In aula rievocata la crisi estiva al Comune: ennesimo appello del sindaco, opposizioni ancora all’attacco

Posizioni immutate

Il sindaco Sanna durante il suo intervento sulla crisi politica – Foto Ufficio Stampa Comune di Oristano

Mercoledì, 27 settembre 2023

“Chiedo a tutti, perché tutti siamo corresponsabili di quanto accaduto, chi più e chi meno, di tralasciare la discussione sul passato e proviamo tutti, ognuno per la propria parte e per il proprio ruolo, a costruire qualcosa di buono e produttivo per amore di Oristano, perché sono certo tutti teniamo a questa città”. 

Con questo appello alla collaborazione, ieri sera, il sindaco di Oristano Massimiliano Sanna si è rivolto ai consiglieri comunali e ha comunicato all’assemblea civica la ricomposizione della Giunta, ricordando le tappe della crisi politica. Le sue parole sono arrivate dopo che l’aula ha dedicato un minuto di raccoglimento per la scomparsa del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano.

“Ho nominato gli stessi assessori, quelli presenti in Giunta prima dell’azzeramento, ma ho provveduto a rivedere parzialmente le deleghe”, ha esordito Sanna. “Abbiamo attraversato un periodo di crisi, certamente difficile, ma oggi vorrei avere la possibilità di spiegare ai cittadini che quel periodo non è trascorso inutilmente e soprattutto vorrei precisare che l’attività amministrativa dell’ente non si è assolutamente interrotta, come purtroppo in tanti hanno dichiarato”. 

Il sindaco ha quindi ricordato le tappe della crisi: “La Giunta ha deliberato fino al 5 luglio. Ho azzerato l’esecutivo il 6 luglio, precisando già a suo tempo che la mia decisione non andava contro gli assessori in carica, ma era dovuta alla difficile situazione politica creatasi a causa del modificarsi degli assetti in maggioranza, originati dalle decisioni prese da alcuni consiglieri, che hanno messo in difficoltà l’attività del Consiglio (in alcune circostanze facendo mancare il numero legale, in altre assumendo azioni offensive nei confronti degli assessori) e generato precarietà e incertezza all’interno della maggioranza stessa. Il Consiglio comunale è stato convocato il 28 luglio, durante il quale il sottoscritto si è dimesso, ma dopo aver adottato, responsabilmente, la delibera riguardante il trasferimento degli usi civici di Torre Grande. Una delibera di straordinaria amministrazione che i nostri cittadini attendevano da decenni. L’iter ha visto la conclusione della procedura proprio ieri, con la firma della determina da parte del dirigente dell’Assessorato dell’Agricoltura. Ancora il Consiglio è stato convocato il 30 luglio e ha votato il rendiconto, per rispettare gli adempimenti di legge e non bloccare l’attività dell’ente. Il 13 agosto, a poco più di un mese dall’azzeramento, è stata composta la Giunta, con quattro componenti, che si è riunita immediatamente il 14 e 16 agosto. Sono state sedute di Giunta organizzative e non deliberative, in quanto nessuna proposta era stata depositata dagli uffici. Ribadisco che non c’è stata nessuna interruzione all’azione operativa del Comune, garantendo l’ordinaria e la straordinaria amministrazione. L’attività della Giunta è stata concreta e si è operato in modo costruttivo negli ambiti più delicati, strategici e rilevanti: Servizi Sociali, Decoro e Ambiente e Lavori Pubblici. La Giunta è stata ricomposta poi il 4 settembre con l’aggiunta di quattro assessori, a meno di 2 mesi dall’azzeramento. Si è tanto parlato di tre mesi di crisi con relativo stallo amministrativo, ma questo, come vi ho appena spiegato, non è assolutamente corretto e vi assicuro che nessuna azione amministrativa è stata sospesa, anzi abbiamo operato con assoluta concretezza ed efficienza e soprattutto con grande senso di responsabilità. Ciò si è reso possibile grazie anche al gran lavoro degli uffici, che hanno operato con efficienza e hanno manifestato disponibilità e collaborazione. I problemi ci sono stati, non posso negarlo, ma abbiamo affrontato questa situazione, senza nascondere nulla, con assoluta trasparenza, con l’impegno di tutti a ricompattare il gruppo e affrontando le divergenze. Non è stato facile, e non nego che siamo ancora alla ricerca del giusto equilibrio, ma abbiamo ripreso l’azione di governo della città con la voglia di continuare a lavorare con serietà e responsabilità, per concretizzare quanto promesso in campagna elettorale, ripagando la fiducia dei cittadini che ci hanno eletto il 12 giugno 2022”.

