La suadenza della viola d’amore sul palco del prossimo appuntamento con “Domenica in concerto”

Il trio composto da Attilio Motzo, Enrico Di Felice e Fabrizio Marchionni ospite della rassegna dell'Ente concerti di Oristano

Martedì, 11 ottobre 2022

Il trio composto da Attilio Motzo (viola d’amore e violino), Enrico Di Felice (flauto traverso barocco) e Fabrizio Marchionni (clavicembalo) sarà protagonista del quarto appuntamento con la XIII rassegna “Domenica in concerto”.

Domenica 16 ottobre alle 19 sul palco della Sala “S. Pio X” del Museo Diocesano Arborense a Oristano il concerto dal titolo “Il ritratto dell’amore”, nel quale le sonorità suadenti della Viola d’Amore e del Flauto si incontrano nel repertorio settecentesco.

Questo il programma.
Giovanni Francesco Giuliani (1760-1820) Trio in re maggiore n°2, per viola d’amore, flauto e basso continuo Sostenuto – Rondò
Georg Philipp (1681-1767) Telemann Triosonata in re maggiore, per viola d’amore, flauto e basso continuo Adagio – Presto – Con Gravità – Allegro
Giovanni Francesco Giuliani Trio in re maggiore n°5, per viola d’amore, flauto e basso continuo Adagio – Allegro
Giuseppe Agus (1722-1800 ca) Trio in la maggiore op.6 n° 6, per flauto, violino e basso continuo Allegro – Minuetto con variazioni
Georg Friedrich Hände (1685-1702)Triosonata in si minore op. 2 n°1, per flauto, violino e basso continuo Andante – Allegro – Largo – (Allegro)

Il concerto è organizzato dall’Ente Concerti “Alba Pani Passino” in collaborazione il Museo Diocesano Arborense e del Comune di Oristano, con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna, del Ministero per i Beni e le Attività culturali e Turismo, della Fondazione di Sardegna.

Il costo dei biglietti è di 8 euro intero e 5 soci e under 18. È consigliata la prenotazione. Botteghino il giorno del concerto dalle 18 al museo.

La locandina

Info: Ente Concerti Alba Pani Passino, Via Ciutadella de Menorca – Oristano
Tel. 0783.303966 cell. 339.8727128
Mail: info@enteconcertioristano.it Sito: www.enteconcertioristano.it
Facebook: Ente Concerti Oristano

Il concerto. La viola d’amore, di cui si hanno notizie a partire dai primi anni del XVIII secolo, deve il suo nome ad una particolarità costruttiva in grado di generare sonorità particolarmente suadenti. Oltre alle sue sette corde che possono essere sollecitate dall’arco, infatti, un’altra serie di sette corde dette di risonanza, posizionate sotto quelle principali, sono in grado di entrare in vibrazione per simpatia. È proprio questa vibrazione che rende unica e affascinante la sonorità di questo strumento.

Lo strumento ebbe una certa diffusione un po’ in tutta Europa e lo stesso Antonio Stradivari, il massimo costruttore di strumenti ad arco, ne costruì una. Per tutta la durata del 1700 suscitò un certo interesse presso diversi compositori barocchi: Bach, Vivaldi, Telemann, Haydn dedicarono alcune pagine alla viola d’amore, ma, soprattutto, gli specialisti di questo strumento, Attilio Ariosti e Giovanni Francesco Giuliani, riuscirono a trarre il massimo sia a livello tecnico sia per quanto riguarda gli esiti più strettamente espressivi.

La viola d’amore è stata spesso utilizzata da diversi compositori insieme ad altri strumenti e le sonorità del flauto traverso trovano una unione particolarmente affascinante nelle sonate in trio proposte nel concerto di oggi.

Più comunemente, nella trio-sonata barocca, il flauto trovava un buon connubio col violino. Infatti il repertorio per flauto, violino e basso continuo è stato frequentato da tutti i più celebrati compositori barocchi, da Bach a Händel, ma nel concerto di oggi vogliamo rendere omaggio alla figura del compositore e violinista cagliaritano Giuseppe Agus (1722-1803 ca) di cui quest’anno ricorre il 300° anniversario della nascita.

Giuseppe Agus, nato a Cagliari e battezzato nella chiesa di Sant’Eulalia del quartiere della Marina, ebbe una vita piuttosto avventurosa ad iniziare da quando, ad otto anni, fu mandato a Napoli a studiare violino. A quell’epoca i quattro conservatori napoletani erano il massimo per chi volesse dedicarsi alla musica, ma Giuseppe Agus, compiuti i suoi studi e tornato a Cagliari, non riuscì a trovare un lavoro e fu costretto a cercare fortuna a Londra. Una storia molto attuale.

Nella capitale inglese Agus riuscì ad inserirsi velocemente nell’ambiente musicale e si ha notizia di una sua collaborazione con Georg Friedrich Händel nell’esecuzione del Messiah. La sua musica trovò una buona diffusione e fu pubblicata dai maggiori editori londinesi ma, in seguito ad un processo penale, fu costretto a trasferirsi a Parigi dove proseguì la sua attività musicale presso il Conservatorio Nazionale e dove oggi viene annotato come uno dei fondatori della scuola violinistica francese.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci qui il tuo nome