Emergenze e sviluppo, l’impegno degli operatori umanitari nel mondo

Un incontro venerdì sera all'Unla di Oristano

Alla scoperta del ruolo dell’operatore umanitario con l’incontro “Senza barriere. Posti lontani, genti sconosciute e umanità in cammino”, ospitato dal Centro servizi culturali Unla. L’appuntamento è per domani – venerdì 22 marzo – alle 17,30. Interverranno il medico infettivologo ed esperto dell’OMS Giampaolo Mezzabotta, la cooperante per lo sviluppo e l’aiuto umanitario Ilaria Onida e la mediatrice culturale Marta Piras.

L’incontro ha lo scopo di far riflettere sulle nuove strategie di intervento nei Paesi in emergenza o in via di sviluppo, attraverso le testimonianze vissute in prima linea da un gruppo di più di venti italiani che hanno speso parte della loro vita in continenti diversi e hanno messo in discussione le loro convinzioni per aprirsi a ruoli, situazioni, comunità e politiche nuove e complesse.

Durante la sera verranno presentati i contenuti dei tre testi in cui si raccontano medici, fotografi, mediatori, linguisti, logisti, pedagogisti, giornalisti grazie alla casa editrice Infinito Edizioni, il cui curatore è Giampaolo Mezzabotta.

Nato a Roma nel 1956, Giampaolo Mezzabotta è un medico tropicalista. Ha alternato incarichi di lavoro in Italia con altri sul campo, con organizzazioni come la Cooperazione italiana in Etiopia e il Cisp di Roma in Tanzania. Nel 2002 è diventato funzionario medico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e ha lavorato in Afghanistan, Uganda, Vietnam, Isole Salomone, Nepal e Myanmar.

Da qualche anno in pensione, continua a collaborare con varie Ong italiane e con il centro di accoglienza dei migranti della sua area per lo screening sanitario dei nuovi giunti. Ha fondato e gestisce con colleghi e amici cooperanti internazionali il blog sulle migrazioni “Salirei anch’io su quel barcone” .

Ilaria Onida ha lavorato dodici anni in Africa per conto di tre Ong italiane, in veste di capo progetto e coordinatrice, occupandosi di salute comunitaria e specificatamente della gestione delle malattie trasmissibili e di quelle croniche.

Marta Piras, laureata in Mediazione linguistica (inglese e arabo) e in Antropologia culturale ed Etnologia, ha studiato e lavorato in vari Paesi europei e del Mediterraneo come mediatrice culturale, attività che svolge attualmente da sei anni in Sardegna. Nel 2021 ha preso parte alla seconda missione di salvataggio in mare della nave ResQ People.

L’incontro è a cura del Centro servizi Unla in collaborazione con la libreria Chiara & Stefy di Ghilarza.

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