Abiti tradizionali a Genova, “Stop alle polemiche”. Il gruppo folk di Oristano offre la pace

Il presidente Vanacore sulla mostra in trasferta col Cagliari Calcio: "Una iniziativa da incoraggiare"

Un dettaglio della gonna dell’abito di Oristano

Martedì, 11 ottobre 2022

“Stop alle polemiche”. È l’appello del presidente del gruppo folk “Città di Oristano”, Paolo Vanacore, che spera di chiudere la “querelle di ieri, concernente la presenza dei due costumi oristanesi alla mostra di Genova”.

“Il Gruppo folk Città di Oristano intende precisare che non era assolutamente propria intenzione generare alcuna polemica ma, più semplicemente, puntualizzare che i due figuranti in costume apparsi nelle foto ufficiali non appartengono al nostro gruppo né hanno nulla a che fare con esso”, precisa Vancaore. “Ciò a tutela dell’immagine del gruppo stesso, della nostra tradizione, e dell’intera comunità oristanese che in quell’abito ritrova le sue origini e che pretende sempre e giustamente, che esso venga indossato nel giusto modo”.

“Il presidente della Fondazione Mont’e Prama, Anthony Muroni, che conosco personalmente e per il quale ho sempre nutrito altissima stima, ha puntualizzato che la presenza dei figuranti in costume non è dipesa dalla loro volontà, e noi gli crediamo fermamente”, continua Vanacore. “Purtroppo, però, il caso ha voluto che la foto ufficiale comparsa sui media riportasse anche quei costumi, ingenerando in molti la convinzione che si trattasse di una nostra coppia”.

“Ci discostiamo anche da tutti coloro che, sulle pagine social, hanno utilizzato tale semplice argomento per creare sterili e dannose polemiche”, precisa il presidente del gruppo folk cittadino.

“In definitiva”, conclude Paolo Vanacore, “noi riteniamo altamente lodevole l’iniziativa della Fondazione Mont’e Prama e del Cagliari Calcio e la promozione di ogni elemento della cultura sarda. Tuttavia se si utilizza – anche involontariamente, come in questo caso – come strumento un altro elemento della stessa cultura, entrambi devono essere promossi a dovere, pena la valorizzazione di uno e la ridicolizzazione di un altro di pari valore. Lo scopo della nostra dichiarazione, dunque, era semplicemente questo. Lungi da noi l’intenzione di gettare fango su un’iniziativa che, anzi, va incoraggiata e caldeggiata, e a agli organizzatori della quale noi facciamo un grande in bocca al lupo!, offrendo loro tutta la nostra eventuale disponibilità, qualora lo ritenessero opportuno”.

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