da parte del Comitato civico dei residenti di via Lepanto).

Il Comune di Oristano si era costituito in giurizio riproponendo le difese già svolte in primo grado, davanti al Tar, e facendo proprie quelle della società appellante, che in gran parte coincidevano con quelle dell’amministrazione.

La sentenza impone al Comitato civico il pagamento delle spese di giudizio: 4.000 euro in favore della società Torre e una identica somma al Comune di Oristano.

Da tempo i lavori di realizzazione del complesso edilizio sono fermi.

2 Commenti

  1. non vorrei sbagliare, ma questo mi sembra che apra le porte ad una maxi richiesta di risarcimento danni da parte della società costruttrice contro il comune, altro che 4mila euro delle spese di giudizio per il ricorso…forse qualche tempo fa mi pare di aver letto qualcosa in proposito

  2. Non mi stupirebbe se la società costruttrice chiedesse risarcimento per danni oltre al comune anche al ‘comitato’. . . Ohiohi

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