Cicloturista con il diabete gira l’Europa per otto mesi: l’arrivo a Oristano

Insieme a Julien Buso anche la fidanzata Caroline Ougier

Julien Buso e Caroline Ougier

Lunedì, 8 aprile 2024

Superare i propri limiti, nonostante il diabete. Così il ciclo-viaggiatore francese Julien Buso, 32 anni, ha deciso di girare l’Europa sulle due ruote, insieme alla compagna Caroline Ougier. Partiti da Saint-Jean-Pied-de-Port lo scorso 14 febbraio, oggi sono arrivati a Oristano e li ha accolti l’Aniad.

Buso, originario di Grenoble, è diabetico dall’età di 19 anni. È sempre stato uno sportivo e non ha rinunciato all’attività motoria, convinto che il diabete non è un limite che gli impedisce di raggiungere i propri obiettivi e coltivare le sue passioni. Lo sport viene visto da Buso come un’occasione per acquisire maggiori conoscenze e competenze di sé.

l viaggio per il Vecchio Continente avrà una durata di otto mesi. Buso e Ougier sono passati per il Nord-est della Spagna, il Portogallo meridionale, poi di nuovo Spagna, con le tappe a Granada e a Barcellona. Dalla città catalana i due ciclo-viaggiatori si sono poi imbarcati per la Sardegna.

Domattina Julien Buso e Caroline Ougier partiranno alla volta di Cagliari e da lì saliranno sul traghetto che lo porterà in Sicilia. Il viaggio proseguirà verso la Puglia, da dove i due si imbarcheranno per l’Albania. Quindi Turchia, Nord Europa e stati baltici, prima del ritorno in Francia.

Per un diabetico di tipo 1 come Julien è indispensabile avere sempre a portata di mano le attrezzature mediche necessarie alla cura: penne di insulina (che hanno una durata limitata fuori da frigo), sensori, aghi, strisce e medicazioni. Per non portarsi tutto dietro ha deciso di acquistare l’insulina nelle farmacie (facendo poi richiesta di rimborso in Francia dove i suoi farmaci sono coperti al 100%) e per il resto farsi aiutare da amici, conoscenti e dalle associazioni di diabetici che incontrerà nel suo viaggio.

A Oristano Julien ha chiesto aiuto al presidente nazionale e regionale dell’Aniad Marcello Grussu. L’Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici sta ospitando lui e la compagna in città, dando loro il supporto logistico per ritirare i pacchi spediti dalla Francia.

“Perché avere il diabete”, scrive l’Aniad Sardegna, “significa far parte di una comunità dove è naturale essere solidali e premurosi con persone affette dalla stessa malattia”.

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