“Lavori non finiti, campo Coni non omologato. Atleti oristanesi ancora in esilio?”

Disagi per la pista e le pedane non ancora utilizzabili

Il campo Coni “Sinis-Nurra” di Oristano

Venerdì, 16 dicembre 2022

Riceviamo e pubblichiamo


Come già accaduto nel 2022 quando i lavori di ristrutturazione del campo Coni, che dovevano essere terminati prima nell’autunno del 2021, poi entro la fine dello stesso anno ed infine sono stati conclusi nell’ottobre 2022, non hanno consentito agli atleti oristanesi delle due società di preparare al meglio la stagione agonistica 2022, la stessa cosa si profila per quella 2023.

Veniamo ai fatti: la Giunta in carica lo scorso ottobre dichiara completati i lavori di rifacimento della pista e organizza una giornata di inaugurazione con i ragazzi delle società della provincia di Oristano, ma, guarda caso, solo fino all’età di 11 anni. La domanda sorge spontanea: come mai con campioni olimpionici come Patta o nazionali come Maullu ci si limita agli undicenni? La risposta è immediata: il campo non è finito, non è omologabile almeno nell’immediato e non si vuole far utilizzare calzature tecniche.

Tutto questo esce ufficialmente fuori solo qualche giorno più tardi, quando, a seguito di una segnalazione all’assessore allo Sport del Comune di Oristano da parte del genitore di un infortunio patito dalla figlia durante una sessione di allenamento causato da uno scavo lasciato aperto a bordo della pedana del giavellotto, lo stesso assessore fa emettere un comunicato rivolto alle due società oristanesi in cui si comunica che i lavori non sono finiti, che si concede l’uso dell’infrastruttura per gli allenamenti, ma che gli stessi dovranno avvenire senza calzature tecniche per non rovinare la pista che dovrà essere omologata (senza dimenticare lo scalino presente a margine della corsia più esterna che in ogni caso rappresenta un pericolo per gli atleti) e senza impiegare la gabbia lanci, la pedana di lancio del giavellotto, la pedana del salto con l’asta, la pista del salto in lungo… In pratica senza poter utilizzare nulla.

Le società non possono che accettare, nella speranza che la cosa si risolva in tempi brevi ma, siamo a dicembre, nulla si muove ancora. Sembrerebbe che i soldi (180.000 euro o forse anche di più) siano disponibili ma, tra il dire ed il fare… E poi c’è il problema omologazione della pista, omologazione che non avrebbe avuto problemi di sorta se la precedente Giunta avesse fatto fare alla Fidal dei sopralluoghi durante lo stato di avanzamento dei lavori, cosa che non è avvenuta e che adesso crea non pochi problemi.

Morale della favola: a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno tutti gli atleti sono costretti ad allenarsi senza poi poter provare di fatto la propria specialità e molto probabilmente saranno costretti, come nel 2022, a chiedere asilo a infrastrutture poco idonee come Marrubiu, Mogoro e Terralba, se non addirittura doversi sobbarcare un viaggio fino a Cagliari.

Visto che questa Giunta, nel suo assessore alle Infrastrutture, lancia proclami settimanali relativi a rotatorie, ponti, piste ciclabili del futuro, viene spontaneo chiedersi se non sia il caso di accelerare i tempi per permettere ai nostri ragazzi di gareggiare alla pari non solo con gli atleti sardi ma anche con quelli delle altre regioni.

Mariano Marchetti

3 Commenti

  1. Vergognoso ma c’è di più, uno persona non iscritta alle due società non può allenarsi. Dunque ci si allena in strada, con tutti i rischi e pericoli.

  2. Ha proprio ragione signor Severino la città è a pezzi…. le strade hanno voragini e i marciapiedi sono trappole, la gente cammina in mezzo alla strada e non ci sono parcheggi…. Un delirio

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci qui il tuo nome