La Soe tira il freno a mano: “Al Comune una richiesta di risarcimento, non una diffida”

Il presidente Bresciani fa marcia indietro

Foto d’archivio

Mercoledì, 13 marzo 2024

Nel documento c’è scritto diffida. Ma la Soe ora dice che diffida non è, quanto una semplice richiesta di risarcimento. Il presidente della Soe Angelo Bresciani tira il freno a mano, dopo aver presentato un conto salatissimo al Comune di Oristano per la mancata realizzazione delle vasche di accumulo di letame nel maneggio comunale di Sa Rodia, struttura che la stessa Soe gestisce sin dal 1969.

In una nota indirizzata all’amministrazione comunale, firmata dallo stesso Bresciani e dall’avvocato Andrea D’Andrea, protocollata una ventina di giorni fa, si faceva riferimento a una diffida di risarcimento danni di quasi 129.000 euro. In particolare, la Soe chiedeva al Comune di Oristano di farsi carico dei 63.000 euro che la società dovrà pagare, tra le altre cose, per la movimentazione del letame, il campionamento, il trasporto, il trattamento e lo smaltimento dei reflui e per le spese legali. Ma anche dei 26.000 euro di ammenda a carico degli ultimi quattro presidenti della Soe, un provvedimento notificato in seguito a un’ispezione del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, che lo scorso settembre aveva fatto emergere il problema dello smaltimento dei cumuli di letame. A questi la società di equitazione aggiungeva infine i danni di immagine, quantificati in 40.000 euro. Il totale arriva quindi a 129.000 euro.

“Il Comune e la Soe”, scrive oggi Bresciani, “da mesi sono impegnati in una interlocuzione, serena e costruttiva, al fine di risolvere le problematiche all’origine dell’accumulo del letame animale nell’impianto. L’impianto di Sa Rodia è stato dato in concessione dal Comune di Oristano alla Soe nel 1969. L’ultimo rinnovo della concessione, della durata di 6 anni, ha validità sino al 2027. La legge sul trattamento dei rifiuti, la numero 152 del 2006, attribuisce ai comuni il compito di costruire le vasche per la raccolta del letame negli impianti gestiti direttamente o affidati a terzi. Fino a oggi il Comune non ha proceduto a realizzare le vasche e conseguentemente la Soe ha dovuto provvedere con sistemi alternativi alla raccolta e allo smaltimento del letame prodotto dagli animali presenti nell’impianto”.

“Oggi”, continua ancora il presidente della società, “nel quadro di un rapporto costruttivo, Comune e Soe stanno ragionando sulla migliore soluzione per un problema vecchio di anni che, evidentemente, non può essere procrastinato ulteriormente. Da qui la decisione del Comune di Oristano, già adottata dalla Giunta del sindaco Massimiliano Sanna, di deliberare la realizzazione delle vasche per la raccolta del letame. Rimane aperto il problema dei danni subiti dalla Società oristanese di equitazione a causa della prolungata assenza delle vasche. La Soe ha presentato una richiesta di risarcimento, che per un mero errore noi stessi abbiamo definito diffida, ma non deve intendersi tale, allo scopo di avere un ristoro del danno per la mancata realizzazione delle vasche di raccolta del letame, oltre che per l’inosservanza di altri obblighi a carico del Comune di Oristano, e alle conseguenti spese che la stessa cocietà ha dovuto sostenere”.

“Si precisa che la richiesta è stata presentata al Comune di Oristano nella persona del sindaco”, conclude Bresciani, “ma indirizzata anche agli assessori che a nostro avviso potevano avere una competenza nella sfera di attività della Soe e quindi Patrimonio, Sport e Ambiente, ma è evidente che la richiesta, che non voleva avere un carattere di diffida, era rivolta all’amministrazione nel suo complesso”.

Nelle scorse ore – per chiedere conto della richiesta di risarcimento presentata dalla Soe – avevano presentato un’interpellanza urgente i consiglieri comunali di centrosinistra. Il primo firmatario è Francesco Federico del gruppo Oristano Democratica e possibile.

Angelo Bresciani

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