Tetto sfondato da due anni, piove nella cappella monumentale della Confraternita del Gesù

Inutili gli appelli al Comune e una diffida, dopo i danni causati in occasione dell'abbattimento di alcuni alberi in cimitero a Oristano

Martedì, 12 ottobre 2021

Uno dei punti in cui il tetto della cappella monumentale presenta i danni più gravi

Dopo i ripetuti appelli della Confraternita del Gesù, nemmeno una diffida è servita: sono trascorsi due anni ma il Comune non è ancora intervenuto per riparare il tetto della cappella monumentale nel cimitero di Oristano.

Restaurata quasi sei anni fa, la cappella era stata danneggiata nel 2019 in occasione dell’abbattimento di alcune piante: gli operai accidentalmente avevano sfondato il tetto in più punti, danneggiando numerose tegole e compromettendo quindi la tenuta della copertura.

“Da due anni ci piove dentro e l’acqua sta provocando dei danni alla cappella”, denunciano il presidente ed il tesoriere della Confraternita del Gesù, Antonio Musu ed Efisio Murru. “La Soprintendenza ha classificato la struttura come monumento storico e l’ha quindi sottoposta a vincolo. Abbiamo sollecitato più volte il Comune, il sindaco e l’assessore competente a riparare i danni subiti. Purtroppo non ci hanno neppure risposto. Non abbiamo avuto alcun riscontro nemmeno alla diffida scritta inviata al sindaco Andrea Lutzu a gennaio”.

La cappella monumentale della Confraternita del Gesù fu costruita nel 1853 dall’allora arcivescovo Giovanni Bua. All’interno sono sepolti 24 confratelli, tra cui il canonico Antioco Melis, Damiano Carta e Giuseppina Placido Passino, la fondatrice delle suore Giuseppine.

Dopo un crollo che aveva danneggiato gravemente la cappella, la Confraternita aveva chiesto al Comune un restauro. Dal palazzo degli Scolopi non era arrivato neppure un contributo. Nel 2014 i soci si erano quotati, avevano raccolto delle offerte ed avviato il complesso intervento di recupero, curato dall’architetto Antonio Loddo.

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