Il Giorno del Ricordo: “Dobbiamo rivolgerci al passato e guardare verso il futuro”

Deposta una ghirlanda di fiori in via Garibaldi

Il prefetto Fabrizio Stelo e l’assessore Maria Bonaria Zedda

Giovedì, 10 febbraio 2022

Oristano ha commemorato le vittime delle Foibe in occasione del Giorno del Ricordo.

In via Garibaldi, nel corso di una sobria cerimonia, nel rispetto delle norme anti Covid, alla presenza del Prefetto Fabrizio Stelo e dei rappresentanti della Consulta giovanile, l’assessore allo Sport e alle Politiche giovanili Maria Bonaria Zedda ha deposto una ghirlanda di fiori davanti all’Ulivo tricolore, piantato tre anni fa per tramandare la memoria della tragedia degli Italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati nel Secondo Dopoguerra, nonché della più complessa vicenda del confine orientale.

“Oggi, nella sobrietà imposta dall’emergenza sanitaria, rappresentiamo le istituzioni del nostro territorio e il sentimento diffuso di tutta la comunità oristanese per ricordare le tragiche vicende che alla fine della Seconda Guerra mondiale segnarono tristemente il confine orientale – ha detto l’assessore Zedda durante la breve cerimonia -. A lungo i massacri delle foibe e dell’esodo istriano-dalmata sono stati rubricati come temi e accadimenti per lo più estranei al vissuto degli Italiani. Oggi, la ragione, la consapevolezza e l’ascolto reciproco contrassegnano uno scatto di maturità capace di dare voce a chi quelle atrocità fu costretto a subire sulla propria pelle. Sono stati riconosciuti torti e sofferenze, violenze e barbari omicidi, di tutti coloro che, esuli in patria, dovettero subire una brutale politica di annessione e di deportazione. Fu uno scontro capace di generare pregiudizi e ritorsioni. Famiglie e comunità conobbero non solo l’amarezza dei disagi, ma anche incomprensioni, ostilità ed esecuzioni sommarie rimaste impunite. Parliamo di delitti inflitti a danno di Italiani di ogni estrazione politica e civile. Tutto in nome di estremismi che hanno moltiplicato i lutti della guerra e del dopoguerra”.

“Questo ulivo del tricolore, dedicato a tutte quelle vittime, sintetizza il sentimento che accompagna la nostra memoria – ha concluso l’assessore Zedda -. Come sardi sentiamo di non doverla disperdere, forse perché il legame con la terra è per noi più forte di tutto, e perché sopravvive con il vigore di quella fratellanza inclusiva che finalmente fa parte della storia nazionale, accettata e condivisa da tutte e tutti gli Italiani”.

Il prefetto Fabrizio Stelo, che in precedenza aveva partecipato a una cerimonia per ricordare Giovanni Palatucci, ha sottolineato l’importanza del ricordo: “Dobbiamo ricordare, rivolgerci al passato per ricordare e guardare verso il futuro perché, così come è successo per l’olocausto, certe tragedie non si ripetano mai più. Tutti i giorni, in ogni Paese del mondo, dobbiamo combattere per difendere e perché si affermino i valori di democrazia, uguaglianza, libertà prosperità e benessere, economico e sociale”.

Un momento della cerimonia

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