Monumenti Aperti, ecco che cosa vedere a Oristano nel fine settimana

Iniziative e informazioni utili

Le giovanissime guide di Monumenti Aperti davanti al seminario tridentino, lo scorso anno

Martedì, 7 maggio 2024

Un fine settimana alla scoperta di Oristano con Monumenti Aperti, in compagnia degli alunni delle scuole e dei volontari. L’appuntamento, con il patrocinio del Comune di Oristano, è per sabato prossimo, 11 maggio, e domenica 12. In città sarà possibile visitare l’archivio storico comunale, la biblioteca comunale, la biblioteca del liceo Classico De Castro, la Casa madre della Compagnia del Sacro Cuore degli Evaristiani (a Donigala Fenughedu), la Cattedrale di Santa Maria Assunta e le tombe bizantine, il Centro di documentazione e studio sulla Sartiglia, la chiesa dei Cappuccini, la chiesa di San Martino, la chiesa di San Mauro Abate, la chiesa di San Saturnino, la chiesa di San Sebastiano e quella di Santa Lucia.

E ancora, la chiesa e il chiostro del Carmine, la chiesa e il convento di San Domenico, la chiesa e il convento di San Francesco, la chiesa e il monastero delle Cappuccine, la chiesa di Santa Chiara, la Gran Torre di Torre Grande, il Museo Diocesano Arborense, Palazzo Arcais, il palazzo arcivescovile, Palazzo Campus Colonna e la pinacoteca comunale Carlo Contini.

Visite anche nella scuola primaria di via Bellini, nella sede del Gremio dei falegnami, in via Eleonora d’Arborea, e lungo la struttura difensiva della cinta muraria (edificio medievale in via Garibaldi 66/68, di fronte al monastero di Santa Chiara), con la torre di Mariano II e quella di Portixedda.

Sono previsti due itinerari. Il primo è il percorso dei palazzi, un tour in cui le storie cittadine e delle famiglie illustri sono raccontate dalle vestigia dei loro dimore: dall’antico Palazzo di Città ai palazzi comunali Colonna e Scolopi, dalle visioni del Palazzo Carta-Corrias al Palazzo Paderi. Il secondo è il percorso degli Ebrei, con partenza da via Carmine 18 (sede della polizia municipale): verranno indagati e illustrati i segni della presenza ebraica a Oristano tra età giudicale e catalano-aragonese (XIV e XV secolo).

In aggiunta, l’11 e il 12 maggio, con partenza da piazza Eleonora, dalle ore 10 alle 12 visite guidate a cura degli studenti del liceo scientifico Mariano IV, con un itinerario che tocca i principali monumenti legati alla figura della giudicessa d’Arborea. Ogni partecipante potrà scegliere un percorso indicato sulla carta de su logu, la mappa da orienteering che sarà utilizzata per gli spostamenti nel centro storico cittadino.

Un altro evento speciale sarà la presentazione del volume “Testimoni di eterno nel tempo. Le sfide attuali dell’antropologia cristiana”, scritto da monsignor Ignazio Sanna. L’appuntamento è all’auditorium della chiesa di San Domenica, sabato 11 maggio alle ore 18.30.

L’elenco completo di monumenti e iniziative, con dettagli e orari, è disponibile su monumentiaperti.com. I monumenti saranno visitabili gratuitamente sabato e domenica dalle 9.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 19, salvo dove diversamente specificato.

Il prossimo fine settimana Monumenti Aperti farà tappa anche ad Aritzo, Arzachena, Carbonia, Decimoputzu, Dorgali, Escalaplano, Iglesias, Lunamatrona, Sanluri (questi due solo domenica), San Sperate, Sestu, Villacidro e Villaputzu. Non solo monumenti ma anche tanti itinerari e iniziative locali che arricchiranno i percorsi di visita a paesi e città. Per la visita ai siti si consigliano abbigliamento e scarpe comode. È facoltà dei responsabili della manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le visite ai monumenti. In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso.

Tema della 28ª edizione di Monumenti Aperti è “Spazi per i sogni”. La manifestazione è realizzata su base nazionale dall’associazione Imago Mundi, con il contributo di Ministero della Cultura, della Regione Sardegna (Assessorato dei Beni Culturali e Assessorato del Turismo) e dei 78 Comuni aderenti, con il finanziamento della Città metropolitana di Cagliari e con il contributo di Fondazione di Sardegna.

Anche quest’anno Imago Mundi è tra i beneficiari del 5 per mille del Ministero della Cultura che prevede il finanziamento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici. Per questo è possibile sostenere il progetto Monumenti Aperti devolvendo a Imago Mundi sui moduli della dichiarazione dei redditi il proprio 5 per mille del gettito Irpef comunque dovuto, senza nessuna spesa.

