A Oristano il Tornio di via Figoli: anche quest’anno per le feste spazio alle ceramiche

La manifestazione è promossa da Comune, artigiani e coordinata dalla Confartigianato

Le ceramiche proposte nell’edizione 2021 della manifestazione

Martedì, 6 dicembre 2022

A Oristano Città della ceramica Natale è anche “Il Tornio di via Figoli”. Torna, dunque, per le festività la manifestazione che offre una vetrina all’artigianato artistico tradizionale nella città.

Lo ha deliberato la giunta Sanna, su proposta dell’assessora alle Attività produttive Rossana Fozzi.

Il percorso espositivo e la mostra mercato dedicata alla ceramica saranno allestiti nell’edificio storico palazzo Arcais, in corso Umberto I. La scelta dello storico stabile, secondo quanto indicato nel documento della giunta, è stata fatta “per valorizzare le ceramiche artistiche oristanesi anche attraverso la scenografica installazione delle ceramiche “sospese” poste nel corso pedonale nel centro storico della città”.

“Il Tornio di via Figoli”, giunto alla XIV edizione, è organizzato con la collaborazione dei ceramisti e delle ceramiste locali e il consueto coordinamento di Confartigianato.

Ancora da stabilire la data di avvio della rassegna: ciò che è certo è che aprirà nei prossimi giorni e sarà visitabile fino all’Epifania.

“Saranno coinvolti tutti i ceramisti della città”, anticipa il segretario generale di Confartigianato Oristano, Marco Franceschi. “Inoltre, abbiamo chiesto al liceo Artistico la disponibilità di esporre una selezione di ceramiche storiche della scuola in un’area dedicata della mostra mercato”.

“Siamo lieti che anche quest’anno i ceramisti avranno la possibilità di esporre nel periodo natalizio l’eccellenza della ceramica. Questa è un’opportunità molto apprezzata. Tanti, per esempio, ne approfittano per le idee regalo”, ha detto ancora Franceschi. “È importante sostenere un settore produttivo di grande tradizione a Oristano, ma che in questo periodo sta attraversando notevoli difficoltà legate alla crisi energetica e ai costi di produzione che oggi sono lievitati”.

Marco Franceschi

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