Per la Pro Loco di Oristano nuovo statuto e passaggio al terzo settore

Ieri il via libera arrivato dall'assemblea dei soci

Gianni Ledda

Giovedì, 1 dicembre 2022

La Pro Loco di Oristano diventa ente del terzo settore. L’assemblea dei soci, nel corso della convocazione straordinaria di ieri, mercoledì 30 novembre, ha approvato all’unanimità il nuovo statuto che prevede, tra l’altro, oltre a questa novità anche l’appartenenza alla rete associata dell’Unpli nazionale, organismo che riunisce circa 6.000 tra le più importanti Pro Loco d’Italia.

Il passaggio al terzo settore è un momento storico per il sodalizio oristanese, nato nel 1954 per volontà di un gruppo di persone che credeva nella valorizzazione della cultura e delle tradizioni locali.

Negli anni la Pro Loco ha contribuito a innumerevoli eventi, tra i quali far crescere la Sartiglia, il gruppo storico dei Tamburini e Trombettieri, ha fatto nascere la Sartigliedda, dedicata agli aspiranti sartiglianti del domani, ma, soprattutto, si è impegnata a mantenere viva l’identità di Oristano.

Col tempo l’associazione ha allargato la propria missione ponendosi, con i propri volontari, al servizio della comunità e delle sue istituzioni. Ha creato una sinergia operativa con il Comune di Oristano, collaborando nell’organizzazione e nella gestione degli eventi cittadini più importanti. Ultimo, in ordine di tempo, si è assunta la responsabilità della gestione del teatro comunale Antonio Garau. Molto importante, inoltre, risulta la stretta collaborazione con la Fondazione Oristano.

“Il nuovo status”, si legge in una nota diffusa dal presidente Gianni Ledda, “permetterà alla Pro Loco di fare parte della Consulta del terzo settore, istituita di recente dal Comune di Oristano e che, a breve, diventerà operativa. Co-progettazione e co-programnazione saranno i punti cardine del terzo settore. Ogni ente potrà proporre al Comune le proprie idee e, insieme agli amministratori, renderle operative”.

La legge istitutiva del terzo settore, risalente al 2017, ma ritardata a causa del Covid, pone gli enti del terzo settore in una posizione avvantaggiata  rispetto ad associazioni che non ne fanno parte. Questo perché si basa la propria operatività su principi di trasparenza e democraticità operativa soggetti al diretto controllo del Ministero del Lavoro, Dipartimento delle Politiche sociali. Per quanto riguarda la Sardegna, il controllo sarà esercitato dall’Assessorato della Sanità, Dipartimento Politiche sociali e Registro Unico del Terzo Settore (Runts).

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