Compromesso per i lavori al porto: un terzo delle barche a terra, le altre a rotazione negli ormeggi

Marine Oristanesi cerca un'intesa per scongiurare un trasloco in massa da Torre Grande

Barche a vela ormeggiate il porto turistico di Torre Grande

Giovedì, 29 febbraio 2024

Circa due terzi degli oltre 400 diportisti ormeggiati oggi al porto turistico di Torre Grande potrebbero lasciare in mare le proprie imbarcazioni anche durante gli attesi lavori di riqualificazione e potenziamento dell’infrastruttura, che dovrebbero partire il prossimo autunno. Lo prevede la soluzione prospettata dalle Marine Oristanesi. La società vorrebbe sottoscrivere un’intesa con il Comune di Oristano e l’impresa aggiudicataria dei lavori, con il beneplacito della Capitaneria di porto e del Demanio, al fine di definire con esattezza i tempi del cantiere e le modalità dell’intervento, che andrà avanti per settori. L’accordo dovrebbe prevedere obblighi e garanzie per tutte le parti in causa.

“Dalle prime stime”, ha spiegato il presidente delle Marine Oristanesi, Gianni Salis, “per l’autunno pensiamo di riuscire a liberare 156 posti di ormeggio. Di questi, un’ottantina sono natanti che fanno la stagione estiva e vanno via il 30 settembre. Ci sono poi una cinquantina di barche che avranno l’opzione del rimessaggio a terra, negli spazi del porto turistico”. Nessuna criticità, invece, per i 140 pescatori di casa a Torre Grande, che potranno continuare a ormeggiare anche a lavori in corso.

Al momento ci sono una quindicina di diportisti che non hanno ancora sottoscritto il rinnovo del contratto di ormeggio. Qualora non dovessero farlo entro le prossime settimane, le Marine Oristanesi disporranno l’allontanamento delle imbarcazioni non in regola. “Se dovesse essere necessario”, ha dichiarato il presidente della società che gestisce il porticciolo, “si farà intervenire la magistratura. Chi non ha titolo a stare nel porto ha l’obbligo di liberare l’ormeggio”.

Per il 2023 le Marine Oristanesi hanno previsto contratti di ormeggio con scadenza al 30 settembre, visto che a ottobre, conclusa la stagione estiva, dovrebbero partire i lavori. I tempi per l’avvio del cantiere erano stati annunciati dal Comune di Oristano, a fine 2023. L’assessore al Turismo Luca Faedda il 19 dicembre aveva risposto in aula a un’interpellanza dei consiglieri di minoranza, indicando la data del 1 ottobre 2024.

“Siamo fiduciosi”, ha proseguito Salis, “stiamo collaborando con il Comune e l’impresa per trovare una soluzione che riduca al minimo i disagi. I lavori, però, hanno priorità su tutto. Qualche diportista, grossomodo una decina, ha portato via la propria barca, per via dell’incertezza. Si tratta per lo più di imbarcazioni carrellabili, che magari sono state sistemate dai proprietari in un cortile”.

“Ancora oggi alcuni diportisti ritengono di non dover sottoscrivere alcun rinnovo del contratto d’ormeggio, perché non hanno certezze su cosa accadrà dopo il 30 settembre. Ma se non firmeranno”, ha aggiunto il presidente delle Marine Oristanesi, “revocheremo le assegnazioni dei posti barca. Avevamo indicato come scadenza il 10 febbraio, ma siamo pazienti. Finché non si formalizza il contratto, anche se l’utente ha pagato, non ha diritto di tenere in acqua la barca”.

Quest’anno le Marine Oristanesi hanno rivisto al rialzo le tariffe di ormeggio, che erano ferme dal 2019. “In questi cinque anni”, ha concluso Salis, “abbiamo dovuto far fronte a considerevoli aumenti dei costi di gestione. Nel 2022 avevamo pagato 20.000 euro di energia elettrica, lo scorso anno invece le bollette sono salite a 47.000 euro. Ma c’è anche la concessione, che nel 2022 ci era costata 142.000 euro e nel 2023 invece 184.000 euro. Ancora oggi, nonostante gli aumenti, se confrontiamo le tariffe proposte da tutti i porti sardi le nostre sono le più basse”.

Nei mesi scorsi si era parlato anche di un possibile trasloco temporaneo delle barche al porto industriale di Santa Giusta. Quella opzione era stata però esclusa rapidamente, perché ritenuta non praticabile.

I lavori per impianti a terra (finanziamento con 5 milioni e mezzo poi adeguato a 7 milioni) dureranno un anno e 2 mesi. Il progetto è affidato con un appalto integrato per la progettazione esecutiva.

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