Ivi Petrolifera, il Grig: “Pronti a studiare le carte. Se ci sono irregolarità andremo al Tar”

Intervengono il presidente del Gruppo d'intervento giuridico Stefano Deliperi e la referente oristanese Luciana Miglior

Venerdì, 21 gennaio 2022

La delibera della Giunta regionale, che ha chiuso la valutazione di impatto ambientale e dato l’ok al progetto turistico-immobiliare da 36 milioni di euro che Ivi Petrolifera conta di realizzare a Torre Grande, sarà oggetto di un’attenta analisi da parte del Gruppo d’intervento giuridico.

“È un provvedimento lungo e complesso”, commenta il presidente del Grig, Stefano Deliperi, “siamo pronti a studiare il contenuto della delibera e a verificare se risponde al piano paesaggistico e alle disposizioni sulla salvaguardia della fascia costiera. Se le cose non tornano andremo certamente in sede giurisdizionale e ricorreremo al Tar della Sardegna”.

“I dati presenti nel testo della delibera devono essere studiati e verificati con attenzione”, aggiunge Luciana Miglior, referente oristanese per il Grig, “non mi fa certo piacere che la Regione abbia espresso un parere favorevole. Resta in piedi l’opzione della deforestazione, che prevedrebbe il taglio di 10 ettari tra pineta ed eucalipteto. E se consideriamo che per ogni ettaro ci sono circa 600 piante, il calcolo è presto fatto. Significa che stiamo dando il via libera all’abbattimento di 6.000 alberi. Se agli oristanesi sta bene…”.

Miglior era stata anche tra le promotrici del Comitato per la tutela della marina, che si è sempre opposto con forza al progetto di Ivi Petrolifera. E proprio il Comitato aveva lanciato anni fa insieme al Grig una raccolta firme con alcune osservazioni da indirizzare al Servizio di valutazione ambientale della Regione, nell’ambito della procedura di approvazione del progetto.

Dall’altra parte c’è anche chi ha accolto con favore il via libera arrivato dalla Giunta guidata dal presidente della Regione Christian Solinas. In particolare, il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, ma anche il suo predecessore, Guido Tendas. Di opposto schieramento politico, sono d’accordo su un aspetto: il campo da golf a 9 buche è un buon punto di partenza, ma l’obiettivo deve essere in un futuro arrivare a quelle 18 buche previste dal progetto originario.

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