Un solo bus dal Medio Campidano, lezioni perse a turno per gli studenti del “Don Meloni”

Chiesto all'Arst il ripristino della doppia corsa giornaliera per Oristano

Molti pendolari tra gli iscritti all’istituto di Nuraxinieddu

Venerdì 21 ottobre 2022

Ancora disagi per gli studenti pendolari che frequentano l’Istituto alberghiero e dell’agricoltura “Don Deodato Meloni” di Nuraxinieddu: i posti sugli autobus non sono sufficienti e gli orari ostacolano la frequenza delle lezioni.

L’ultima segnalazione arriva dagli studenti del Medio Campidano che ogni mattina viaggiano verso Oristano da Sardara e dai centri vicini. Lo scorso anno su quella linea erano in servizio due autobus, quest’anno invece ce n’è solo uno.

“Siamo 60 studenti che ogni mattina alle 7,20 prendiamo l’autobus dell’Arst a Sardara per raggiungere Oristano”, spiega uno di loro, Giuseppe. ”L’autobus ha 51 posti e non riusciamo a salire tutti. Ogni settimana a turno perdiamo il viaggio e di conseguenza le lezioni. Sull’autobus viaggiano anche altri passeggeri che non sono studenti. Per ritornare alla normalità occorre che l’Arst ripristini su quella tratta un altro bus”.

Solo nella corsa di ritorno verso Sardara tutti gli studenti pendolari trovano posto

Problemi simili per tanti altri studenti che frequentano il Don Deodato Meloni. “Sono penalizzati quasi tutti gli studenti del nostro istituto”, conferma il dirigente scolastico Bruno Sanna. “Sono costretto ad autorizzare l’uscita da scuola di tanti studenti prima del termine delle lezioni, previsto per le 14,15: seguendo anche l’ultima ora di lezione perderebbero l’autobus per arrivare a casa in tempi accettabili. Mi sto assumendo io la responsabilità, perché gli studenti dovrebbero frequentare interamente il corso scolastico. Ma non abbiamo alternative”.

Anche la scuola si è impegnata nella ricerca di una soluzione: ”Per gli studenti del Medio Campidano abbiamo interpellato la Regione, sembrerebbe che il problema sia già all’attenzione dell’Arst. Mi auguro che questi problemi vengano risolti al più presto”, conclude il professor Sanna, “credo che due anni di pandemia abbiamo già penalizzato abbastanza gli studenti”.

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