Il sogno americano di Irene Loche diventa realtà: quasi pronto il suo Ep

La musicista annuncia la conclusione del lavoro su quattro brani a Los Angeles e il prossimo ritorno in Sardegna

Irene Loche tra Michael Jerome Moore (a sinistra) e Steve Postell

Sabato, 24 giugno 2023

Da Oristano a Los Angeles per rincorrere un sogno con la musica. È successo a Irene Loche, musicista e cantautrice blues, originaria di Santa Giusta, apprezzata da tempo nella scena musicale sarda (e non solo).

Trasferitasi da più di un anno in America, Irene aveva un solo obiettivo: produrre il suo Ep. Un’avventura, come stesso lei la definisce, ormai quasi giunta al termine: dopo tanti sforzi e sacrifici, grazie anche alla solidarietà di chi la segue e la stima, sta per vedere la luce.

A marzo dello scorso anno, la musicista aveva lanciato una campagna di crowdfunding sulla piattaforma GofundMe per raccogliere la cifra necessaria per incidere il suo primo album americano insieme al produttore Steve Postell (tra le sue collaborazioni: David Crosby, Jackson Browne, Robben Ford, Eric Johnson e tanti altri).

Lunedì scorso sui suoi social la musicista ha annunciato con emozione di aver finalmente terminato il mixaggio dei quattro brani che formeranno l’Ep. Grazie alla raccolta fondi, Irene e il suo staff hanno potuto produrre quattro tracce originali. Si tratterà di un Ep prodotto e registrato a Los Angeles, con Leland Sklar al basso (ha suonato con Phil Collins, Toto, James Taylor, Jackson Browne) e Steve Ferrone alla batteria (Average White Band, Tom Petty, John Mayer) con la collaborazione della Magnatone Amp. L’Ep sarà rilasciato in autunno e ci sono altre novità importanti in arrivo.

Grande la soddisfazione per Irene Loche, che oggi si racconta e ripercorre all’indietro quest’ultimo anno e mezzo intenso trascorso a Los Angeles. “Frequento la California da tanti anni”, spiega la musicista, “e questo mi ha dato la possibilità di costruire rapporti di amicizia e di lavoro. Ho avuto modo di farmi conoscere e di ottenere degli endorsement, quindi di rappresentare come artista diverse case produttrici americane di strumenti musicali, come la Magnatone USA e la Blueridge Guitars, per esempio”.

Il tempo poi ha fatto la sua parte, rafforzando i legami tra Irene Loche e le persone che fino ad allora aveva incontrato in America, dandole così la possibilità di farsi conoscere artisticamente anche – e soprattutto – con la sua musica blues. “Nel corso degli anni”, prosegue Irene, “ho stretto un forte legame con delle persone influenti nell’ambiente che hanno creduto e sostenuto il mio progetto. L’obiettivo finale era quello di realizzare un disco, registrato e prodotto a Los Angeles, che avesse un sound americano, che vantasse di importanti collaborazioni e che potesse aiutarmi nella promozione e sviluppo del mio progetto e della mia carriera”.

“Tutto questo”, aggiunge sempre la musicista, “si è concretizzato un anno e mezzo fa all’incirca, quando incontrai per la prima volta il mio attuale produttore artistico, Steve Postell. Steve è un personaggio molto influente nella scena musicale losangelina e americana. David Crosby, James Taylor, Jackson Browne, Kenny Loggins, Michael McDonald sono alcuni tra i nomi di spicco lungo la carriera di Steve. Ebbi modo quindi di condividere la mia musica con lui, che ne fu entusiasta, e così decidemmo di intraprendere questa produzione insieme”.

“È bene chiarire”, sottolinea poi Irene Loche, “che il ruolo di Steve come produttore è stato quello di guidare la scrittura, gli arrangiamenti, le registrazione ed il mixaggio dei brani, quindi ha seguito tutto ciò che riguarda la parte musicale e artistica del progetto, ma non quella economica”. Da qui la scelta di lanciare la campagna di raccolta fondi, che permettesse di fronteggiare i costi della produzione.

“Finalmente a febbraio dell’anno scorso”, spiega Irene, “io e Steve avevamo potuto iniziare la pre-produzione dei brani. A maggio poi mi ero trasferita qui a Los Angeles per seguire attivamente il progetto e sfruttare le importanti opportunità legate al mio percorso. Ci sono stati diversi imprevisti che ci hanno messo alla prova duramente, e ad un certo punto mi sono ritrovata a fronteggiare un progetto discografico solo con le mie forze”. 

“Nonostante tutto però”, aggiunge la musicista,”sono andata avanti, raggiungendo dei risultati importanti. Lunedì scorso abbiamo finalmente tirato giù il mix finale dei brani. E da oggi, dopo tanta fatica, questo progetto sta per vedere la luce”.

Intanto si lavora già su un nuovo disco, prodotto e suonato da Michael Jerome Moore (Better Than Ezra, Keb Mo, John Cale, Taj Majal, Charlie Mussellwhite). “Questo nuovo progetto che stiamo ultimando”, spiega Irene Loche, ” è nato da forte stima e amicizia, e sarà un disco con influenze rock blues. Sarà un lavoro puro, onesto e molto intenso. La sua pubblicazione è prevista per il prossimo anno”.

In vista un altro importante cambiamento nella vita di Irene: “Al termine dei lavori di produzione di questi due progetti”, annuncia la musicista, “io e la mia famiglia rientreremo a casa in Sardegna e continuerò a viaggiare per lavoro. Questa esperienza è stata la più importante della mia vita, so bene che se ho raggiunto dei risultati lo devo anche e soprattutto a chi ho avuto vicino. Sono grata per tutte le belle persone che ho conosciuto e per gli amici sardi che ho ritrovato qui, in particolare Andrea Martis e Vincenzo Porcu con il suo meraviglioso ristorante sardo a Los Angeles, il Carasau, che ci ha sempre accolto come se fossimo a casa”.

Ma ora spazio solo alla musica, la sua. “Non vedo l’ora di farvi sentire e di suonare per voi quello che abbiamo fatto”, conclude Irene.  “Sto già lavorando sulla promozione del nuovo Ep e sulle nuove date, e chissà… forse avranno inizio proprio da casa, in Sardegna”.

Da sinistra, il liutaio Bill Asher, Irene Loche e Steve Postell – Foto Ufficio Stampa Irene Loche

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci qui il tuo nome