“Sono sincero”, ha aggiunto il sindaco Sanna, “egoisticamente avrei lasciato, soprattutto per la mia famiglia e per la mia salute, ma come ho sempre fatto, ho anteposto le esigenze della città a quelle mie personali. I progetti del Pnrr da seguire con attenzione in tutte le fasi, gli atti amministrativi rilevanti da concretizzare, le esigenze delle persone e famiglie in stato di bisogno, i tanti interventi ancora da realizzare, ad esempio il mercato civico, il rifacimento di strade e marciapiedi, il reperimento di fondi per dare le necessarie e giuste risposte a cittadini, imprese, associazioni, parti sociali. Tutti questi aspetti mi hanno convinto, nonostante le critiche spesso esagerate, a riprendere con convinzione e operosità il percorso programmato. Non mi pento di ciò che ho fatto e sono pronto a prendere decisioni anche impopolari pur di fare il bene della mia Oristano. Non devo di certo essere io a ricordare a tutti voi, maggioranza e minoranza, che siete amministratori come me, eletti dai cittadini per gestire al meglio questa città. Ai cittadini non interessano le nostre liti, le polemiche, le accuse tra di noi, è corretto spiegare loro quali sono state le ragioni della crisi e le azioni che abbiamo intrapreso per ricomporre la maggioranza, ma di questa crisi politica i media ne hanno già dato ampio risalto. Ai cittadini interessa altro, sapere che abbiamo ripreso l’attività e che ci stiamo tutti adoperando per fare il bene di Oristano. Io mi sto impegnando seriamente, mettendoci la faccia, sempre a testa alta perché so bene quali sono le motivazioni che mi hanno portato a ritirare le dimissioni e le ragioni che mi hanno spinto a fare determinate scelte in queste settimane. Il mio obiettivo primario è certamente la città, da preservare e tutelare con un’amministrazione il più possibile coesa e operativa, nel rispetto del mandato elettorale ricevuto. L’onestà, la trasparenza, la lealtà saranno valori che sempre mi contraddistingueranno e sempre mi caratterizzeranno”.

Quindi l’appello: “Mi rivolgo a tutti voi consiglieri: siamo corresponsabili del bene della città e siamo tutti eletti per amministrare al meglio, ognuno per le proprie competenze, ma sempre coscienti che siamo parte viva e attiva della città. Dall’inizio della crisi ho chiesto la collaborazione di tutti e continuo umilmente a chiederla. Dimostriamoci maturi per operare saggiamente e sostenere la nostra città, tutti abbiamo questa responsabilità. Cambiamo il modo di far politica, iniziamo un percorso virtuoso condiviso favorevole a tutti. Non dobbiamo farci offuscare dalla voglia di attaccare, criticare. Diamo ai cittadini l’immagine di amministratori responsabili e seri. I cittadini si aspettano che vengano votate le delibere presenti in questo ordine del giorno, che vengano sbloccati gli atti ancora sospesi, che ci si adoperi per far ripartire l’economia di una città che ha le potenzialità per crescere e creare lavoro. Chiedo pertanto a ciascuno di voi, in quanto tutti siamo corresponsabili di quanto accaduto, chi più e chi meno, di tralasciare la discussione sul passato e proviamo tutti, ognuno per la propria parte e per il proprio ruolo, a costruire qualcosa di buono e produttivo per amore di Oristano, perché sono certo tutti teniamo a questa città. Lascio a voi la decisione, il passato ci deve servire per non commettere altri errori, chiaramente siamo artefici del nostro futuro. Se volete prendervela con il sindaco fate pure, ma a mio avviso non è questo lo spirito col quale un amministratore deve operare. Vi chiedo ancora una volta di cambiare modo di far politica, perché la critica fine a se stessa non vi consentirà di avere più consensi o più voti. Adoperiamoci invece per costruire e superare le criticità, lavoriamo per migliorare la nostra città e per farla crescere, io sono disponibile a collaborare e a cooperare con voi. Amministro la città di Oristano su incarico dei cittadini, sto facendo del mio meglio, conscio dei miei limiti. Amministrare, come sapete, non è facile, ma sono disposto a collaborare con tutti per creare un futuro migliore per noi e in particolare per i nostri figli e le future generazioni”.

