Martedì, 2 aprile 2024
“La guardia medica non rispondeva al telefono, mia figlia con la febbre alta, tremori e nausea abbiamo dovuto farla visitare a pagamento”. È la denuncia di un padre di Oristano. La vicenda risale alla notte tra venerdì e sabato scorsi, quando il calendario del turno di Guardia medica prevedeva il servizio dalle 20 alle 8 del giorno successivo.
“Ho cercato di chiamare tutta la notte e risultava occupato o staccato, ma in teoria era tra i turni annunciati per marzo”, continua. “Alla fine ho dovuto chiamare il 112 e mi hanno passato il 118. Mi hanno confermato che la Guardia medica non era in servizio e mi hanno chiesto se volessi far portare mia figlia, di 17 anni, in ospedale”.
“L’unico intervento che potevano fare dal 118 era l’invio di un’ambulanza”, continua. “Io non volevo disturbare un’ambulanza, ma eravamo molto preoccupati, se fosse stata meningite? Quando sono arrivati i soccorsi, non c’era un medico a bordo, quindi i tre soccorritori presenti hanno solo potuto prendere i parametri vitali. Mia figlia aveva la febbre alta e i tremori ma erano già le 5 del mattino, ho preferito aspettare qualche ora e portarla per una visita a pagamento”.
“Nessuno mi ha informato che avrei potuto chiamare la Guardia medica più vicina, il giorno dopo ho visto il cartello fuori dalla sede della Guardia medica, ma non veniva specificato a quale altro ambulatorio avrei potuto rivolgermi”, continua lo sfogo, “non si può lasciare un cittadino a vagare nei buio”.
“Chi gestisce il sistema lo fa con un pressapochismo assurdo”, accusa questo padre. “Siamo un capoluogo di provincia, normalmente è nei centri più grandi che si concentrano i servizi. La situazione è veramente drammatica. Come cittadinanza dovremmo muoverci e fare qualcosa”.
