Il centrosinistra insiste sulle comunità energetiche: “Alla maggioranza non interessano”

Otto consiglieri dell'opposizione hanno presentato una mozione, chiedendo impegni puntuali al sindaco e all'esecutivo

Da sinistra Francesca Marchi, Efisio Sanna, Maria Obinu, Francesco Federico, Umberto Marcoli, Carla Della Volpe, Massimiliano Daga e Giuseppe Obinu

Domenica, 30 ottobre 2022

Le comunità energetiche rinnovabili rappresentano un’importante sfida  per il futuro di Oristano. Ne sono convinti gli otto consiglieri comunali di centrosinistra, che hanno presentato una mozione urgente chiedendo impegni precisi al sindaco Massimiliano Sanna e alla sua giunta. Il primo firmatario è Umberto Marcoli. Hanno sposato la causa pure Efisio Sanna, che alle scorse elezioni amministrative aveva inserito le comunità energetiche in cima alla sua agenda politica, Francesco Federico, Maria Obinu, Giuseppe Obinu, Carla Della Volpe, Francesca Marchi e Massimiliano Daga.

“Una sfida”, si legge in una nota diffusa dai gruppi consiliari Oristano più, Pd e Oristano democratica e possibile, “che va affrontata cercando di cogliere, per tempo, il cambiamento e soprattutto abbandonando le autoreferzialità e le soluzioni individuali. Informazione, consapevolezza, coinvolgimento, partecipazione, condivisione, co-progettazione, sono la soluzione”.

“A oggi”, commenta Efisio Sanna, capogruppo di Oristano più, “il centrodestra non ha mostrato grande interesse a costruire un nuovo patto per la città, per contro noi siamo pronti”.

“Le comunità energetiche devono partire dal basso”, proseguono i firmatari della mozione, “il Comune può svolgere un importante ruolo di facilitatore oltre che aprire le porte al confronto sull’utilizzo delle risorse e le opportunità fornite dal Pnrr. Il centrodestra non lo ha ancora fatto, ma non è più rinviabile aprirsi a un nuovo modello di governance in grado di incidere veramente sul futuro del territorio. Una governance che mette insieme cittadini, sindacati, mondo delle imprese, terzo settore, parrocchie e associazionismo”.

“A nostro giudizio”, conclude la nota, “le comunità energetiche da fonti rinnovabili contribuiscono in maniera diretta: a una nuova educazione/consapevolezza ambientale e alla riduzione emissioni; alla partecipazione diretta dei cittadini rafforzando il senso di appartenenza e di comunità; alla riduzione della povertà energetica, rendendo le famiglie e le imprese meno dipendenti dalle speculazioni dei mercati; a generare immediati vantaggi economici in bolletta; a promuovere una economia capace di diffondere sui cittadini e sul territorio i benefici dello sviluppo economico e combattere le disgregazioni sociali”.

La mozione chiede che si incoraggi e sostenga in città e frazioni la creazione di comunità energetiche rinnovabili, che si coinvolgano la cittadinanza e i portatori di interesse e che si istituisca l’ufficio comunale Energia.  

Tra gli impegni richiesti c’è anche quello di individuare le consentite forme per la semplificazione autorizzativa in merito alle competenze comunali in materia di energia e fonti rinnovabili, ma anche l’istituzione della delega assessoriale della “sostenibilità e transizione ecologica”.

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