venerdì, 28 Marzo, 2025

Trent’anni di dischi e una passione che non si spegne. Buon compleanno, Closer

Le origini e il futuro dello storico negozio di Bruno Cruciani in via Tirso

Bruno Cruciani – Foto di Johnny Revelator

Sabato, 7 gennaio 2023

Come si possono riassumere trent’anni di musica, di dischi e biglietti di concerti venduti? Forse con il titolo di un noto album dei Joy Division? O con una grande passione trasformata in lavoro grazie alla voglia di mettersi in gioco?

C’è sicuramente tanta passione in un’avventura che a fine 2022 ha permesso allo storico negozio di dischi a Oristano – Closer Rock Shop, in via Tirso 148 – di festeggiare i trent’anni.

Era il 1992 quando Bruno Cruciani, all’epoca poco più che ventenne, decise di cambiare vita e passare dai motorini ai dischi. E quello che poteva esser un azzardo – trasformare il negozio di moto del padre in uno di musica – si è confermata, invece, una mossa vincente.

“Avevo 22 anni quando decisi di intraprendere quest’avventura”, racconta Bruno Cruciani. “Prima facevo un lavoro totalmente diverso, vendevo motorini con mio padre. La mia passione però erano i dischi, e così nel ’92 decisi di aprire Closer. Scelta un po’ azzardata, anche perché all’epoca c’erano già diversi negozi in città, da Pop Music a Il Centro del Disco. Ma decisi comunque di buttarmi per dare voce e spazio a quella che è la mia più grande passione, la musica. E ho fatto bene”.

“A darmi l’ispirazione per il nome del negozio un album dei Joy Division, band che amo. Ricordo ancora quel giorno, ero in macchina e ascoltavo la loro cassetta. Nessun dubbio: il mio negozio si sarebbe chiamato Closer“.

Ciò che ha forse differenziato l’attività di Bruno Cruciani è stata poi la scelta dei generi musicali da proporre, considerando il periodo in cui ha aperto la sua attività: sono gli anni in cui il grunge si stava affacciando con forza e irriverenza nella scena musicale.

“Quando ha aperto”, precisa Bruno, “i dischi più venduti erano quelli degli Iron Maiden, dei Metallica e tutta la musica grunge. In seguito ho ampliato e mi sono spostato anche su rap e hip hop, che prima non trattavo”.

“Fondamentalmente, trattavo generi musicali che mancavano a Oristano”, aggiunge sempre Cruciani. “Dal rock al metal, punk e musica alternativa. Ho sempre avuto una clientela molto specializzata, soprattutto quelli che venivano dai paesi. Dal 2000 in poi, invece, ho iniziato a trattare qualsiasi cosa, anche la musica commerciale, senza alcuna riserva”.

“Per quanto riguarda invece i biglietti per i concerti”, spiega,”ho iniziato a venderli una quindicina di anni fa, mi pare con Green ticket del circuito nazionale. Quando poi ha chiuso, sono passato a Box Office, ora ho biglietti del circuito sardo e basta”.

Ma la storia di Closer non l’hanno fatta solo i dischi e la musica scelta accuratamente da Bruno Cruciani. “Devo molto ai miei clienti, che da sempre mi seguono e vengono a trovarmi con la curiosità e la mia stessa passione per la musica. Non mento quando dico che i miei clienti sono diventati i miei amici, la mia vita. E mi ritengo molto fortunato di questo”.

E il negozio oristanese continua a vivere anche oggi, nonostante l’avvento di internet, delle piattaforme streaming e della tecnologia che ha trasformato modo di ascoltare e usufruire della musica, compresi i device che con il tempo sono cambiati: dal vinile ai cd all’mp3 e via dicendo.

“Internet e lo streaming non sono mai stati una minaccia per me e per la mia attività”, conclude Bruno Cruciani. “All’inizio portavo cose che non c’erano, ho iniziato con i vinili poi con i cd. Nel 2000, quando è arrivato Internet, paradossalmente ho venduto di più: i clienti erano affamati di musica e se da una parte scaricavano tanti brani, poi venivano comunque a comprare da me quei quattro o cinque vinili delle band a cui erano più affezionati e per le quali desiderano avere in casa il disco fisico. Non nego che anche con il merchandising – e quindi magliette, poster e gadget vari – sono riuscito ad andare avanti discretamente. Tra l’altro adesso, con il ritorno del vinile, si è riassestato il mercato. Certo, non siamo come negli anni ’90, ma non mi lamento. La mia motivazione e la mia passione per i dischi e la musica è sempre la stessa, nonostante il passare del tempo. E questo mi basta”.

E per il futuro? Bruno Cruciani è ottimista e tra i progetti spunta fuori un’idea originale. “Mi piacerebbe”, conclude il titolare di Closer, “far uscire i vinili ogni tanto fuori da queste quattro pareti e magari, collaborando con locali e bar, esporli da loro ed eventualmente venderli. Insomma, una proposta itinerante che si possa estendere anche al di fuori di Oristano. Un modo in più per diffondere la musica e allo stesso tempo creare un’occasione d’aggregazione e confronto”.

Tra i banchi di Closer

14 Commenti

  1. Prendevo da te dei circa 25 anni fa!
    Eri il bomber della zona per far conoscere a tutti la musica nuova, quella alternativa!
    Se oggi ascolto della ottima musica è anche grazie a te.

  2. Auguri per questo traguardo. Grazie per esserci col tuo negozio anche per digiuni musicali come me. È sempre bello entrare da Closer e parlare con Bruno che con tanta pazienza cerca un CD per me che non ho gusti musicali precisi. Bella l’idea del negozio itinerante!

  3. A casa ho persino delle VHS di concerti comprate da Closer. Poi ovviamente CD, DVD, vinili e qualche poster. Uno dei miei posti preferiti in assoluto 😎

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