Approvata la nuova variante, in piazza Manno i lavori possono ripartire

Verranno valorizzati pavimento a scacchiera, pozzo e i resti dell'antica Porta a Mari

La pavimentazione a scacchiera in piazza Manno – Foto dalla scheda conservativa di restauro curata dalla ditta Sinope

Martedì, 12 marzo 2024

Possono ripartire i lavori di riqualificazione di piazza Manno. Questo pomeriggio la Giunta comunale di Oristano ha approvato la seconda variante in corso d’opera al progetto, su proposta dall’assessore ai Lavori pubblici Simone Prevete e dell’assessore alla Cultura Luca Faedda.

Si valorizzeranno non solo la pavimentazione a scacchiera in cotto e pietra, che caratterizzava il sagrato della chiesa di San Giovanni Evangelista, costruita nel Seicento e demolita negli anni Trenta del Novecento, e il pozzo rinvenuti nel corso dei lavori eseguiti in piazza Manno dall’impresa Ghiaccio, ma anche ciò che desta dell’antica Porta a Mari.

Lo scorso settembre erano stati riaperti gli scavi archeologici eseguiti oltre vent’anni fa relativi al “saggio I” e riguardanti proprio la Porta a Mari. Per il progetto di valorizzazione di quel saggio e per la sorveglianza archeologica necessaria per completare i lavori della piazza sono stati destinati 150.000 euro, di cui 80.000 stanziati dall’esecutivo un mese fa e gli altri 70.000 già finanziati precedentemente.

Per quanto concerne il restauro del pavimento antico e del pozzo la Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna aveva chiesto di allegare al progetto di variante la scheda conservativa di restauro redatta da un restauratore iscritto nell’elenco dei restauratori del Ministero della Cultura, studio poi affidato alla ditta Sinope.

La seconda variante in corso d’opera – presentata il 9 febbraio dalla direttrice dei lavori, l’architetta Piera Bongiorni, e firmata dall’impresa appaltatrice Ghiaccio – ha ottenuto ieri il nulla osta della Soprintendenza.

La perizia di variante determina un decremento dell’importo complessivo dei lavori pari al 2,09% rispetto all’importo contrattuale definito con la precedente variante. In questa fase non si pavimenterà la fascia lungo le mura dell’ex reggia giudicale, che diventerà temporaneamente un prato verde, in attesa di futuri finanziamenti utili a eseguire indagini archeologiche.

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