Riqualificazione ambientale e difesa della spiaggia a Torre Grande: 700.000 euro dalla Regione

Importanti risorse per l'amministrazione comunale di Oristano

La spiaggia di Torre Grande

Mercoledì, 16 novembre 2022

Da Cagliari arrivano 700.000 euro per la riqualificazione ambientale, il ripristino e la salvaguardia del sistema dunale della spiaggia di Torre Grande. Lo ha annunciato il presidente della Regione Christian Solinas. In totale, le risorse divise tra vari comuni dell’isola ammontano a 6 milioni, di cui 2 per il 2021 e i restanti 4 per il biennio 2022-2023.

Per Torre Grande sono previste opere di riqualificazione naturalistico-ambientale, finalizzate a consolidare le formazioni dunali residuali e ripristinare le dune embrionali, tramite manufatti leggeri in materiale naturale biodegradabile e impianti di specie vegetali autoctone. Sono inoltre previsti interventi per l’accesso e la fruizione della spiaggia, quali passerelle sopraelevate, dissuasori per limitare il calpestio nelle zone sensibili, cartellonistica didattica e segnaletica informativa con immagine coordinata (per esempio con l’indicazione degli accessi alla spiaggia), azioni di informazione finalizzate a diffondere la conoscenza e innalzare la consapevolezza sull’esigenza di salvaguardia delle componenti costitutive della spiaggia.

“Gli interventi di riqualificazione ambientale e di salvaguardia dall’erosione costiera si inquadrano nel più ampio contesto delle iniziative della Regione in materia ambientale, con importanti ripercussioni sulla qualità e sulla fruizione in sicurezza del territorio e sullo sviluppo economico e sociale dell’isola”, ha detto Solinas dopo l’approvazione della delibera che contiene la programmazione del secondo stralcio del programma di spesa triennale 2021/2023 per gli interventi di interesse regionale. “In Sardegna, nell’ultimo decennio, sono stati avviati nove programmi di interventi urgenti di difesa della fascia costiera dai fenomeni di erosione e dissesto geomorfologico”.

Lo stanziamento del 2021 è servito a finanziare gli interventi del primo stralcio, programmati a Pula (interventi di completamento per la messa in sicurezza del litorale, del costone roccioso sottostante la torre di Sant’Efisio e dell’area archeologica di Nora), Badesi (interventi di completamento per la riqualificazione ambientale del litorale in località Li Junchi), Golfo Aranci (interventi di messa in sicurezza litorale di Cala Moresca) e Santa Giusta (interventi di salvaguardia dall’erosione costiera e riqualificazione ambientale).

Lo stanziamento di 4 milioni di euro, relativo agli anni 2022 e 2023 per il secondo stralcio del programma, è stato così ripartito: Comune di Oristano 700mila euro; Comune di Valledoria (interventi di riqualificazione ambientale in località San Pietro a mare) 700mila; Comune di Arbus (interventi di regimazione idraulica nelle frazioni marine e opere costiere di consolidamento costiere con ingegneria naturalistica a difesa della Strada provinciale 65) 500mila.

Fondi anche al Comune di Villasimius (opere di salvaguardia dall’erosione per la spiaggia di Campulongu e per la spiaggia del Riso), 500mila; Comune di Trinità d’Agultu e Vignola (interventi di ricostituzione del sistema spiaggia duna, consolidamento e protezione del campo dunale in erosione della spiaggia lunga dell’Isola Rossa) 400mila; Comune di Gonnesa (interventi di messa in sicurezza dei versanti rocciosi lungo il litorale della spiaggia di Porto Paglia) 400mila; Comune di Cardedu (interventi di riqualificazione ambientale e di ripristino del lungomare Museddu) 300mila; Comune di Castiadas (interventi di recupero, protezione, conservazione ed implementazione delle dune della spiaggia di Cala Pira) 300mila; Comune di Posada (miglioramento funzionale dello scambio idraulico nella bocca di Stagno Longu e interventi di salvaguardia e riequilibrio dell’assetto morfodinamico del cordone litorale nelle spiagge di Iscraios – Su Tiriarzu – San Giovanni) 200mila.

