Turni di notte anche in carcere per i medici delle guardie. SDR: “Bene rimedi temporanei, ma occorre programmare”

Maria Grazia Caligaris: "Vergognoso chiamare i medici a farsi carico di una funzione non prevista"

Maria Grazia Caligaris

Venerdì, 18 agosto 2023

“La Casa di Reclusione di Oristano-Massama non può sopportare la carenza di personale sanitario, men che meno la sua temporanea assenza”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, dell’associazione Socialismo Diritti Riforme ODV, in merito alla notizia dei giorni scorsi relativa all’ordine di servizio della Direzione del Distretto sanitario che obbliga i 15 medici impegnati nei turni di guardia medica negli ambiti della Asl di Oristano e Cabras a occuparsi anche dei casi di urgenza che dovessero manifestarsi nel carcere di Massama.

“Bisogna ricordare che oltre ai circa 260 detenuti, quasi tutti dell’alta sicurezza, vivono quotidianamente almeno altre 180 persone”, continua Caligaris. “Una realtà particolarmente complessa che richiede attenzione da parte dei responsabili non solo della ASL 5 ma dell’intero sistema sanitario”.

“È vergognoso”, denuncia ancora Maria Grazia Caligaris, “apprendere della totale mancanza di programmazione che da un lato impedirebbe a chi ha diritto alle ferie di usufruirne e dall’altro comporterebbe il ricorso obbligato ai Medici di Guardia Medica chiamati a farsi carico di una funzione non prevista”.

La rappresentanti di Socialismo Diritti Riforme ODV fa osservare che “aldilà della soluzione tampone, che sarà adottata, resta l’amarezza nel rilevare la scarsa attenzione verso un diritto”.

“Chi vive la realtà detentiva”, sottolinea ancora, “sa quanto la presenza dei Sanitari sia indispensabile anche per il personale. Le problematiche si complicano in piena estate e durante i periodi festivi perché tutti i servizi sono ridotti. La persona detenuta inoltre non può avere accesso ai ricoveri se non c’è l’esplicita richiesta del Medico, l’autorizzazione del Magistrato e la disponibilità della scorta. Ciò comporta una serie di “ritardi” che possono creare situazioni pericolose per l’incolumità di chi sta male. Non si può inoltre dimenticare che il caldo (a Oristano in questi giorni sono stati raggiunti 38 gradi) e la permanenza in cella di tre o quattro persone rendono davvero difficile la convivenza e accentuano lo stato di malessere individuale non solo fisico ma anche psicologico”.

“Trovare un rimedio temporaneo va bene”, conclude l’esponente di SDR, “ma occorre programmare e verificare le reali condizioni senza dimenticare che non ci sono né detenuti né Sanitari di serie B”.

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