All’Istituto Alberghiero di Oristano l’Oscar Green di Coldiretti

Il riconoscimento per l’impegno al primo concorso regionale gastronomico dedicato alle scuole sarde

I finalisti

Giovedì, 19 ottobre 2023

C’è anche l’Istituto Alberghiero di Oristano tra i sei vincitori degli Oscar Green 2023 di Coldiretti.

Il Don Deodato Meloni di Oristano ha conquistato il riconoscimento Campagna Amica per l’impegno al primo concorso regionale gastronomico degli istituti alberghieri sardi. Attraverso le produzioni del circuito di Campagna amica, è stato realizzato un piatto a base di Igp agnello di Sardegna con tutti gli altri prodotti del mercato di Oristano. Una gara tra otto scuole alberghiere che metteva a confronto i futuri chef e operatori del food verso i consumatori.

Tra gli altri progetti innovativi premiati la prima carne ovina al mondo certificata ‘carbon neutral’ attraverso una filiera produttiva di agnello Sardo IGP a emissioni zero; un ingegnoso sistema computerizzato di recupero acque in agricoltura contro gli sprechi idrici; una vera e propria stazione meteo per governare la produzione vitivinicola e, ancora, giardini e prodotti al profumo e sapore di pompia per salvaguardare questa biodiversità sarda e un’azienda agricola al pieno servizio dei più in difficoltà in una comunità tra genuinità e solidarietà.

Le premiazioni sono andate in scena oggi nello splendido scenario delle miniere di Montevecchio a Guspini. Location scelta quest’anno per l’appuntamento organizzato da Coldiretti Giovani Impresa Sardegna, è stato il Birrificio 4 Mori.

GLI OSCAR. Gli agricoltori da Oscar nella 17° edizione sono: Pietro Ledda, 34 anni di Sindia nella categoria ‘Fare Filiera’ (secondo posto per Tenute Aini); Francesco Addis, 37 anni di Badesi per la categoria, ‘Impresa Digitale’ (Ottavia e Giovannino Pusceddu al secondo posto); Marco Manca, 35enne di Assemini nella categoria ‘Energie per il Futuro e Sostenibilità’ (al secondo posto Nicola Ezza); Anna Peccini, 40 anni di Ozieri per ‘Coltiviamo Solidarietà’ (secondo classificato, ‘Funtan’arva’ di Salvatore Ruiu); Giovanni Ladu, 36 anni di Siniscola, nella categoria ‘Custodi d’Italia’ (secondo posto per Nicola Monni) e l’Istituto Alberghiero Don Deodato di Oristano, rappresentato da Giuseppina Armas, per l’Oscar ‘Campagna Amica’ (secondo Gianfranco Deledda). Ma a vincere sono stati tutti i presenti, capitanati proprio dai giovani che hanno affollato la sede dell’evento per le premiazioni che porteranno anche uno dei sei vincitori a rappresentare la Sardegna nel palcoscenico nazionale delle finali Oscar Green Italia. 

A fare gli onori di casa e coordinare la giornata è stato il direttore di Coldiretti Sardegna, Luca Saba, che ha rimarcato che i giovani “non devono avere paura di mettersi in gioco partecipando sempre più attivamente nel mondo agricolo e associazionistico perché sono il futuro della nostra Sardegna produttiva e sociale – ha detto – Coldiretti c’è e lavora per rendere protagoniste le generazioni future”. Per il presidente Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu, inoltre “la Sardegna grazie a tutti questi giovani presenta sempre un bel biglietto da visita che dimostra la grande vitalità delle nuove generazioni in agricoltura – ha sottolineato alla chiusura delle premiazioni – purtroppo ancora troppi giovani abbandonano l’isola in cerca di nuove opportunità, per questo spetta ancora a noi il dover creare le migliori possibilità di crescita nella loro terra per farli restare. In questo la scuola Coldiretti è un punto di riferimento”.

Un messaggio di “speranza per una Sardegna sempre più giovane” è arrivato da Nicola Stefano Tuveri, delegato Coldiretti Giovani Imprese Sardegna. “Combattiamo tutti i giorni per il nostro lavoro e lo facciamo con impegno e con il sorriso – ha ricordato – tutti i giovani agricoltori devono saper continuare a sognare prendendo in mano la loro vita per farne un capolavoro”, chiude citando Papa Giovanni Paolo II. Importante la presenza della Coldiretti nazionale grazie a Enrico Parisi, delegato Giovani Impresa. “Bisogna avere passione, ardore e sentirsi coinvolti in una causa sociale importante ovvero rendere i nostri territori degli ascensori sociali – ha detto – Coldiretti offre questi strumenti sia negli Oscar Green che nel suo lavoro quotidiano, costruendo ponti tra le nostre e altre comunità”.

Toccante il messaggio portato da Suor Maria , una vita passata tra Africa e Medio Oriente a raccontare attraverso la sua esperienza le difficoltà nel mondo dei più piccoli e delle donne, come messaggio di coraggio per i giovani sardi.

Gli altri progetti vincitori degli Oscar Green.

