Oristano ritrova la sua Cattedrale dopo tre anni di restauri

Bilancio finale dell'importante intervento

Venerdì, 16 dicembre 2022

Ci sono voluti ben tre anni di lavoro e 2milioni e 100mila euro per restaurare gli apparati pittorici e l’archivietto della cattedrale di Santa Maria di Oristano.

Gli interventi di restauro, di una delle cattedrali più belle dell’isola, si sono conclusi nei giorni scorsi e sono stati illustrati oggi nel corso di una conferenza stampa dai funzionari e dal gruppo di lavoro del Segretariato regionale del ministero della Cultura per la Sardegna e della Soprintendenza archeologica di Cagliari Oristano.

“La maggiore delle cattedrali in Sardegna quella di Oristano ritorna al suo magnifico splendore”, ha detto l’arcivescovo Roberto Carboni”, grazie agli interventi di restauro che hanno interessato le coperture e gli apparati pittorici. Ora tutti possono nuovamente ammirare le preziose pitture delle volte della navata centrale, del transetto, delle cappelle laterali e delle pareti della controfacciata”.

Prima dell’intervento di restauro, la cattedrale di Santa Maria versava in condizioni critiche a causa delle infiltrazioni di acqua e all’umidità.

 “Si è trattato di un intervento di restauro complesso e articolato”, precisa Monica Stochino, soprintendente della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna, “che in più lotti e annualità ha affrontato le principali problematiche conservative dell’organismo architettonico e del significativo apparato decorativo della Cattedrale”.

“Si conclude oggi un percorso lungo e faticoso ma ricco di soddisfazioni per me, il mio Istituto ed i colleghi della Soprintendenza”, dice la segretaria regionale Patrizia Olivo, “che hanno lavorato con dedizione e passione al lungo cantiere di restauro nella cattedrale di Santa Maria Assunta. Cantiere che ha conosciuto interruzioni lunghe ed inattese, legate alla pandemia, e riprese complicate e difficili da gestire ancora nel clima di prevenzione e garanzia della salute dei restauratori coinvolti. Con grande piacere restituiamo all’Arcidiocesi e alla comunità oristanese la cattedrale rinnovata nei suoi apparati pittorici, con particolare attenzione a quelli più degradati e più preziosi come i cappelloni e l’Archivietto secentesco”.

Sono stati fondamentali gli interventi eseguiti nelle coperture e nel sistema di convogliamento delle acque, insieme al trattamento lapideo delle pareti della facciata e quelle laterali della navata,perscongiurare ulteriori infiltrazioni. I lavori nell’interno hanno interessato lepitture a tempera della volta della navata centrale, al cui centro si trova la pregevole rappresentazione dell’Assuntadel transetto, delle cappelle laterali e della controfacciata, fortemente ammalorate dagli agenti patogeni. Di grande impatto è stato il recupero integrale del “cassettonato” delle absidi del transetto, con il ripristino delle rosette decorative presenti all’interno di ogni elemento.

“Per me il restauro delle rosette dei catini absidali delle testate del transetto”, spiega la storica dell’arte Maria Francesca Porcella, “costituiscono il fiore all’occhiello di questo lavoro nella cattedrale. I fioroni o rosette sono nell’iconografia cristiana l’immagine del giardino fiorito, l’Eden. Questa immagine è collegata strettamente con la celebrazione eucaristica che si celebra nell’altare sottostante. La teologia delle absidi (dall’età bizantina in poi) assegna a questo luogo la funzione di porta del Cielo, da cui viene il Cristo risorto e Signore della storia. L’abside è la porta del Cielo da cui si intravede il giardino fiorito del Paradiso, nuovo Eden. E ogni celebrazione eucaristica fa presente e anticipa questa realtà. Direi in una frase: “Abbiamo riassettato il giardino fiorito!”

Gli interventi di restauro hanno interessato anche l’Archivietto, che versava in condizioni critiche a causa dell’umidità, che stava intaccando gravemente il rivestimento in pietra, ed le superfici dipinte delle sacrestie dei canonici e dei beneficiati.

Nel dettaglio, il primo lotto dei lavori di restauro della cattedrale è costato 1.500milioni finanziato attraverso la legge 190/214 e del secondo lotto per complessivi 600mila euro con le risorse della legge 232/2016.

Il gruppo di lavoro dei tecnici e dei professionisti era formato da Antonella Sanna, Paolo Margaritella, Patricia Olivo, Maria Francesca Porcella, Alessandro Petretto, Maria  Passeroni, Viviana Careddu e Roberto Civetta.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci qui il tuo nome