“Tra gli obiettivi priorità alla programmazione di interventi strutturali e non strutturali di difesa del suolo in ambito litoraneo”, ha commentato l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente Gianni Lampis, “per la messa in sicurezza, la mitigazione e la prevenzione del rischio idrogeologico e di erosione costiera, oltreché di riqualificazione ambientale, anche per incidere sulla riduzione della popolazione esposta a rischio e, non secondariamente, per preservare e riqualificare l’ambiente e le componenti del territorio come beni di fruizione in sicurezza. Con il secondo stralcio si vuole intervenire per preservare e salvaguardare il bene costiero e quindi permettere, in questi ambiti vulnerabili di pregio ambientale e territoriale, il perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, che riguardano anche la lotta ai cambiamenti climatici, in coerenza con l’Agenda globale per lo Sviluppo sostenibile 2030″.

Un’ipotesi di intervento per Torre Grande – Foto Ufficio Stampa Comune di Oristano

“Su Torre Grande”, ha spiegato il sindaco di Oristano Massimiliano Sanna, “abbiamo in corso numerose azioni che nell’arco di qualche anno potranno riqualificare la località marina. Gli interventi sul lungomare e al porticciolo consentiranno di realizzare opere infrastrutturali e di servizio fondamentali per una località a vocazione turistica, mentre con questo progetto interverremo sugli aspetti più strettamente ambientali. L’area interessata è il cordone litoraneo sabbioso nel settore compreso tra la Gran Torre e Villa Baldino, un tratto di litorale urbano a elevato interesse turistico balneare”.

“La salvaguardia deli valori ambientali e paesaggistici del litorale è uno dei principali obiettivi dell’azione del Comune nella località marina di Torre Grande”, ha aggiunto l’assessora comunale all’Ambiente Maria Bonaria Zedda. “Nei mesi scorsi abbiamo richiesto all’Aassessore regionale all’Ambiente Gianni Lampis un finanziamento specifico per la riqualificazione ambientale, il ripristino e la salvaguardia del sistema dunale della spiaggia di Torre Grande. In quest’ambito particolare rilievo assume lo spazio dell’arenile che fronteggia il lungomare urbano della borgata, per coniugare i valori della salvaguardia ambientale con gli interessi legittimi dei cittadini, dei turisti e delle attività turistiche, che vorrebbero uno spazio più fruibile per la balneazione”.

“L’intervento”, ha concluso Zedda, “punta al recupero del sistema morfologico e sedimentologico originario della spiaggia per ottenere un assetto di maggiore stabilità dell’arco sabbioso e di maggior difesa rispetto alla pericolosità da erosione marina e da inondazione costiera. Le opere di ingegneria naturalistica sulle dune dovranno favorirne la ricostruzione rafforzando la stabilità a medio-lungo termine del litorale sabbioso. Le infrastrutture di accesso alla spiaggia avranno il compito di facilitare la fruizione in sicurezza dell’arenile e di mitigare gli impatti ambientali indotti dal camminamento e dal calpestio. Unitamente alla installazione di pannelli illustrativi delle caratteristiche naturalistico ambientali della spiaggia e della duna, potranno rappresentare brevi percorsi didattici sulla vulnerabilità del litorale e sulle attenzioni per la loro salvaguardia”.

Un’ipotesi di intervento per Torre Grande – Foto Ufficio Stampa Comune di Oristano

1 commento

  1. Un’attività senza pianificazione può essere qualcosa di fallimentare; sulla tutela del territorio non leggo e non ho sentito parlare di proposte esecutive; troppo vago parlare di dissesto idrogeologico se in via preventiva non si analizzano e non si considerano linee guida ed attività mirate a porre in essere logiche di prevenzione… Nei cantieri lavoras non intravedo come detto attività operative e/o di controllo per la buona riuscita di quanto descritto sommariamente; la tutela del suolo e dell’ambiente opera e agisce su altre linee geo/ambientali e tecnico/scientifiche/operative mirate.

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