L’UNLA saluta il 2023 con il bilancio di dodici mesi di grande impegno

Durante il periodo festivo si manterranno i consueti orari: chiusura solamente il 2 gennaio

Gli auguri di buone feste dell’UNLA

Venerdì, 22 dicembre 2023

Tempo di bilanci a fine anno per il Centro servizi culturali UNLA di Oristano, in via Carpaccio: con 300 nuovi iscritti, ricchi cartelloni di eventi e iniziative, il 2023 è stato un anno da ricordare. Ora però si inizia a pensare al 2024, con rinnovato impegno.

“Siamo alla fine di un altro anno ricco di attività e iniziative, che ci ha visto particolarmente impegnati, e qualche volta in difficoltà, secondo la nuova impostazione della gestione della struttura”, spiegano dal Centro. “Abbiamo affrontato, e stiamo affrontando, le diverse problematiche mettendo tutte le nostre energie per non far percepire queste difficoltà a chi usufruisce del CSC”.

“Ci siamo concentrati per continuare a far vivere il Centro Servizi Culturali UNLA di Oristano come un luogo di incontro, uno spazio in cui le persone si trovano per discutere, vedere film, leggere libri, partecipare e organizzare iniziative”, hanno aggiunto gli operatori. “Per renderlo sempre più uno spazio dell’accoglienza, che lavora per avvicinare tutte le fasce d’età, per favorire la crescita culturale e sociale delle persone e del nostro territorio. Per essere uno luogo in cui segnalare e denunciare le situazioni in cui la dignità umana, la libertà, la democrazia e l’uguaglianza vengono violate o negate. In questi 12 mesi ci abbiamo provato tutti i giorni, non sappiamo se ci siamo riusciti, ma ci abbiamo provato sempre, anche nei momenti di difficoltà. L’incontro quotidiano con tante persone con provenienze, culture, formazioni ed esigenze differenti ci ha consentito di mettere in discussione costantemente il nostro modo di lavorare e di crescere nel confronto con l’Altro”.

Il Centro ha ospitato quest’anno 70 iniziative culturali; 20 seminari, laboratori e corsi; otto collaborazioni con festival regionali. Sono 150 gli enti, le associazioni e le scuole che hanno organizzato uno o più eventi insieme al Centro.

Tra i numeri del bilancio, si aggiungono 35 ore settimanali di apertura al pubblico del CSC e della mediateca “Marina Pala”; circa 20.000 accessi in sede e circa 12.000 visualizzazione nella “sala virtuale” del canale YouTube; 10.000 prestiti e servizi erogati; 10 proiezioni per Cinema Junior e oltre 50 film proposti dagli utenti.

“Tutte le attività e i servizi offerti dal CSC nel 2023 sono stati realizzati, come sempre, grazie al finanziamento della Regione Sardegna e alla collaborazione con il Settore Cinema e con il Settore Biblioteche e promozione della lettura dell’Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport della Regione Autonoma della Sardegna, con il Centro Servizi Culturali UNLA di Macomer, con il Centro di Cultura per l’Educazione Permanente UNLA di Santu Lussurgiu, con la sede centrale dell’UNLA di Roma e con il Comune di Oristano”, ricorda il counicato di fine anno. “Il nostro grazie va alle scuole, biblioteche, associazioni, enti, librerie, docenti, educatori, studenti, scrittori, editori, registi, ricercatori, musicisti, attori, amici, e, in particolare, ai nostri insostituibili mitici e speciali utenti, che ogni giorno ci danno l’energia per superare le difficoltà”.

Durante il periodo natalizio il Centro seguirà i tradizionali orari: l’UNLA rimarrà chiuso il 2 gennaio e riaprirà nel pomeriggio del 3, poiché nel corso della mattinata gli operatori saranno impegnati in un’attività formativa.

“Per il 2024 continueremo ad impegnarci, con il nostro “piccolo passo”, a fare del Centro la “Casa di tutti, seguendo il pensiero di Anna Lorenzetto, fondatrice dell’UNLA, riportato nel libro Dal profondo Sud: “il Centro in sé stesso […] per la sua natura di continuità come tempo e, nei suoi confini territoriali, come spazio, per la sua tensione educativa di adeguare i suoi obiettivi alla società che cambia e possibilmente sopravanzarla nelle aspirazioni culturali verso la solidarietà civile, rientra a pieno titolo nel concetto di educazione permanente come ecosistema educativo. E il concetto di educazione permanente come ecosistema educativo viene a completare il concetto di ecosistema naturale, ponendo la spazialità di questo nella dimensione tempo, nella realtà del vissuto al centro del tumultuoso cammino degli uomini, portando così alla nozione di spazio naturale il contributo del suo progetto politico. L’educazione oggi, come l’arte e la scienza, ha bisogno di una nuova dimensione, di uno spazio, di una coscienza. Deve disporre fatti, azioni, elementi tradizionali e intuizioni nuove in questo spazio, in questa coscienza, cercando relazioni e trovando significati, lavorando dal di dentro e costruendo con pazienza ciò che prima era dato naturalmente“.

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