Autonomia differenziata, il centrosinistra chiede al Consiglio un no a Calderoli

Primo firmatario è il capogruppo di Oristano più Efisio Sanna

Efisio Sanna

Lunedì, 16 ottobre 2023

“Il disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata non ci piace nel metodo e meno che mai nel merito”. I consiglieri comunali oristanesi di centrosinistra hanno presentato un ordine del giorno da votare in aula, affinché il sindaco Massimiliano Sanna e la sua Giunta si impegnino a chiederne il ritiro. Il primo firmatario è il capogruppo di Oristano più Efisio Sanna.

L’ordine del giorno, se approvato, sarà trasmesso al presidente della Regione Sardegna, al presidente del Consiglio regionale, ai capigruppo in Consiglio regionale, ai parlamentari eletti in Sardegna, al presidente della Repubblica e al presidente del Consiglio dei ministri.

“Riteniamo che una materia così importante deve trovare il giusto coinvolgimento e un ampio dibattito e che il Parlamento non può essere esautorato. Nel merito”, scrive in una nota Efisio Sanna, “esprimiamo il nostro dissenso perché un’autonomia differenziata così disegnata non farebbe altro che innalzare il divario tra regioni ricche e regioni povere, accrescendo le disuguaglianze. Non a caso, chi chiede con forza l’autonomia differenziata sono le prime”.

“Questioni cosi importanti non possono rientrare tra gli spot propagandistici e non vanno definite in maniera frettolosa e pasticciata perché rischiano di produrre danni difficilmente rimediabili nel breve periodo. Tra le regioni povere”, ricorda il capogruppo di Oristano più, “vi è la Sardegna, che oltre a veder aumentare il divario con il resto del paese e dell’Europa, vedrebbe svuotata e svilita la propria specialità, che è bene ricordarlo, è riconosciuta dalla Costituzione. È fondamentale che anche gli enti locali e tutta la società sarda sarda si oppongano a questo disegno di legge”.

“La specialità della Sardegna”, insiste Efisio Sanna, “va difesa e rafforzata in settori chiave quali l’energia e i trasporti. Su questa partita tutta la classe dirigente dell’isola, senza arrivare a nessun scontro ideologico ma ricercando e trovando la giusta sintesi, deve fare la sua parte, perché il solo richiamo in Costituzione del principio di insularità non basta e non può bastare”.

L’ordine del giorno porta la firma anche di Umberto Marcoli, Carla Della Volpe e Francesca Marchi, anche loro di Oristano più, di Francesco Federico del gruppo Oristano Democratica e Possibile e di Massimiliano Daga, Giuseppe Obinu e Maria Obinu del Partito Democratico.

3 Commenti

  1. Visto che Oristano è una città che funziona alla grande il centrosinistra si occupa di problematiche nazionali…incapaci a fare opposizione forte si nascondono dietro problematiche lontane dai loro obiettivi

  2. credo che sia più importante pensare alla città, allo sviluppo turistico VERO di Torregrande ed ad un piano urbanistico serio al posto di cercare problematiche che competono ad altre amministrazioni.

  3. Caro Efisio Sanna permettimi di non essere d’accordo con la tua posizione. Sono quasi 80 anni che la Sardegna gode di uno statuto speciale statuto che gli permetterebbe di meglio identificare le esigenze del suo popolo ma se ti fai un giro per tutto il territorio capisci che i sardi per primi non hanno capito il valore dell’autonomia. Ciclicamente vediamo spuntare comitati che ammorbano l’aria con campagne incompresibili ultima la zona franca. Lo stesso concetto di insularita lo abbiamo messo in costituzione ma non ne capiamo la reale portata e rischia di rimanere un atto burocratico. Ma alla radice di tutto c’è la nostra “sardita’”. Poco, locos e male unidos. Ora anziché stimolare una reale presa di coscienza delle nostre opportunità perdiamo tempo a controllare quello che fanno le altre regioni che detto per inciso fanno bene a rivendicare maggiore autonomia. Noi rimaniamo fermi al palo a crogioraci con sa die e sa sardigna, con i feticci della nostra identità mentre la Sardegna si svuota e neanche gli immigrati vogliono rimanere. Tanto ti dovevo ma con stima.

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