Venerdì, 18 febbraio 2022
Da diversi decenni la sfilata del Gruppo mascherato Carnevale di Oristano è un appuntamento fisso in città, ma per il secondo anno di fila costumi stravaganti, rossetto e balletti non ci saranno.
“Non faremo nulla”, ha confermato Bebbo Porcheddu, tra i protagonisti del Gruppo mascherato, “non è il caso di correre rischi, visto il periodo particolare. Stavamo pensando di fare comunque un’esibizione, filmarci e postarla sui social, alla fine però abbiamo rinunciato anche a questa idea”.
“Dispiace tanto”, aggiunge Tore Musinu, anche lui grande attore delle esibizioni carnevalesche, “non ci vedremo neanche quest’anno. Se la salute ci accompagnerà e le condizioni sanitarie lo permetteranno, torneremo senz’altro nel 2023. Non vediamo l’ora”.
Amici da una vita, sono una dozzina i protagonisti delle mascherate. Quando hanno iniziato erano tutti ragazzi, oggi tanti di loro sono in pensione, alcuni sono diventati nonni.
Da diverso tempo sfilano la domenica di Sartiglia. Ogni anno propongono un costume diverso: dalla Divina Commedia al corpo di ballo di Shakira, passando per i travestimenti da hostess, cheerleader e cowgirl.
Complimenti.
Ancora ci sono persone con un senso di responsabilità verso se stessi e gli altri,al contrario di chi pur di farsi vedere a cavallo non pensa che gli assembramenti (inevitabili) peggioreranno la situazione .
Già così siamo messi male !
Farsi vedere a cavallo . Che brutta espressione . Visto che sei così ottimista , resta a casa li non ti succederà niente ( forse). Dopo due anni e passa ne abbiamo le palle piene . Vivi sereno che ci guadagni in salute
Io vivo sereno.
Però rispetto gli altri e non mi sembra il caso di organizzare questa manifestazione anche se in forma ridotta.
Poi io sono libero di pensare quello che voglio e sono convinto che la voglia di mettersi in mostra sia superiore alla prudenza in un momento difficile come questo.
Siamo due anni così? Certo hai ragione ma la colpa di chi è?
Magari di chi se ne è fregato di vaccinarsi, di usare una mascherina o di assembrarsi pur di bersi una birra .
Buona sartiglia o almeno di quello che da qualche anno ne è rimasto.
Quindi è meglio morire per paura di morire, vivere come un malato per paura di contrarre malattie, quelle persone non vogliono farsi vedere a cavallo, ma vogliono montare e stare sul cavallo. Mi sorge una domanda, perché in Sardegna no e a Viareggio si?
Qui non si tratta di noi, dal canto mio campo senza sartiglia, senza gente in giro, ma penso a tutti quelli che da queste feste traggono sostentamento per loro e le famiglie.
Penso agli altri Stati membri dell’Europa che già hanno tolto restrizioni che noi ancora abbiamo, e ai governi che hanno dato e danno sostentamento a chi non ha potuto lavorare causa COVID.
Io capisco il momento difficile ma lo è per tutti non solo per bar,ambulanti etc.
Io contesto come viene organizzata questa manifestazione.
Anni fa’ si poteva chiamare sartiglia oggi non più, è tutto cambiato dalle discese alla stella prima erano quasi anonime ora scendono tutti o quasi,.
Io ho conosciuto anche due discese di pariglie in via Mazzini ora già e molto se ne fanno metà e questo è dovuto al mancato rispetto di chi è ore al freddo ad aspettare quasi il nulla
Se poi ci aggiunge che chi può pagare vede chi no si attacca .
Non è sartiglia questa ,e solo una manifestazione che non rispetta più le tradizioni e vuole solo monetizzare .
Io 25/30 anni fa’ cavalieri a passeggio in città con la birra in mano non ne vedevo,
Se lo faccio io in macchina mi bloccano la patente .
Poi se per voi questa è sartiglia non la pensiamo allo stesso modo,la tradizione non c’è più.