Aule troppo calde nella scuola di via Lanusei: “Una soluzione entro settembre”

La minoranza accusa: "Ignorate le richieste dei genitori"

Uno degli ingressi della scuola materna di via Lanusei, chiusa per il caldo

Venerdì, 23 giugno 2023

Chiusure anticipate negli ultimi due anni, eppure ancora nulla è stato fatto per risolvere il problema del caldo eccessivo nella scuola d’infanzia di via Lanusei, a Oristano. I consiglieri di minoranza accusano l’amministrazione di non aver risposto a una precedente interpellanza, nella quale si sollecitavano “interventi a favore dell’efficientamento energetico degli edifici comunali”.

“Al contrario, il Comune ci risulta non si sia attivato per partecipare all’Avviso C.S.E. 2022 – Comuni per la sostenibilità e l’efficienza energetica, che prevedeva interventi importanti anche negli edifici scolastici”, sostengono i consiglieri Maria Obinu, Carla Della Volpe, Francesca Marchi, Efisio Sanna, Umberto Marcoli, Francesco Federico, Massimiliano Daga e Giuseppe Obinu.

Gli otto rappresentanti della minoranza chiedono ora che “l’amministrazione intervenga entro il mese di settembre per risolvere il problema nella scuola di via Lanusei. Senza una soluzione adeguata, a giugno del prossimo anno, ma con ogni probabilità già nel mese di settembre, alla ripresa delle attività scolastiche, ci troveremo ancora qui con i medesimi problemi. Il Comune si deve impegnare per individuare delle risorse per un deciso intervento strutturale negli edifici scolastici”.

“L’amministrazione comunale deve fare tutto ciò che è in suo potere per garantire la presenza di luoghi sicuri, confortevoli e adeguati dove i bambini possano trascorrere le ore a scuola in modo positivo e costruttivo”, si sottolinea nel documento.

“Ormai da diversi anni ci troviamo a parlare della situazione dell’immobile che ospita, fin dal 1976, la scuola dell’infanzia che fa parte dell’Istituto comprensivo numero 3 di Oristano, la scuola dell’infanzia di via Lanusei”, incalzano i consiglieri di opposizione, ricordando le richieste espresse negli ultimi anni dai genitori dei bambini che frequentano la scuola. “Chiediamo di sapere se il sindaco fosse a conoscenza che il 21 giugno astronomicamente viene definito solstizio d’estate e coincide con l’inizio della stagione estiva, che nell’emisfero settentrionale si accompagna a temperature elevate che negli ultimi anni fanno arrivare la colonnina di mercurio a toccare anche i 40°, proprio come sta avvenendo in questi giorni”.

“Eppure ci risulta che già il sindaco Lutzu e lo stesso sindaco Sanna siano stati i destinatari di una lettera, firmata da un comitato di genitori della scuola dell’infanzia di via Lanusei, con la quale si chiedeva di valutare la salubrità dell’aria all’interno delle aule scolastiche di quell’edificio e il rispetto degli standard di qualità richiesti dalla normativa vigente. Appurato che la scuola non è dotata di condizionatore d’aria”, ricordano i consiglieri, “veniva chiesta la sua installazione, proprio perché quell’edificio si trova esposto al sole dalle prime ore del mattino e al suo interno si raggiungono temperature che non consentono il regolare svolgimento delle attività. Quest’anno, l’ordinanza stabilisce la chiusura di un servizio fondamentale per bambini di una fascia di età compresa tra i due anni e mezzo e i sei anni, ma già negli scorsi anni nelle ultime settimane di giugno era stata decisa una chiusura anticipata, con uscita dei bambini entro le 14.15, causando gravi disagi alle famiglie che si avvalgono di quel servizio. Ci risulta che nulla sia stato ancora fatto anzi che nessuna risposta sia arrivata ai genitori”.

La scuola d’infanzia di via Lanusei è stata chiusa nei giorni scorsi con una ordinanza sindacale che i consiglieri Maria Obinu, Carla Della Volpe, Francesca Marchi, Efisio Sanna, Umberto Marcoli, Francesco Federico, Massimiliano Daga e Giuseppe Obinu definiscono “senza appello” e con “ben 10 giorni di anticipo rispetto al calendario scolastico, che prevede la chiusura il 24 giugno”.

“Ci chiediamo”, concludono i consiglieri comunali di minoranza, “in che modo si voglia ancora affrontare un problema così importante che arreca gravi danni ai bambini, che vedono interrotte senza preavviso le attività didattiche che avrebbero dovuto seguire fin alla fine del mese, per le famiglie che si ritrovano a gestire figli così piccoli, anche in questo caso senza la possibilità di potersi organizzare prima”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci qui il tuo nome