Il dramma della violenza sulle donne raccontato dagli studenti: al Mossa una mattina di riflessioni – Foto

La dirigente scolastica Meloni: "Le famiglie siano parte attiva nell'educazione dei figli"

Un momento dell’evento per il 25 novembre all’Istituto Mossa

Sabato, 25 novembre 2023

Non uno spettacolo ma un momento di profonda riflessione per questo 25 novembre all’Istituto Mossa, di Oristano, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

A coordinare professoressa Daniela Corona. “Ha lanciato l’idea ed è stata supportata dalle colleghe Claudia Masia, Teresa Deplano e Franca Elisa Cuccu”, ha spiegato la dirigente Marillina Meloni. “È stato un lavoro condiviso con tutti i ragazzi, che hanno avuto una parte attiva nel processo decisionale e organizzativo. Attraverso le arti è possibile riflettere anche su questo drammatico fenomeno”.

Testi, poesie e la drammatizzazione delle frasi ingiuriose rivolte troppo spesso alle donne, hanno guidato gli studenti attraverso le pagine di una cronaca che si ripete. “Ragazze e ragazzi, con gli insegnanti di italiano e storia, sono partiti da una ricerca su fatti realmente accaduti”, ha detto ancora la professoressa Meloni. “Oltre alla lettura di brani letterari e tratti dal web, e delle poesie di Alda Merini, Virginia Wolf e Frida Kahlo, si è deciso di leggere alcune sentenze di condanna per gli uomini che si sono macchiati di reati di violenza, analizzando il fenomeno anche dal punto di vista legale. A questo si aggiunge la lettura dei nomi di tutte le 106 vittime di femminicidio di questo 2023, tra le quali purtroppo la giovane Giulia Cecchettin, l’ultima del tragico elenco, e un’interpretazione dell’insegnante Lilli Piseddu del brano Not in That Way“.

Proprio a Giulia Cecchettin è stata dedicata la panchina rossa davanti al grande murale su una parete della palestra. “La posizione non è casuale, ma è proprio in corrispondenza dell’articolo 23 della Carta de Logu, che condanna la violenza sulle donne”, ha detto la dirigente del Mossa. “Davanti ad essa due ragazze hanno letto due lettere dedicate a Giulia”.

Nel preparare l’evento si è stati attenti anche alla sostenibilità. “La panchina non è stata acquistata, ma è frutto di un riciclo. Abbiamo cercato, utilizzato e ridipinto dei pezzi per allestirla”, ha commentato la professoressa Meloni. “Anche le scarpe sono un oggetto di riciclo: sono state semplicemente ridipinte di rosso”.

La ppanchina rossa dell’Istituto Mossa

La mattinata è stata soprattutto un’occasione per riflettere sul ruolo della scuola e delle famiglie nella prevenzione della violenza contro le donne. “Le altre agenzie educative possano fare tanto, ma in un’epoca in cui non esiste una reale comunicazione – fatta di sguardi, reciproca comprensione, analisi delle reazioni altrui e delle proprie emozioni – la famiglia deve sostenere quanto la scuola mette in campo”, ha concluso Marillina Meloni. “I ragazzi sono sensibili e comprendono quali siano i valori che vogliamo trasmettere, ma spesso sono le famiglie a non farci da supporto nell’educazione. I genitori devono intervenire attivamente sull’educazione dei figli, senza delegare i social e lasciando l’onere in subordine alla scuola”.

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