Gestione rifiuti, a Oristano il Comune cerca di non scaricare gli aumenti sui cittadini

E l'ex consigliere comunale Giampaolo Lilliu torna sulla contestata cessione dell'impianto di Masangionis

Lunedì, 28 novembre 2022

La conferma degli aumenti sulle tariffe di conferimento dei rifiuti a carico dei comuni, arrivata nei giorni scorsi dal Consorzio Industriale Provinciale, farà scattare a Oristano misure straordinarie, per evitare pesanti ricadute sugli utenti che pagano la Tari.

“Il contenimento dell’aumento dei tributi dovuti per la gestione dei rifiuti passa da tre punti”, ha spiegato il sindaco Massimiliano Sanna: “applicazione della tariffa puntuale sul secco, premialità per il superamento della soglia dell’80% nella raccolta differenziata e sostegno della Regione ai comuni per far fronte all’aumento dei costi di conferimento”.

“Il funzionamento della discarica e i costi di conferimento hanno subito aumenti importanti a causa soprattutto, ma non solo, dei rincari energetici”, ha proseguito il primo cittadino di Oristano, “ma siamo impegnati ad attenuarne il peso, applicando tutti i correttivi possibili. Quindi l’aumento dei costi di discarica non significa aumento speculare dei tributi a carico dei cittadini”.

Massimiliano Sanna

“Oristano è ormai stabilmente sopra quota 80% nella raccolta differenziata. Era un obiettivo strategico sul quale abbiamo lavorato molto: ricordiamo la campagna di comunicazione varata l’anno scorso che puntava proprio all’80%. Obiettivo raggiunto grazie soprattutto ai cittadini, che nella raccolta differenziata si sono rivelati molto sensibili. In questo senso, è importante che tutti continuino con il medesimo impegno”.

“Altre risorse arriveranno dall’applicazione della tariffa puntuale del secco”, ha sottolineato ancora Sanna, “con l’obiettivo di far pagare in base alla quantità di rifiuti indifferenziati realmente conferiti dai cittadini. Terzo elemento che servirà per attenuare l’impatto dei costi di conferimento dei rifiuti è l’intervento della Regione, alla quale ci siamo rivolti per far fronte a una situazione emergenziale che coinvolge non solo il Comune di Oristano, ma la totalità delle comunità sarde. Siamo certi che a Cagliari l’appello dei comuni, le cui casse sono fortemente provate dalla crisi di questi mesi, non rimarrà inascoltato”.

“Se tutto questo non bastasse e se dovesse rendersi necessario”, ha concluso il sindaco di Oristano, “potremmo intervenire a favore delle famiglie e delle imprese oristanesi con apposite risorse per ridurre il carico della Tari, così come abbiamo fatto nel 2020 e nel 2021, durante la pandemia”.


Sulla tema gestione dei rifiuti è intervenuto anche Giampaolo Lilliu, ex consigliere comunale nel gruppo Essere Oristanesi, ricordando la contestata vicenda del passaggio dell’impianto di trattamento di Masangionis, ad Arborea, dalla Vittaldello al Consorzio Industriale Provinciale Oristanese. All’epoca il sindaco di Oristano era Guido Tendas, che era anche componente del Cda dell’ente consortile, guidato allora da Claudio Atzori. Con un’interrogazione, Lilliu aveva criticato la cessione al Consorzio, chiedendo al sindaco “alcuni chiarimenti in merito alla vendita e alle sue scelte unilaterali in qualità di componente del Cda del Consorzio, senza confrontarsi con il Consiglio comunale come previsto dal mandato”.

“L’interrogazione”, dice ora l’ex consigliere, “metteva in evidenza la poca trasparenza e chiarezza nelle modalità di pagamento alla Vittadello, ricordando che si trattava di una importante somma. Purtroppo non avevo ricevuto una risposta adeguata e utile a chiarire l’investimento”.

Giampaolo Lilliu, in un intervento in aula, a quel tempo aveva criticato “l’ottimismo del sindaco, che vedeva nel passaggio di proprietà dell’impianto un’ottima soluzione, perché si prevedeva una diminuzione della tassa sui rifiuti a carico dei cittadini. Questo perché il piano di acquisizione del Consorzio prevedeva importanti investimenti indirizzati ad abbattere i costi di utilizzo dell’impianto dei rifiuti. Un esempio arriva dall’autonomia energetica, con un mega impianto fotovoltaico”.

“Il mio intervento sosteneva il contrario”, dice l’ex rappresentante di Essere Oristanesi, “perché la struttura del Consorzio Industriale era ed è pesante. La scelta di acquisizione era fondamentalmente rivolta a sostenere importanza dell’ente consortile e garantire la sua struttura. Si ventilava infatti la possibilità di un intervento della Regione verso un ridimensionamento del Consorzio, che negli anni aveva perso la sua utilità di strumento importante di sviluppo economico e sociale dell’intero territorio, diventando esclusivamente una agenzia immobiliare”.

“È un film già visto e annunciato”, conclude Lilliu, “purtroppo siamo facili a dimenticare e soprattutto nessuno risponde ai cittadini delle scelte politiche fatte”.

Giampaolo Lilliu

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