Mercoledì, 31 maggio 2023
Un incendio a bordo di un’imbarcazione da diporto di circa 5 metri, ormeggiata nel porto turistico di Torre Grande. È questo lo scenario dell’esercitazione antincendio svolta questa mattina nella borgata marina e coordinata dalla Capitaneria di porto di Oristano.
Alle 9,15 circa la chiamata d’emergenza alla sala operativa della Guardia costiera di Oristano da parte dalla società “Marine Oristanesi”, che gestisce il porto, e il via al test.
È stato attivato immediatamente il piano di emergenza antincendio, con il coinvolgimento – tramite il 112 NUE – del Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Oristano.
Le operazioni sul posto sono state coordinate dalla sala operativa della Guardia Costiera, tramite mezzi e personale a terra. In mare era invece presente la motovedetta CP 893, pronta ad intervenire per qualunque evenienza.
Le fiamme hanno interessato solo l’imbarcazione da cui era divampato l’incendio: i mezzi a terra dei Vigili del fuoco, coadiuvati dagli addetti della squadra antincendio del concessionario, sono riusciti a eliminare ogni pericolo in circa due ore.
Dopo lo spegnimento dell’incendio simulato è intervenuto un mezzo disinquinante della Tharros Marittima, per evitare danni all’ambiente marino: intorno all’imbarcazione andata a fuoco sono state disposte le panne galleggianti.
“L’esercitazione odierna rientra tra le attività che l’Autorità marittima ha il compito di organizzare con cadenza semestrale al fine di verificare l’efficienza dei mezzi di soccorso, testando l’efficacia e la preparazione di intervento, nonché di verificare la preparazione e prontezza operativa di tutte le componenti nell’adozione delle misure previste per fronteggiare situazioni emergenziali come incendi a bordo all’interno delle strutture portuali”, si legge in una nota diffusa dalla Capitaneria di porto di Oristano, diretta dal comandante Federico Pucci.
“L’esercitazione è anche un momento formativo importante per tutti i partecipanti nonché l’occasione per evidenziare le eventuali problematiche riscontrate e, contestualmente, apportare migliorie ai protocolli di intervento”.
