Anche i presidi oristanesi nell’appello al Governo per le scuole: “Due settimane di dad per evitare il collasso”

I dirigenti temono che il sistema del tracciamento, già in difficoltà, possa bloccarsi con una nuova ondata di contagi

Venerdì, 7 gennaio 2022

Anche diversi dirigenti scolastici oristanesi chiedono due settimane di lezioni da casa per evitare un ulteriore incremento dei contagi da Covid-19 e il collasso del sistema di tracciamento dei contatti dei positivi.

Nelle scorse ore alcuni presidi di diverse regioni hanno lanciato una raccolta firme, rilanciata dal portale Orizzonte Scuola. La petizione, che ha già raggiunto oltre 2.000 sottoscrizioni, è indirizzata al presidente del Consiglio Mario Draghi e al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. I dirigenti scolastici spingono perché venga posticipato di due settimane il rientro in classe degli studenti.

All’appello hanno risposto presente, tra gli altri, i presidi Pino Tilocca (“De Castro” di Oristano e Terralba), Franco Frongia (Itis Othoca), Marillina Meloni (Tecnico “Mossa”), Salvatore Maresca (Liceo “Croce”), Maria Federica Floris (Istituto comprensivo di Marrubiu), Annalisa Frau (Istituto comprensivo di Ales) e Maria Giovanna Pilloni (Istituto comprensivo 1 di Oristano).

“Chiediamo almeno due settimane di didattica a distanza”, commenta il dirigente scolastico Pino Tilocca, “lo facciamo perché ci rendiamo conto della debolezza del sistema di tracciamento. Rischiamo di far crollare il sistema. Tenere a casa gli studenti per 15 giorni ci permetterebbe di monitorare meglio la situazione, in attesa del picco di questa ondata di contagi”.

Se il Governo non dovesse accogliere la richiesta sottoscritta da quasi un terzo dei presidi di tutta Italia, le lezioni ripartirebbero in presenza lunedì 10 gennaio.

Pino Tilocca

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