Gli studenti dell’Othoca presentano la chiesa in miniatura che fa scoprire il Romanico ai non vedenti

Il progetto nasce dalla collaborazione tra Itis e Fondazione "Sardegna Isola del Romanico"

La ricostruzione 3D della chiesa palatina di Nostra Signora del Regno di Ardara

Martedì, 7 giugno 2022

È stata svelata la ricostruzione in 3D della chiesa palatina di Nostra Signora del Regno di Ardara. L’hanno realizzata – nell’ambito di un progetto sull’accessibilità dei monumenti romanici per i non vedenti – gli studenti dell’Istituto tecnico industriale Othoca di Oristano, grazie al protocollo di collaborazione firmato dal dirigente scolastico Franco Frongia e dal presidente della Fondazione “Sardegna Isola del Romanico”, Antonello Figus.

Protagonista di questa iniziativa è stata la 4ᵃ E del corso di Informatica. Gli studenti, coordinati dal docente Angelo Marras, hanno progettato e realizzato il prototipo di un modello di chiesa 3D, interattivo e tattile. La chiesa palatina di Nostra Signora del Regno di Ardara è stata riprodotta in miniatura grazie al Fab Lab dell’Itis Othoca.

Nella stampa 3D sono stati inseriti sensori sensibili al tatto. Con la manipolazione della chiesa vengono attivate audioguide che illustrano le parti del monumento toccate in quel momento. 

Tecnicamente il prototipo è basato su due moduli, entrambi progettati e realizzati dagli studenti. Il primo, inserito all’interno della chiesa, si compone di un microcontrollore alimentato a batteria, che tramite il  protocollo Bluetooth invia al secondo modulo i codici relativi al sensore toccato dal non vedente.

Nel secondo modulo invece è presente un pc su singola scheda, collegato a un amplificatore audio, che riceve i codici dal primo modulo e manda in esecuzione la traccia audio associata. In questo modo la persona non vedente potrà utilizzare sia il tatto che l’udito per capire come è fatta la chiesa che sta esplorando.

Insomma, si tratta di uno strumento utilissimo per far sì che il patrimonio monumentale del Romanico sardo diventi davvero accessibile a tutti. A dare un ulteriore valore aggiunto all’iniziativa è il fatto che siano stati i ragazzi, con l’aiuto del loro coordinatore, a progettare il tutto, dietro il semplice input lanciato dalla Fondazione in un incontro avvenuto all’Othoca qualche mese fa.

Franco Frongia

“Un grande esempio delle capacità degli studenti”, ha detto il dirigente scolastico Franco Frongia a margine della presentazione del progetto, “si sono cimentati in quell’ambito scuola-lavoro tanto utile per mettere in campo concretamente i loro studi e la loro professionalità. Sono certo che questa collaborazione con la Fondazione produrrà anche il prossimo anno scolastico nuovi iniziative e progetti multidisciplinari che metteranno in relazione le nuove tecnologie e la piena fruibilità del  patrimonio culturale”.

Alla presentazione hanno partecipato anche la Fondazione del Romanico e rappresentanti della sezione oristanese dell’Associazione Nazionale Ciechi.

Il presidente della Fondazione, Antonello Figus ha auspicato “un nuovo grande impegno con il mondo della scuola, poiché da qui deve partire una forte presa di coscienza dell’importanza del Medioevo sardo nell’Europa e nel Mediterraneo, di cui le chiese romaniche rappresentano ancora oggi un ruolo in termini di patrimonio culturale da tutelare e promuovere nel mondo”.

Tutto il consiglio di classe ha collaborato con gli studenti che hanno presentato ai loro compagni di scuola il prototipo, in un’aula magna finalmente stracolma di giovani e docenti. 

Non si tratta della prima collaborazione tra la Fondazione “Sardegna Isola del Romanico” e le scuole. Lo scorso inverno gli studenti del Liceo artistico hanno partecipato al concorso di idee finalizzato all’individuazione del bozzetto che ha ispirato il logo istituzionale dell’ente.

Antonello Figus

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