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In fumo trent’anni di storia della Pro loco nell’incendio all’ex mattatoio

8 Aprile 2021

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In fumo trent’anni di storia della Pro loco nell’incendio all’ex mattatoio

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Giovedì, 8 aprile 2021

Sono andati in fumo gli ultimi 30 anni di storia della Pro loco di Oristano nell’incendio che ha interessato questa notte il capannone all’interno del ex mattatoio di via Rockefeller. Una notizia che in queste ore sta alimentando grande amarezza in città.

L’incendio ha praticamente distrutto tutta la struttura, data in gestione alla Pro loco e che fungeva da magazzino dove venivano conservate le scenografie, le tribune, l’amplificazione, i fari d’illuminazione della Sartiglia estiva e tutte le attrezzature necessarie per realizzare manifestazioni.

In pratica l’incendio, del quale ancora non si conosce l’origine, ha distrutto letteralmente il capannone e ha interessato anche il tetto.

“La struttura”, dice il presidente della Pro loco di Oristano, Gianni Ledda, “come si ricorderà faceva parte del vecchio mattatoio di Oristano e almeno 30 anni fa, quando ancora non era interessata dalla presenza delle famiglie Rom, il Comune l’aveva data in comodato gratuito alla Pro loco di Oristano, che ne aveva ricavato un magazzino”.

“Dapprima era stata sistemata una famiglia nella casa all’ingresso, poi pian pianino diverse famiglie Rom si sono insediate abusivamente, creando cumuli di ferrovecchio e di metalli vari, prima che venissero venduti alle varie fonderie”.

“Dobbiamo sottolineare il grande dispiacere per la perdita di molti ricordi della nostra storia”, ha commentato con grande amarezza il presidente Ledda. “Tra il materiale andato distrutto c’era tutta la scenografia della rievocazione storica “Il ritorno degli Arborea”, compreso il trono di Eleonora, e alcune scenografie che riguardavano molte manifestazioni del Settembre Oristanese, della mostra dei vini e di commedie in lingua sarda”.

“Il materiale conservato”, ha concluso il presidente della Pro loco di Oristano, “non era coperto da assicurazione”.

Red
8 Aprile 2021

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Commenti

  • Stefano ha detto:
    12 Aprile 2021 alle 12:38

    Chi è vittima del proprio male pianga se stesso.
    Direi che se non altro è possibile guardare avanti e decidere cosa fare di tutta quell’area in stato di decadenza totale.
    I ROM senza un regolare lavoro dovrebbero essere rispediti a casa loro, dando invece la possibilità agli altri con un lavoro certificato di rimanere nel paese e trovare una degna sistemazione.
    Riqualificare l’area e guardare oltre a ciò che si è perso.

    Rispondi
  • Alfio Uda ha detto:
    10 Aprile 2021 alle 21:04

    Assolutamente sconsiderata decisione di conservare un patrimonio così importante in una situazione di degrado ed evidentemente pericolosa.
    Speriamo che chi si è reso responsabile di questo scempio venga punito a dovere

    Rispondi
  • Enrico ha detto:
    9 Aprile 2021 alle 21:49

    1) Ma quando il comune di Oristano si deciderà a spostare gli inquilini da quel rudere? 2) E a questo spostamento far seguire immediatamente la demolizione completa di tutto quel vecchio complesso, compreso lo spazio occupato dalla Lavos ? Nonché quella parte occupata da baracche e auto scassate? 3) concertare con la ASL l’utilizzo di tutta l’area recuperata per i migliori scopi della stessa ASL. 4) raggiunto il risultato dei punti precedenti, recintare tutto l’isolato e all’interno di questo isolato, finalmente, realizzare la piazzola elicotteri, nonché nuovi edifici per accogliere la Lavos, protezione civile, croce di Malta, ecc. 5) realizzare un percorso pedonale per accedere da via Lussu. Il tutto in un compendio civile e all’altezza di un capoluogo di provincia.

    Rispondi
  • PU ha detto:
    9 Aprile 2021 alle 17:26

    ROM niente assicurazione… che geni… Ma l’incendio come è scoppiato? Dal campo ROM? Per volere divino?
    Fateci sapere

    Rispondi
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