Nel giorno di San Francesco di Sales un appello per una informazione umana e responsabile

L'arcivescono Roberto Carboni ha condiviso con i giornalisti il messaggio di Papa Francesco

Stefania Pusceddu, l’arcivescovo Roberto Carboni e Mauro Dessì

Giovedì, 25 gennaio 2024

Ieri sera Oristano ha festeggiato San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. Per celebrare la ricorrenza, il settimanale diocesano L’Arborense ha organizzato anche quest’anno un incontro al quale hanno preso parte l’arcivescovo Roberto Carboni e i giornalisti delle redazioni di diverse testate cittadine. 

Il direttore de L’Arborense, Mauro Dessì, ha ringraziato i giornalisti presenti, ricordando la figura di San Francesco di Sales e spiegando che la ricorrenza è stata una preziosa occasione di incontro con gli operatori dell’informazione, per sviluppare il tema della Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali scelto da Papa Francesco quest’anno: “Intelligenza artificiale e sapienza del cuore, per una comunicazione pienamente umana”.

È stato monsignor Roberto Carboni ad introdurre il tema del messaggio lanciato dal Pontefice. “Ognuno di voi ha il compito di informare” ha detto l’arcivescovo, “di illuminare i fatti con l’approfondimento, con il desiderio sempre di aiutare i lettori secondo verità”.

“Lo stesso Papa è stato vittima dell’intelligenza artificiale, di quella fake news di quando venne ritratto con un piumone bianco. Papa Francesco ci dice che dobbiamo stare attenti a questa evoluzione e alle nuove sfide che genera. Possono essere positive ma anche negative”.

“Pensate solo al tema della disinformazione” ha sottolineato monsignor Roberto, “e della guida dell’informazione per ottenere degli obiettivi. Può, per esempio, generare un nemico: questo è nel potere dell’intelligenza artificiale. Il rischio è veramente di deformare l’informazione a vantaggio di chi vuole manipolarla. Non demonizziamola, ma rendiamoci conto che dobbiamo seguire un tracciato che ci possa guidare”.

“La parola chiave” ha poi concluso l’arcivescovo, “è quella della responsabilità. Senza controllo si può far credere di tutto alle persone. Il tema è fondamentale, vogliamo che sia regolarizzata, come dice il Papa, e che sia una comunicazione umana”.

Simona Scioni ha portato i saluti del presidente dell’Ordine dei giornalisti, Francesco Birocchi.

Stefania Pusceddu, direttrice del periodico Il Nuovo Cammino della Diocesi di Ales-Terralba ha invece raccontato la sua esperienza da giornalista sul campo, rievocando la sua esperienza in giro per la Sardegna, con interviste a tanti personaggi e con approfondimenti in diverse comunità. Ha spiegato che oggi più che mai è fondamentale essere sul posto e farsi  raccontare gli avvenimenti da chi li ha visti e vissuti.

Un’analoga esperienza è stata proposta da Luca Piras, presidente nazionale dell’Ordine francescano secolare d’Italia: ha raccontato della sua esperienza ventennale sul campo, anche se non da giornalista. “Mi è sempre piaciuto scrivere, ma ho fatto altre scelte” ha spiegato Piras, “ho avuto modo di collaborare con il vecchio giornalino della Gioventù fFrancescana, Vieni con me, e sono stato coinvolto dai vari direttori con L’Arborense ed ora, quale presidente dell’Ordine francescano, sono responsabile della nostra rivista nazionale Fvs – Francesco il volto secolare. Credo che ogni scritto debba far trapelare delle emozioni. Anche una semplice cronaca deve generare emozioni, relazioni, a partire da chi lo scrive per arrivare a chi lo legge. L’occasione  come quella di oggi ci deve in qualche modo far riflettere su cosa sia la comunicazione, su cosa vogliamo farne di questa professione. Preferisco anche io andare sul campo e incontrare le persone, ho la missione in qualche modo di costruire una comunità”.

Il direttore de L’Arborense, Mauro Dessì, e l’arcivescovo Roberto Carboni

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