FARE FILIERA. Il premio per la categoria Fare Filiera è andato nelle mani di Pietro Ledda con il suo progetto di filiera produttiva di agnello Sardo IGP certificata a emissioni zero (con marchio BsGreen Neutry-food®). ‘VERSOA’ è nato in collaborazione col Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, la Società BS-GREEN, 15 allevamenti ovini iscritti al Consorzio dell’Agnello di Sardegna IGP e la ditta Daga Carni. Il progetto ha dimostrato che il bilancio carbonico della produzione della carne d’agnello Igp è pari a zero. È la prima carne ovina al mondo certificata carbon neutral, attraverso l’applicazione di un rigoroso protocollo scientifico che ha calcolato come l’assorbimento del carbonio negli allevamenti compensa quello emesso dall’assorbimento nel suolo delle sostanze organiche, nella componente vegetale, soprattutto arborea. La certificazione ha il merito di garantire il prezioso lavoro svolto dagli allevamenti sardi anche davanti al consumatore. Il progetto dimostra che tanti altri allevamenti iscritti alla Igp possono già essere pronti per essere certificati carbon-neutral. Agnelli net_zero, permette di aspirare a una agricoltura sarda certificata totalmente sostenibile. Il primo lotto di agnelli net_zero è stato messo in vendita da ieri nei banchi dei supermercati Tutti Giorni di Sassari e Cagliari e in quello Crai di Oristano a dicembre 2022.

IMPRESA DIGITALE. Ad alzare il premio nella categoria è Francesco Addis con la sua Cantina ‘Li Duni’ di Badesi. Situata nella zona collinare davanti al Golfo dell’Asinara, è un mix di terreno, sole e venti che arrivano dal mare formando i tratti peculiari di questo microambiente. Sfruttando proprio queste caratteristiche Francesco e i suoi soci hanno deciso di utilizzare una stazione meteo che fornisce informazioni preziose sulle condizioni climatiche, come temperatura, umidità e velocità del vento, fondamentali per la coltivazione delle viti e la produzione del vino. Grazie a questa attrezzatura l’azienda può monitorare costantemente le condizioni meteo in vigna e adattare le loro pratiche agricole di conseguenza. In generale, l’uso della stazione ha permesso alla Cantina Li Duni di migliorare la qualità del loro vino e di ottimizzare le loro pratiche agricole. Questo dimostra come la tecnologia possa essere un prezioso alleato per i produttori di vino, aiutandoli a fare scelte più intelligenti e a migliorare il loro lavoro.

ENERGIE PER IL FUTURO E SOSTENIBILITÀ. Da Oscar in questa categoria è Marco Manca con la sua idea innovativa: Cocchiland: sinergia in campo. Marco lavora in provincia di Cagliari nella sua azienda completamente ‘plastic free’, impostata per la sostenibilità. In serra coltiva pomodori di diverse varietà attraverso l’utilizzo di sacchi in fibra di cocco nei quali il terreno viene concimato e irrigato grazie a un sistema computerizzato che, sulla base di parametri come la temperatura della serra, il tasso di umidità, l’irradiazione o il pH del suolo, garantisce l’apporto di nutrienti necessari alle piante. Ma per scongiurare lo spreco idrico ha architettato un sistema di recupero delle acque che eventualmente scolano dai sacchi, tramite delle canalette che vengono convogliate in una cisterna, sterilizzate e riutilizzate per l’irrigazione. In serra c’è anche il basilico al pomodoro come pianta “sentinella” per possibili attacchi fungini. Si basa soprattutto sulla difesa integrata: libera nella serra insetti predatori di quelli che attaccano il pomodoro, oltre ai bombi con finalità di impollinatori. Non ultima la sperimentazione del concetto di “foresta sintropica” ossia la consociazione di numerose tipologie vegetali che cooperando creano un mutuo equilibrio ecologico che libera l’agricoltore dal ricorso di diserbanti. 

COLTIVIAMO SOLIDARIETÀ. La categoria è andata ad Anna Peccini per l’Azienda Agricola Logudoro. Immersa nell’omonima regione del nord Sardegna, più precisamente sulle colline a pochi chilometri da Ozieri, ha proposto il progetto ‘La Casa dell’Accoglienza. Nel 2016, l’Associazione Betania Onlus si era trasferita da Verona insieme ai suoi volontari in questo angolo di Paradiso, per dare vita a una nuova realtà caritativa di accoglienza e di aiuto ai bisognosi e, successivamente nel 2017, a un’azienda agricola che permettesse loro di sostenere le numerose opere di beneficenza. Da qui e con grande entusiasmo e sacrificio sono stati riportati al loro splendore originario i 18 ettari di terra un tempo abbandonati all’incuria e ora luogo su cui sorge la comunità. Anna vive qui con la sua e altre famiglie che dedicano l’intera vita al volontariato. L’amore per la Terra e il Creato, ci hanno resi fermi sull’idea di coltivare i nostri prodotti rispettando rigorosi protocolli che ne garantiscano genuinità, qualità e rispetto del territorio e della tradizione.

CUSTODI D’ITALIA. Protagonisti della categoria sono due: Giovanni Ladu, il vincitore di ‘Custodi d’Italia’ e la pompia, il classico agrume Made in Sardinia. Proprio nella sua azienda, Giovanni salvaguarda questo raro esempio di biodiversità dal quale ottiene un eccellente liquore, la marmellata e un dolce candito. In azienda, infatti, crea dei “giardini” che emanano ovunque il profumo di questo frutto. Ma Giovanni non è sempre stato un imprenditore agricolo. Nato ingegnere, infatti, diventa agricoltore nel 2012, quando prima della laurea si approccia proprio alla coltivazione de sa pompìa, esempio più raro ail mondo di biodiversità endemica della Sardegna. Eredita dai nonni agricoltori e allevatori i terreni di famiglia in particolare nei comuni di Siniscola, Posada, Torpè, quelli su cui oggi sorge l’azienda “Sole del Montalbo”. L’azienda vanta una tradizione secolare ed è giunta alla quarta generazione proprio con Giovanni. Attraverso un piano di ammodernamento aziendale, avviato nel 2017, crea un’azienda polifunzionale tutta in biologico con 3 ettari di vigneto dove produce vermentino e cannonau. Presenti anche oliveti (circa 800 piante) e animali. 

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