Il Cpia 4 a Milano con un progetto sulla biodanza, per stare bene insieme

Alla Fiera nazionale della Ridap, la Rete permanente istruzione adulti

Foto d’archivio

Mercoledì, 17 gennaio 2024

Il Cpia 4 di Oristano vola a Milano per presentare il progetto “Biodanza linguaggio universale: costruire ponti danzando la vita”. Venerdì prossimo, 19 gennaio, l’appuntamento alla Fierida, la Fiera nazionale della Ridap, la Rete permanente istruzione adulti, con una conferenza che vede anche la partecipazione del Consultorio familiare della Asl di Oristano, dell’associazione S’Andera – Biodanza Sardegna e dell’Assessorato regionale della Sanità.

“È un progetto di integrazione motoria, interpersonale e culturale mediante il metodo biodanza, ideato dalla docente Maria Carmela Contini, accolto con entusiasmo dal Cpia 4 di Oristano. La prima cosa che ho pensato quando l’insegnante lo ha proposto”, spiega la dirigente scolastica Carmensita Feltrin, “è stata di coinvolgere il Consultorio familiare di Oristano, che grazie all’entusiasmo delle due assistenti sociali Giulia Crabolu e Maria Giovanna Fenu è diventato parte integrante del progetto, dopo il primo anno di partecipazione esterna”. 

Con “Biodanza linguaggio universale: costruire ponti danzando la vita” si è riusciti promuovere il benessere psicofisico, la relazione e l’inclusione sociale e culturale tra adulti stranieri e italiani, iscritti al Cpia 4 e non. Altro obiettivo era l’integrazione col territorio e i servizi che offre, come intervento volto alla prevenzione e, là dove presente, al superamento dell’isolamento e dell’emarginazione socio-ambientale. 

Per questo motivo, il Cpia 4 ha ritenuto opportuno coinvolgere nel progetto il Consultorio familiare della Asl di Oristano e l’associazione S’Andera – Biodanza Sardegna. La collaborazione con gli altri soggetti ha permesso una maggiore incisività d’azione, un costante monitoraggio del percorso e dei progressi individuali e di gruppo, la creazione di una rete sinergica che ha fatto sentire i partecipanti parte di un sistema allargato di esperienza, di supporto e di tutela della salute oggettiva e soggettiva, cioè di salute “percepita”, un sentire profondamente legato al benessere psicofisico.

“La metodologia della biodanza”, aggiunge Feltrin, “prevede l’induzione di situazioni di integrazione che implicano un’immediata e profonda connessione con se stessi e con gli altri componenti del gruppo, passando per l’esperienza corporea quale tramite. È stato quindi il metodo perfetto per raggiungere i nostri obiettivi. Siamo già stati ospiti ad un incontro internazionale di biodanza sociale, dove siamo stati rinominati modello Sardegna, e a Torino al Simposio nazionale di educazione biocentrica. E ora per Fierida a Milano. Prossimo obiettivo: l’inserimento del progetto nella rete per l’istruzione permanente degli adulti. Per il momento ‘disseminiamo’ le buone pratiche”.

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