La prima replica al sindaco è stata quella di Efisio Sanna (Oristano più): “Il sindaco ci ha detto poco di questa lunga crisi. Non abbiamo ancora capito quali sono state le reali ragioni che hanno portato alla crisi. Si è dimenticato di chiarire cosa è cambiato da quando ha detto che non c’erano più le condizioni politiche pe proseguire. C’è ben poco di politico in tutto quello che è successo. Questa è una crisi che parte da lontano, perché mettersi insieme per vincere è facile, ma governare e avere orizzonti, visioni e idee è difficile. Si fa un richiamo al cambiamento del modo di fare politica, ma l’unica attività che avete fatto sono cambi di partititi, movimenti, liste, sostituzioni di assessori, pretese, capricci, trattative, equilibri, cambiali all’incasso. È questa la volontà di cambiare politica? Per il mantenimento del potere, soprattutto quello retribuito e visibile. C’è stata grande attività per occuparsi dei propri destini e pochi sacrifici per questa città. Avete messo in crisi il concetto di comunità, indebolito i fragili legami di questa città, avete mortificato la politica e la voglia di partecipare, avete lottizzato tutto, anche quello che non si poteva lottizzare. Vi troviamo politicamente incapaci nell’individuare una soluzione forte, per niente consapevoli della rotta da indicare. Il corto circuito del vostro centrodestra è insopportabile, è veramente troppo per questa città. La minoranza vuole proseguire nel suo compito: contestando e proponendo. Oristano ha bisogno di aiuto, va governata, va guidata e lo si fa insieme a tutte le energie presenti in questa città, favorendo il confronto con tutte le forze sociali, non solo con quelle amiche. Voi non lo avete mai fatto. Noi pretendiamo duro lavoro, serietà, impegno e buon governo. Dovete assumervi le vostre responsabilità, diversamente lasciate il campo e fatevi da parte”.

Carla Della Volpe (Oristano più): “La ricostruzione fatta dal sindaco è abbastanza stupefacente. Quando, dopo aver azzerato la Giunta, il sindaco ha incontrato la parte viva e attiva della città, si è rivolto anche a questa parte del Consiglio (e si è dimenticato di ricordarlo) e gli abbiamo chiesto un percorso pubblico e trasparente. Il sindaco ha quindi incontrato le parti sociali che hanno detto che il commissario sarebbe stata una iattura, ma hanno anche detto che, avendo parlato il sindaco di un patto per la città, si sarebbero aspettati dei punti programmatici da cui partire e su cui ragionare e che ci sarebbe stato un tavolo permanente sui problemi della città. In quell’occasione il sindaco disse che nell’ultimo anno si era perso tempo dietro interessi di parte e che questi interessi non potevano prevalere su quelli collettivi. L’incontro si concluse con il sindaco che affermava che nei giorni successivi avrebbe presentato dei punti programmatici da condividere: il patto per la città. Dove sono questi punti? Non si sono mai visti, non si è mai rendicontato niente e fino ad oggi non ci è stato neanche consentito di discutere della crisi in aula. Ci si è rimessi insieme con gli stessi con i quali si era detto non fosse più possibile governare. Si è data una rappresentazione della politica con la “p” minuscola. Ricordo che il Governo ha rimodulato il Pnrr riducendo i fondi anche al Comune di Oristano e molti progetti dovranno coperture nei fondi ordinari del bilancio nazionale, altri saranno spostati nel Repower Eu. Nel frattempo stanno partendo tutti i bandi del Fesr, dell’Fs plus, sulla transizione energetica. Noi dove ci collochiamo in questa partita? O siamo in campo nella partita della competizione sui fondi europei o siamo destinati a rimanere indietro. Probabilmente sarebbe stato molto più dignitoso andare a casa”.

