A Torre Grande sventola la Bandiera blu della discordia. Il centrosinistra: “Borgata in stato di abbandono”

I consiglieri di Pd, Oristano più e Oristano democratica e possibile hanno presentato un'interpellanza urgente: "I turisti rischiano di rimanere delusi"

Lunedì, 15 maggio 2023

Finiranno in Consiglio comunale le polemiche per la Bandiera blu assegnata per il tredicesimo anno consecutivo a Torre Grande. A chiedere conto dello stato della borgata marina di Oristano e della sua spiaggia sono stati i consiglieri del centrosinistra, che hanno presentato un’interpellanza urgente. La prima firmataria è Maria Obinu del Pd. Il documento è stato sottoscritto anche dagli altri dem Massimiliano Daga e Giuseppe Obinu, da Efisio Sanna, Francesca Marchi, Carla Della Volpe e Umberto Marcoli di Oristano più e da Francesco Federico di Oristano democratica e possibile.

I consiglieri hanno passato in rassegna i principali requisiti utili all’assegnazione della Bandiera blu. Dubbiosi, chiedono “cosa è già stato messo in capo alla data di presentazione dell’interpellanza e cosa deve essere ancora fatto. Ci rendiamo conto che poter vantare l’acquisizione della Bandiera blu sia molto importante come biglietto da visita della borgata marina, ma, al contempo, ci chiediamo se, in questa fase in cui siamo in attesa del rifacimento e della riqualificazione del lungomare, non sia più dignitoso lasciar perdere, visto che i visitatori che arrivano nella nostra spiaggia rischiano di rimanere delusi”.

L’interpellanza è indirizzata al presidente del Consiglio Peppi Puddu, al sindaco Massimiliano Sanna e agli assessori all’Ambiente e al Turismo, Maria Bonaria Zedda e Luca Faedda.

“Investire sul turismo e sulle potenzialità del territorio di attirare visitatori è fondamentale per l’economia della città. Il tasso di disoccupazione, specie giovanile, della nostra provincia ci rimanda un quadro drammatico. In questa situazione”, denunciano i consiglieri del centrosinistra, “il Comune deve diventare un punto di riferimento per migliorare il decoro, la viabilità, l’urbanistica e favorire gli investimenti dei privati”.

“Considerata la premessa”, vanno avanti gli otto esponenti di Pd, Oristano più e Oristano democratica e possibile, “Torre Grande potrebbe diventare, per la sua bellezza paesaggistica, il fiore all’occhiello per Oristano. Da tempo è diventata un luogo per quanti amano gli sport siano essi acquatici, oppure legati alla vita all’aria aperta. Eppure la borgata versa in stato di abbandono, con tantissimi problemi legati all’incuria e a una mancata visione d’insieme del suo potenziale”.

“Nonostante ciò”, scrivono ancora i consiglieri del centrosinistra, “la marina di Torre Grande e la sua spiaggia hanno ottenuto l’ambito riconoscimento della Bandiera blu. Leggendo sul sito per comprendere i parametri in base ai quali si assegna il riconoscimento, apprendiamo che una spiaggia può ottenere la Bandiera blu se è ufficialmente designata come area di balneazione a livello nazionale (o internazionale), con almeno un punto di campionamento per le analisi delle acque di balneazione. La spiaggia deve avere i servizi necessari e gli standard in conformità ai criteri Bandiera blu e rispondere a tutti i requisiti tipo: un minimo di cinque attività di educazione ambientale devono essere offerte ogni anno; informazioni sulla qualità delle acque di balneazione che devono essere affisse; informazioni relative a ecosistemi locali, elementi naturali e siti culturali devono essere affisse; mappa della spiaggia, con indicazione dei servizi, deve essere affissa; codice di condotta relativo alla normativa vigente sull’uso della spiaggia e delle aree circostanti deve essere affisso”.

“Ancora”, prosegue la nota, “la spiaggia deve rispettare pienamente i requisiti di campionamento e frequenza relativamente alla qualità delle acque di balneazione; la spiaggia deve rispettare pienamente gli standard e i requisiti di analisi relativamente alla qualità delle acque di balneazione; conformità alle direttive sul trattamento delle acque reflue e sulla qualità delle acque di scarico. Nessuno scarico di acque reflue (urbane o industriali) deve interessare l’area della spiaggia; la spiaggia deve rispettare i requisiti di Bandiera blu per i parametri microbiologici relativamente a Escherichia coli (Coliformi fecali) e agli Enterococchi intestinali (Streptococchi); la spiaggia deve rispettare i requisiti di Bandiera blu per parametri fisici e chimici (oli e materiale galleggiante)”.

“Non basta”, aggiungono gli esponenti della minoranza, “la spiaggia deve essere pulita, la vegetazione algale o detriti naturali devono essere lasciati sull’arenile; sulla spiaggia devono essere disponibili cestini per i rifiuti in numero adeguato che devono essere regolarmente mantenuti in ordine; sulla spiaggia devono essere disponibili contenitori distinti per la raccolta differenziata ; sulla spiaggia deve essere presente un adeguato numero di servizi igienici o spogliatoi; i servizi igienici o spogliatoi devono essere mantenuti puliti. I servizi igienici o spogliatoi devono avere lo smaltimento controllato delle acque reflue. Le acque di scarico devono essere allacciate al sistema fognario o recapitate in contenitori a tenuta stagna da svuotare in maniera appropriata. Sulla spiaggia deve essere fatto rispettare il divieto di campeggio, di circolazione ad autoveicoli o motoveicoli e deve essere proibito ogni tipo di discarica. L’accesso in spiaggia di cani e di altri animali domestici deve essere strettamente controllato; tutti gli edifici e le attrezzature della spiaggia devono essere mantenuti in buono stato; gli habitat marini e lacustri (come la barriera corallina o le praterie di posidonia) presenti in prossimità della spiaggia devono essere monitorati. Mezzi di trasporto sostenibili devono essere promossi nell’area circostante la spiaggia”.

“Infine”, precisano Maria Obinu e gli altri consiglieri, “elevati sono anche gli standard di sicurezza: un numero adeguato di personale di salvataggio e/o attrezzature di salvataggio deve essere disponibile sulla spiaggia; l’equipaggiamento di primo soccorso deve essere disponibile sulla spiaggia, piani di emergenza per i casi di inquinamento o rischio per la sicurezza ambientale devono essere predisposti. Deve essere prevista la gestione di diverse utenze e differenti usi della spiaggia in modo tale da prevenire conflitti e incidenti. Misure di sicurezza per la tutela dei bagnanti devono essere attuate e deve essere garantito libero accesso al pubblico. Una fonte di acqua potabile deve essere disponibile sulla spiaggia. Almeno una spiaggia Bandiera blu per ogni Comune deve avere accesso e servizi per disabili fisici accesso per disabili”.

Da sinistra Francesca Marchi, Efisio Sanna, Maria Obinu, Francesco Federico, Umberto Marcoli, Carla Della Volpe, Massimiliano Daga e Giuseppe Obinu

2 Commenti

  1. Caspita…tutti requisiti pienamente rispettati. Ma fateci il piacere…sono mesi, anni che viene segnalato da noi cittadini lo stato di degrado e abbandono della borgata…ma questi non si muovono e neanche si vergognano

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