I monumenti di Oristano

Archivio storico comunale. Offre uno spaccato straordinario della storia della città dal 1479, data in cui, in seguito alla caduta del Marchesato oristanese, il centro di Oristano fu elevato al rango di città regia, sino ai documenti più recenti prodotti nel corso dell’attività amministrativa della città.

Biblioteca comunale. È stata fondata nel 1953. Dal maggio 2009 ha sede pressoi locali del monumentale ex ospedale e asilo infantile di Sant’Antonio. Tra i vari ambienti da non perdere la sala consultazione e studio, ricavata nell’ex cappella che fu dedicata all’Immacolata, e la Sala Sarda situata nell’ampio salone dal soffitto a capriate.

Museo Diocesano Arborense. Nato nel 2012, è il più vasto museo diocesano della Sardegna. Sorge tra la Cattedrale e il seminario tridentino e si articola su più spazi espositivi. La sala San Pio X ospita la collezione permanente, che raccoglie una selezione di argenti, paramenti liturgici e statuaria lignea provenienti dal tesoro del duomo (XV – XIX secolo). Qui si conservano anche le preziose testimonianze della cattedrale medievale, compresi i picchiotti bronzei e i codici miniati. Le sale del seminario accolgono la collezione archeologica e numismatica, mentre un ampio spazio è dedicato, insieme alla galleria delle esposizioni, alle mostre temporanee.

Chiesa e chiostro del Carmine. La chiesa e il convento del Carmine costituiscono un unico fabbricato di stile rococò realizzato tra il 1776 e il 1785. L’opera, attribuita all’architetto piemontese Giuseppe Viana, fu realizzata a spese del Marchese d’Arcais.

Scuola Elementare di via Bellini, con visite guidate alla scuola e alle ceramiche dei maestri Arrigo Visani e Carlo Contini.

Torre di Portixedda. La torre si apre nell’angolo in cui la cinta muraria di nord-est si univa con quella di sud-est. L’individuazione delle fondamenta di una torre quadrata entro il torrione circolare riporta la torre primitiva al XIII secolo, all’epoca della costruzione della cinta muraria e delle torri maggiori, mentre il torrione circolare si dovrebbe assegnare all’epoca della dominazione spagnola (sec. XV-XVI).

Chiesa e monastero di Santa Chiara. Il complesso venne edificato nel 1343 a opera del giudice Pietro III d’Arborea, su una preesistente chiesa dedicata a San Vincenzo. La chiesa, edificata in forme gotiche, conserva ancora l’antica abside e diverse testimonianze dell’antico monastero.

Biblioteca del liceo Classico De Castro. Presente a Oristano fin dal 1860, la biblioteca vide nel 1965 l’abbellimento della nuova sede con i pannelli ceramici di Nerino Negri e Paolo Meneghesso dedicati a pittura, poesia, teatro, scultura, musica, canto, architettura.

Pinacoteca comunale Carlo Contini. Ospitata presso l’antico ospedale giudicale, “Hospitalis Sancti Antoni” è intitolata a Carlo Contini, il più importante artista oristanese del XX secolo. La pinacoteca si articola in due sezioni permanenti: una dedicata alla collezione artistica di proprietà del Comune di Oristano e una dedicata interamente a Contini.

Chiesa e convento di San Domenico. La chiesa e il convento vennero edificati nel 1634 a opera del nobile oristanese Don Baldassarre Paderi. L’intero complesso ospitò i frati domenicani fino al 1832, in seguito fu retta dal delegato ecclesiastico dell’Arciconfraternita del Santissimo Nome di Gesù, presente fin dall’erezione della chiesa.

Sede del Gremio dei falegnami. La sede della corporazione, posta sotto l’invocazione di San Giuseppe, rappresenta l’antico luogo di riunione dei soci di una delle istituzioni più antiche della città di Oristano.

Gran Torre. Situata nella borgata marina di Torre Grande, è la maggiore delle torri litoranee erette fra il tardo Cinquecento e i primi del Seicento per la difesa anti barbaresca. Le dimensioni straordinarie di questa torre, dotata di bocche da fuoco, devono attribuirsi alla sua funzione di presidio difensivo del porto di Oristano.

Chiesa delle Cappuccine. L’intero complesso religioso della chiesa e del convento delle monache cappuccine venne edificato nel 1739 a opera del facoltoso cittadino oristanese Pietro Ibba. La chiesa, annessa al complesso claustrale, è dedicata all’Immacolata il cui simulacro è esposto al centro dell’altare maggiore.

Cattedrale e tombe Bizantine Dedicata all’Assunta, la Cattedrale sorge su una preesistente chiesa di età bizantina, ampliata nel corso dei secoli. Tra il 1729 e il 1745 l’edificio è stato riedificato secondo gli schemi del barocco piemontese. Annesse alla Cattedrale si potranno visitare le tombe bizantine (scalinata esterna) risalenti al VII secolo.

