All’Unla si riparla di cinema con Bruno Fornara, per cinque giorni

Da lunedì cinque incontri, perché "Andare al cinema fa bene"

Venerdì, 11 novembre 2022

Dopo due anni di assenza, l’Unla ospita nuovamente Bruno Fornara – critico di “Cineforum”, docente di cinema alla Scuola Holden di Torino e selezionatore alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia – con lo storico seminario Parlare di Cinema.

Con temi sempre diversi ed elementi di conoscenza in grado di consentire una migliore comprensione delle opere filmiche, il seminario è diventato un appuntamento atteso per le persone interessate alla cultura cinematografica.

Il tema sviluppato nell’edizione 2022 sarà “Andare al cinema fa bene”. Incontri da lunedì 14 a venerdì 18 novembre  nei locali del Centro Servizi Culturali in via Carpaccio 9, a Oristano (nei primi quattro giorni dalle 16 alle 20, il venerdì dalle 15 alle 17.30).

L’ingresso al seminario è libero per gli iscritti al Centro Servizi Culturali. L’iscrizione all’Unla è gratuita.

La locandina

Parlare di cinema. Riprendiamo il cammino. Lo sappiamo: “Andare al cinema fa bene”. Eccoci qui con una bella collezione di film del 2019, 2020 e 2021. Un giro del mondo. E al corso ne porto tanti altri
I miserabili. Parigi, oggi. Non quella di Victor Hugo. Periferia, polizia, gang, un cucciolo di leone rubato. Ennio. Tornatore racconta Morricone. Film dolcissimo. Qui rido io. Martone racconta Scarpetta, grande teatrante. La gioia del palcoscenico. Illusioni perdute. Filmone da Balzac. Cattive acque: una battaglia, l’agricoltore e l’azienda chimica. Lunana – Il villaggio al confine del mondo. Ma l’avete mai visto un film dal Bhutan?

Babyteeth: Australia, il dentino della ragazzina e il giovane sbandato. Martin Eden, Jack London trasferito a Napoli. «La colossale mediocrità senza amore della borghesia». Richard Jewell. Uno dei più bei film di Clint Eastwood. Uno dei suoi “eroi minori”. Aria ferma. Uno dei migliori film italiani dei nostri anni. Il carcere come luogo di umanità. Dio è donna e si chiama Petrunya. Un film dalla Macedonia. Regista donna. Petrunya sfida i maschioni.

Scompartimento n. 6. Un amore (strambo) in treno nel gelo russo. La vita invisibile di Euridice Gusmão. Brasile, due sorelle, il pianto, il silenzio, l’urlo. J’accuse – L’ufficiale e la spia. Sempre grande Polanski. Il caso Dreyfus, il processo e la verità. Il ritratto del duca, Il capo perfetto, Mandibules, Finale a sorpresa: tutte commedie, argute, aguzze, balorde. The father – Nulla è come sembra. Il vecchio padre. Spazio e tempo visti da dentro la sua mente. Tre piani. Nanni Moretti e il suo tema ossessivo: padri/madri–figli/figlie.

Belfast. Un ragazzo tra le bombe. Open arms – La legge del mare. Lesbo, i morti tra le onde. Chi li salva? Un catalano! Marx può aspettare. Marco Bellocchio si confessa. Film stupendo. Parasite. Corea del Sud. I ricchi sempre ricchi. I poveri contro i poveri. Lo scantinato e la finestrella. Quo vadis, Aida? La strage di Srebenica. Una donna in lotta. E l’Onu? Nomadland. L’America di chi non ha e non vuole una casa. Nomadismo di oggi. Drive my car. Un film memorabile. Giappone. Vita e teatro, recitare e essere. Alice e il sindaco. Lione. Il sindaco non ha più idee. La ragazza sì. After love. Delicato, amorevole, imprevedibile. Un piccolo grande film.

Bruno Fornara

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