Paolo Angioi (Prospettiva Aristanis): “Signor sindaco, non ha spiegato i reali motivi della crisi. Non ha spiegato perché ha azzerato una Giunta che, a questo punto, stava lavorando bene e oggi la ripropone. Non ha spiegato perché ha cercato in maniera decisa l’accordo con l’opposizione. Non ha spiegato perché l’esperienza politica era finita e perché non fosse più possibile andare avanti con una parte della maggioranza, visto che si erano create posizioni inconciliabili. Dopo tutto questo ha nominato la stessa Giunta con un piccolo cambio di deleghe. Non abbiamo capito i reali motivi di quanto è successo. Prospettiva Aristanis è qui per spronare a fare di più e meglio. Se le critiche arrivano da chi è stato eletto ina maggioranza come noi sono critiche costruttive e forse occorrerebbe tenerne conto. Noi siamo stati eletti in maggioranza e se diciamo che qualcosa non sta andando bene è solo per cercare di migliorare. Lo facciamo per esercitare il nostro ruolo di consiglieri comunali e lo faremo in un modo o nell’altro”. 

Maria Obinu (Pd): “Nessuno dimentica il comunicato di fine giugno con cui il sindaco annunciò che l’esperienza amministrativa con la maggioranza che lo aveva sostenuto si era chiusa, che era impossibile andare avanti con la maggioranza che lo aveva eletto. Chiedeva la possibilità di ricostruire una maggioranza in quest’aula. Per un mese abbiamo ascoltato il sindaco, abbiamo fatto le nostre valutazioni, abbiamo partecipato ai consigli comunali che si sono tenuti durante la crisi. Però ci saremmo aspettati che in quest’aula si sarebbe discusso della crisi che proprio durante quelle sedute di consiglio comunale ha avuto il suo culmine con le dimissioni del sindaco. Oggi il sindaco ci chiede di dimenticare il passato, di smettere con l’opposizione dura e di criticare. Che ruolo ci vuole dare? Ci ha mortificato impedendoci di parlare e di conoscere le vere motivazioni di questa crisi. In quest’aula abbiamo visto solo motivazioni di interesse sulle poltrone, valzer con cambi di casacca e di partito. I problemi di questa maggioranza non hanno nulla di politico, ma rispondono solo alla smania di potere e all’interesse per le indennità. Questa è l’unica spiegazione. Il sindaco ha fatto un excursus della crisi spiegando che l’attività non si è fermata, ma nonostante ciò che ha detto il sindaco la macchina si è fermata, l’ordinaria amministrazione si è fermata e lo sanno i cittadini più fragili. Sindaco, dov’era quando si parlava di dimensionamento scolastico, dei tagli del Pnrr, della sanità? Sindaco, la smetta con i piagnistei e mettetevi a lavorare”.

Il sindaco Sanna ha poi replicato: “Si critica molto, si predica bene ma si razzola male. Non c’è lo spirito collaborativo di cui tanti parlano. Sbraitare senza conoscere è una brutta abitudine di questa città e di parecchi consiglieri. Quando si parla di dimensionamento scolastico forse è meglio chiedere. Alla riunione c’ero e ho espresso la mia contrarietà rispetto a quanto si stava ipotizzando. Oggi ho chiesto e chiedo la collaborazione di tutti, chi ha gli strumenti per risolvere un problema li manifesti ne avrà tutti i meriti. Un amministratore deve essere propositivo, non deve denigrare e basta”.

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