Pene alternative al carcere: si può e si deve, ma servono molti più agenti penitenziari

A Oristano un'iniziativa dell'Uspp

Il convegno “L’identità professionale del corpo di polizia penitenziaria nell’esecuzione penale esterna: tra complessità del ruolo e fragilità del sistema” a Palazzo degli Scolopi

Venerdì, 24 novembre 2023

In Italia sono 133.000 i soggetti che scontano pene alternative alla carcerazione, mentre la popolazione carceraria è di 60.000 detenuti. Sono i dati emersi oggi a Oristano in occasione del convegno “L’identità professionale del corpo di polizia penitenziaria nell’esecuzione penale esterna: tra complessità del ruolo e fragilità del sistema”. All’iniziativa, che si è tenuta stamane a Palazzo degli Scolopi, hanno partecipato anche due classi del liceo Classico De Castro.

L’evento è stato organizzato dall’Uspp, l’Unione dei sindacati di polizia penitenziaria della Sardegna, in collaborazione con il Comune di Oristano e, in particolare, con il garante comunale dei diritti delle persone private della libertà personale.

A dare ampio spazio alle pene alternative alla carcerazione è la riforma Cartabia. “Il fine della riforma”, ha spiegato il segretario regionale dell’Uspp Alessandro Cara, “era quello di decongestionare le carceri dal sovraffollamento e uniformare le norme italiane a quelle europee rispetto alle misure alternative. Si tratta però di un provvedimento a costo zero. Sono necessari investimenti economici in mezzi, formazione e risorse umane”.

Nel corso del convegno si è parlato anche dell’istituzione dei Nuclei di polizia penitenziaria all’interno degli uffici di esecuzione penale esterna. “La polizia penitenziaria ha assunto oggi un ruolo extra-murario molto importante. Un ruolo”, ha precisato Cara, “che era impensabile potesse avere fino a dieci anni fa. Manca però il personale, questa è una grande criticità”. A fronte di 1.000 agenti previsti a livello nazionale per l’esecuzione penale esterna, quelli destinati finora sono appena 315. A livello regionale, invece, i poliziotti destinati a questo servizio sono 25, ma ne servirebbero altrettanti.

“Quello di oggi è stato un convegno ricco di spunti”, ha aggiunto il segretario regionale dell’Uspp, “il nostro obiettivo era dare e fare formazione, rivolgendoci ai colleghi iscritti e associati, ma non solo. Abbiamo avuto modo di confrontarci anche con altre figure professionali”.

Hanno partecipato al convegno anche due classi del liceo De Castro

Nel corso dell’incontro, moderato dal garante comunale dei diritti delle persone private della libertà, Paolo Mocci, sono intervenuti in videocollegamento il deputato Pietro Pittalis, vicepresidente Commissione giustizia della Camera, e Giuseppe Cacciapuoti, direttore generale della Direzione Personale, risorse e attuazione provvedimenti del Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità. Pittalis ha annunciato un’indagine conoscitiva sul sistema carcerario da parte della Commissione parlamentare.

Hanno preso la parola anche la presidente Tribunale di sorveglianza di Cagliari Maria Cristina Ornano, la presidente del Tribunale di Oristano Carla Altieri, il presidente dellʼOrdine degli avvocati di Oristano Enrico Meloni, il direttore dell’Ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna della Sardegna Guglielmo Sacco, la direttrice dell’Ulepe Oristano Carla Barontini e il segretario regionale del Sappe Luca Fais. Ha concluso i lavori il presidente nazionale dell’Uspp Giuseppe Moretti.

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