Progetto turistico-immobiliare a Torre Grande, il Tar boccia il ricorso degli ambientalisti

Il Grig aveva contestato la valutazione dell'impatto ambientale

Un rendering del progetto presentato da Ivi Petrolifera negli anni scorsi

Martedì, 20 febbraio 2024

Il Tar della Sardegna ha dato ragione alla Regione e alla Ivi Petrolifera e respinto il ricorso del Gruppo di Intervento Giuridico, che aveva chiesto l’annullamento della deliberazione della Giunta regionale relativamente alla valutazione dell’impatto ambientale, con la quale era stato dato il via libera al progetto turistico-immobiliare da 36 milioni di euro presentato per Torre Grande.

Nella sentenza del Tar il ricorso è stato definito infondato. Negli atti, relativamente ai vizi di sostanza, viene sostenuto che – a differenza di quanto asserito dal GriG – “il contestato progetto, non risulta prevedere la realizzazione di alcun volume o alcuna opera entro i 300 metri dalla battigia marina”.

Secondo i magistrati Marco Buricelli, Oscar Marongiu e Jessica Bonetto, inoltre, in riferimento al vincolo idrogeologico a tutela della pineta litoranea, il GriG non avrebbe “fornito alcun elemento concreto atto a comprovare che il progetto per cui si controverte si ponga effettivamente in contrasto con i vincoli da essa evocati”.

Quanto ai vizi di forma, il Tar ha respinto anche la contestazione del GriG secondo la quale l’atto impugnato non avesse tenuto in considerazione le numerose osservazioni presentate nel procedimento di V.I.A. “La ricorrente”, si legge nella sentenza, “non dimostra in alcun modo che l’Amministrazione non abbia adeguatamente valutato le osservazioni presentate dai vari soggetti, come viene rilevato nella stessa delibera impugnata”.

La delibera della Giunta regionale che aveva chiuso la valutazione dell’impatto ambientale e dato il benestare all’intervento era arrivata nel mese di dicembre del 2021.

Il Gruppo di intervento giuridico aveva contestato il progetto turistico-immobiliare della Ivi Petrolifera, sostenendo come volesse “lucrare su coste e beni pubblici, a iniziare dalla pineta litoranea” e aveva definito intervento “di ben dubbia legittimità che andrebbe a degradare ambiente e pineta costiera”.

Oltre al Grig erano intervenuti nel procedimento di valutazione di impatto ambientale il Comitato per la tutela della Pineta e 488 cittadini oristanesi.

Il progetto prevede la realizzazione di tre hotel e residenze turistico-alberghiere per un totale di 551 posti letto, una Spa, un ristorante e un percorso da golf a nove buche più il campo pratica, oltre alla club house. L’area interessata si estende per oltre 110 ettari.

Tra gli interventi anche la riqualificazione dell’area del pontile, la realizzazione di una pista ciclabile lungo la strada provinciale che conduce al pontile, l’ammodernamento del depuratore, la riqualificazione ambientare del compendio forestale, dell’area dunale, della strada che dalla Provinciale 2 porta al primo pontile e della strada sterrata che conduce alla foce del Tirso.

La superficie boscata soggetta a deforestazione è stata quantificata in circa 10 ettari, equamente divisi tra pineta e zona di eucalipti. Sono inoltre previsti interventi di rimboschimento compensativo – al di fuori dell’area Sic dello stagno di Mistras – che dovranno procedere simultaneamente alla realizzazione del campo da golf.

Per vedere riconosciute le proprie ragioni, il GriG può ancora rivolgersi al Consiglio di Stato, per un secondo grado di giudizio.

3 Commenti

  1. Finalmente!! questi ambientalisti hanno rotto…mettono sempre i bastoni tra le ruote in ogni cosa, anche quando non devono.

  2. Sono soddisfatto della decisione dei giudici, la pineta di Torregrande avrà nuova vita e si porrà fine al degrado e alle discariche. Sono curioso di leggere la sentenza per conoscere se la parte soccombente dovrà pagare e nel caso l’importo delle spese giudiziarie.

  3. Abbiamo necessità di sviluppo turistico, e di posti di lavoro. Se non devono costruire palazzi, spero che si vada avanti e che si realizzi il tutto

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