Palazzo Arcais. Edificato nel corso Umberto, presenta un’austera facciata appena movimentata dalle mostre modanate in pietra trachitica rossa; una nota decisamente più frivola è data invece dai balconcini semicircolari che ornano le aperture al piano nobile. Un cupolino campaniforme ricoperto di maioliche policrome dà luce allo scalone interno.

Palazzo Campus Colonna. È uno storico edificio signorile la cui struttura attuale ha preso il posto di un precedente edificio, dalle linee più semplici, del quale sono state mantenute le finestre della facciata principale, rese più aggraziate da particolari decorativi. Nei locali del palazzo è esposta un’ampia rassegna di quadri realizzati da artisti che hanno fatto la storia del Novecento sardo.

Chiesa di San Sebastiano. Edificata sul finire del XVI e gli inizi del XVII secolo, è considerata la più antica chiesa parrocchiale dei borghi della città. L’edificio presenta all’interno un’unica navata e alcune cappelle su entrambi i lati.

Chiesa di Santa Lucia. Risale ai secoli XVI e XVII. L’attuale prospetto, realizzato nella prima metà dell’Ottocento, si mostra in stile neoclassico, con un timpano sostenuto da quattro colonne massicce. La chiesa è la cappella del Gremio dei Muratori.

Chiesa della Beata Vergine Immacolata. La chiesa e l’annesso convento furono eretti nel 1608 a opera della munificenza del nobile oristanese Domenico Paderi. Il complesso, edificato subito fuori della cinta muraria, sulla strada che porta verso la chiesa e il convento di San Martino, sin dalle origini ospita i padri Cappuccini.

Chiesa di San Mauro Abate. Sorge in prossimità del lato occidentale della cinta muraria medievale di Oristano e presenta la facciata originale visibile sul lato nord e una facciata laterale costruita in stile tardo neoclassico sulla via Sant’Antonio. All’interno si trovavano le cappelle di San Mauro, dei Santi Crispino e Crispiniano e della Santissima Vergine della Pietà.

Chiesa di San Saturnino. La chiesa riedificata nel 1901 risulta sovrapposta a un antichissimo edificio chiesastico intitolato al martire cagliaritano San Saturno. Offre al suo interno un altare maggiore realizzato in pregevole marmo toscano.

Chiesa e convento di San Francesco. Documentati già dal 1252, furono realizzati forse da maestranze venute dalla penisola, ispirate alla corrente costruttiva dei cistercensi. La ricostruzione, terminata nel 1847, fu affidata all’architetto Gaetano Cima il quale, in stile neoclassico, realizzò un edificio a pianta centrale con un pronao a quattro colonne.

Chiesa di San Martino. La chiesa, citata nel testamento di Ugone II del 1335, fu edificata presumibilmente nel XIII secolo e mostra, scolpiti in un capitello, gli stemmi con i pali d’Aragona affiancati all’albero sradicato d’Arborea. La chiesa è sede delle due Arciconfraternite cittadine, del Santissimo Nome di Gesù e del Rosario.

Torre di Mariano II. La torre, eretta nell’ingresso nord della città nel 1290, è attribuita all’opera del giudice Mariano II. Innalzata su un filare di blocchi in basalto, è costruita per il resto interamente in conci squadrati d’arenaria. Il corpo principale, alto 19 metri, è sovrastato da merli guelfi. Completa una torretta alta quasi dieci metri, sovrastata da tre merli guelfi per lato.

Struttura difensiva della cinta muraria. Edificio medievale in via Garibaldi 66/68, di fronte al Monastero di Santa Chiara. L’antica struttura di origine medievale, sino al 1870 appartenne al Conte Paolo Spano, successivamente passò al possidente Giovanni Pau che lo utilizzò come granaio. Ereditato dallo studioso oristanese Peppetto Pau, nel 1982 venne acquistato dal restauratore Duilio Tanchis che lo adibì a laboratorio di restauro.

Centro di documentazione e studio sulla Sartiglia. La nuova area espositiva multimediale, realizzata dalla Fondazione Sa Sartiglia, è ospitata nei locali del palazzo Sanna in via Eleonora e custodisce preziose testimonianze dell’antica giostra equestre oristanese.

Palazzo degli Scolopi. Nel 1677 il mercante oristanese Michele Pira decise di far costruire a sue spese un collegio per dodici religiosi accanto alla chiesa di San Vincenzo. Sorsero così nel 1681 le scuole Pie curate dai padri Scolopi. Attualmente il palazzo ospita l’aula consiliare e diversi uffici dell’amministrazione comunale.

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