Storia di amore e diritti. Sullo schermo a Oristano il documentario “Luca+Silvana”

La storia di due persone Down, raccontata dal regista Stefano Lisci

Luca e Silvana e il giorno del loro matrimonio

Venerdì, 14 gennaio 2022

Storia di un amore e di un matrimonio, ma anche di diritti civili, autonomia e inclusione.

Il documentario “Luca+Silvana”, prodotto dalla Cooperativa 19 con la regia di Stefano Lisci, racconta questo e finalmente sarà visibile anche nelle sale cinematografiche dell’Isola. A Oristano un doppio appuntamento martedì 18 gennaio, alle 15.30 e alle 20 al cinema Ariston.

La prima proiezione è prevista al Cinema Odissea di Cagliari domenica 16 gennaio alle ore 21:30, la serata è organizzata in collaborazione con il Centro Down di Cagliari. I biglietti sono già esauriti e per questo sempre a Cagliari, nello stesso cinema, è stata aggiunta una seconda proiezione giovedì 20 alle 21:30.

I biglietti sono disponibili sia al cinema sia sul sito della piattaforma di distribuzione. dove è possibile prenotarsi anche per gli altri appuntamenti. Gli spettatori dovranno presentare il Greenpass rafforzato e indossare una mascherina di tipo ffp2 o superiore.

L’abbraccio di Luca e Silvana

“Luca+Silvana” racconta la storia di un amore, quello di due giovani che vogliono sposarsi e passare la vita insieme. Una storia apparentemente semplice, ma non per loro a causa della sindrome di Down.

“Circa tre anni e mezzo fa”, spiega il regista Stefano Lisci, “dopo una proiezione del documentario Bar Mario, venni contattato da Luca e Silvana, i quali mi chiesero di realizzare un breve video. In un primo momento non capii la loro richiesta. Successivamente, quando parlai con Claudia, la madre di Silvana, capii che avevano bisogno di un video per dimostrare la loro autonomia nelle faccende domestiche. Ho poi avuto modo di conoscere meglio la loro storia e il video è diventato un vero e proprio documentario”.

Sinossi. In 35 anni Silvana ha avuto molti fidanzati, tutti immaginari. Quando Luca si presenta, con le sue lettere d’amore, lei è scossa, non è abituata ad essere corteggiata. Inizialmente lo rifiuta. Lui però non molla e la conquista con la sua gentilezza. Il loro è un amore imprevisto, c’è chi li guarda con sospetto, chi incuriosito, in pochi pensano veramente che tra i due possa esserci un legame profondo.

Sognano di sposarsi e di vivere assieme, ma per chi ha la sindrome di Down è un percorso in salita. Passano dieci anni, il loro progetto incontra mille ostacoli burocratici e non, il matrimonio sembra un miraggio irraggiungibile. Il documentario racconta una storia d’amore dal sapore dolceamaro che invita a riflettere sul diritto universale di amare e condividere la vita con un’altra persona.

Luca e Silvana

In molti, proprio grazie alle riprese del film, hanno seguito la vicenda personale dei due innamorati di Bolzano che a gennaio 2019 hanno coronato il loro sogno di sposarsi e andare vivere assieme. Di pari passo è proseguita la produzione del documentario che ha avuto la sua première nazionale online il 20 novembre 2020 – spostata da marzo 2020
all’autunno a causa delle misure sanitarie dovute al Covid-19 – all’interno della prestigiosa rassegna Visioni Italiane di Bologna, nella sezione Visioni Doc.

Si è poi proseguito con i festival regionali: la pellicola ha partecipato al Bolzano Film Festival Bozen 2021 svoltosi in modalità online, nella sezione Made in Südtirol, vincendo il Golden Walther Award assegnato dal pubblico. Dopo la tappa bolzanina il documentario è stato protagonista anche nella 69° edizione del Trento Film Festival, nella sezione Orizzonti vicini.

Ora è attiva la distribuzione del film attraverso la piattaforma online
www.movieday.it, con accesso a più di 200 cinema in tutta Italia. Si tratta di una modalità particolare di distribuzione delle pellicole che conta sulla collaborazione di associazioni, enti, scuole e singoli cittadini interessati a portare il documentario nella propria città. Sono due le modalità con cui è possibile organizzare un evento di proiezione del documentario: la prima prevede la prenotazione di una sala nel cinema della propria città collegato a Movie Day, garantendo un numero minimo di spettatori per confermare l’evento; in questo caso chi promuove l’evento non sosterrà nessun costo,
in quanto le spese saranno coperte dalle vendite dei biglietti. La seconda modalità, più indicata per chi ha un proprio pubblico e volesse organizzare un evento in un luogo diverso dal cinema (circoli, associazioni, scuole) prevede l’acquisto della licenza tramite la piattaforma Movie Day.

“Vorremmo che il nostro film fosse anche un’occasione per sollevare un dibattito sulla sindrome di Down e sui diritti delle persone con disabilità. Chiediamo agli interessati al tema di contattarci alla mail info@cooperativa19.it e organizzare assieme la proiezione”, dichiara Massimiliano Gianotti, produttore del documentario. Qui è possibile vedere il trailer e avere maggiori informazioni sul film.

Al progetto hanno lavorato Stefano Lisci (regia), Massimiliano Gianotti (produzione), Beniamino Casagrande (fotografia), Martino Pellegrini (musiche), Maria Radicchi e Marco Vitale (montaggio), Ambrose Siyanga Mbuya e Patrick Bruttomesso (suono in presa diretta), Philippe Gozlan (sound design and mix), Gabrielle Cipolla (color correction), Sonia Galluzzo (graphic design), Elena Antonin (segreteria di produzione), Martin Rattini (consulente di produzione), Margherita Delmonego (social media manager) e Valentina Cramerotti (ufficio stampa).

La produzione è tutta altoatesina e fa capo a Cooperativa 19, un’impresa culturale e casa di produzione attiva dal 2011 con la mission di contribuire allo sviluppo del territorio attraverso la realizzazione di progetti culturali e prodotti artistici in grado di coinvolgere le comunità attraverso proposte di qualità, in cui l’arte e la creatività siano stimolo per una crescita individuale e collettiva.

Stefano Lisci, il regista, è sardo di origini. Nato nel 1984, si è diplomato alla Zelig, scuola di documentario, televisione e nuovi media di Bolzano, con specializzazione in fotografia. Dopo il tirocinio sul set di “Piccola Patria” di Alessandro Rossetto, ha lavorato in diversi set cinematografici, tra cui “Anita B” di Roberto Faenza e “Sils Maria” di Oliver Assayas. Dal 2015 tiene dei laboratori di cinema nelle scuole medie e superiori. Nel 2016 ha curato la regia del documentario Bar Mario.

La realizzazione di “Luca+Silvana” è stata sostenuta da Mibact e Siae attraverso il programma “Per chi crea”, IDM Film Commission, Lebenshilfe Onlus, Centro Audiovisivi Bolzano, Ufficio Politiche sociali della Provincia autonoma di Bolzano, Ufficio famiglia, donna, gioventù e promozione sociale del Comune di Bolzano e Rotaract Bolzano, ma anche dai 12.000 euro raccolti con la fortunata e partecipata campagna di crowdfunding sulla piattaforma Eppela.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci qui il tuo nome