“Le persone hanno bisogno di essere ascoltate, offriamo accoglienza e relazioni”

L'arcivescovo di Oristano Roberto Carboni scrive una lettera pastorale ai fedeli

L’arcivescovo di Oristano Roberto Carboni

Una lettera pastorale rivolta ai fedeli dell’Arcidiocesi di Oristano e della Diocesi di Ales-Terralba. L’arcivescovo Roberto Carboni vuole offrire alcuni spunti di riflessione  per riprendere il cammino di evangelizzazione e umanizzazione nelle chiese e nel territorio. La lettera pastorale – intitolata “Granelli di senape e lievito nella pasta” – è stata presentata questa mattina nella sede della Diocesi di Oristano ai giornalisti, per farla conoscere a tutta la comunità.

“Non è una lettera che rimane chiusa in un cassetto, ma deve raggiungere tutti, soprattutto i laici”, spiega l’arcivescovo. “È un modo di entrare e approcciare un dialogo. Nasce dalle esperienze che faccio nelle comunità, dove le persone che incontro mi raccontano i loro problemi e i parroci le difficoltà che incontrano durante il loro ministero.  Ho sintetizzato la pastorale con due o tre idee”.

“Ci troviamo in un cambiamento epocale, di cui parla anche il Papa: con la pandemia sono diminuiti i numeri di chi frequenta, c’è  fatica a tornare alla vita del passato, che viene vista più come una tragedia. Per me può essere una nuova opportunità per dare uno stile nuovo alla Chiesa. Sono voluto partire proprio dal piccolo granello di senape”, aggiunge Roberto Carboni, “e poi dalla pasta che è diventata pane. Il piccolo non è negativo, ha una possibilità ed una forza che può produrre cambiamento. Nella parabola del lievito, Gesù parla di 40 chili di farina: una quantità esagerata, per dire che il lievito ha una forza  importante. Un vero messaggio di speranza”.

L’arcivescovo nella lettera pastorale insiste sull’importanza delle relazioni. La missione delle parrocchie è quella di stabilire delle relazioni con il Signore e con le persone.

“Più che di grandi progetti, le persone oggi hanno bisogno di essere ascoltate, di essere accolte”, aggiunge l’arcivescovo di Oristano. “Anche le persone che non credono, se vedono accoglienza e relazione, possono avvicinarsi alla Chiesa.  Questa è l’umanità di ognuno di noi”.

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