Cinema ed empatia all’Unla: due seminari sull’audiovisivo come strumento didattico

Un ciclo di incontri a cura di Simone Cireddu

Locandina di “Cinema è empatia”

Sabato 11 dicembre 2021

Un film può cambiare la visione del mondo di uno spettatore? Come lo coinvolge empaticamente? E quali sono i meccanismi che l’audiovisivo utilizza, specialmente nell’era del digitale? Di questo e molto altro si parlerà nei due seminari dedicati al cinema e alla didattica proposti dal Centro Servizi Culturali Unla di Oristano, in programma per la prossima settimana.

Il ciclo di seminari, dal titolo “Il cinema è empatia. Percorsi nella didattica del cinema e dell’audiovisivo”, a cura di Simone Cireddu, prevede due appuntamenti.

Il primo, dal titolo “Emozioni in movimento”, è in programma per martedì 14 dicembre, alle 17. Si parlerà di cinema, spostamenti nello spazio e derive nel tempo, nel buio assoluto di una sala cinematografica, nella penombra di una casa o di un’aula scolastica. Arte umana per vocazione, il cinema riesce a coinvolgere lo spettatore al punto da farlo entrare in totale empatia con le vicende e le esperienze vissute da altri esseri umani.

Attraverso le immagini in movimento, il regista cinematografico può riuscire a cambiare la visione del mondo dello spettatore. Ma quali sono i meccanismi che determinano questo coinvolgimento e stravolgimento emozionale? Come è possibile che questo avvenga? Nell’era digitale come è cambiata la percezione filmica?

Il secondo incontro, dal titolo “Sguardi in camera: l’audiovisivo come ambiente educativo”, si terrà invece il giorno dopo, mercoledì 15 dicembre, sempre alle 17. Al di là delle modalità di visione e dei luoghi di fruizione, un film può empaticamente cambiare la visione del mondo dello spettatore. Può divertire, commuovere, incoraggiare, sorprendere, sconvolgere, incuriosire, appassionare, mettere in discussione, destabilizzare e stimolare.

Tutte queste caratteristiche e potenzialità sembrano rendere naturale e abbastanza scontato l’utilizzo scolastico dei prodotti audiovisivi. Un film è capace di sollecitare la ricerca di sé e della relazione con l’altro: la visione condivisa e consapevole delle immagini cinematografiche in un’aula scolastica potrebbe essere l’occasione per conoscere e riconoscere empaticamente esperienze e valori.

Ma l’efficacia dell’audiovisivo in aula non è scontata. A seconda di come viene presentato e proposto, può deludere e allontanare, anziché avvicinare e coinvolgere. Se proposto come passatempo riempitivo, annoia e passivizza. Se proposto invece con poca cura e attenzione, la sua complessità e ambiguità polisemica può diventare pericolosa. Se è proposto unicamente come ricerca di un particolare ed esplicito messaggio che tutti devono cogliere e condividere, perde istantaneamente le sue precipue qualità di apertura e fuggevolezza semantica.

Perché un film, ancora prima di essere un testo su qualcosa, è un film: una forma di rappresentazione al pari di un romanzo, rispetto al quale è più rara la lettura tematica. Quali possono essere le modalità e le prassi educative del cinema a scuola? Come educare allo sguardo e formare lo sguardo per imparare a guardare (e a gestire) le immagini?

Quale è il ruolo svolto dal Centro Servizi Culturali UNLA di Oristano nei confronti della didattica del cinema a scuola e delle modalità di formazione dello sguardo cinematografico? Il seminario cercherà di rispondere a queste e a altre domande, provando a definire orizzonti ermeneutici di ricerca.

Simone Cireddu è nato a Oristano il 9 marzo del 1974. Storico dell’immagine in movimento e videomaker, si occupa in particolare di avanguardie cinematografiche, sperimentazione audiovisiva e documentari di creazione. Da dieci anni è impegnato nella didattica del cinema nelle scuole.

Nel rispetto del decreto legge n. 172 del 26 novembre 2021, per accedere ai locali del Centro Servizi Culturali sarà necessario esibire il Super Green Pass e rispettare tutte le prescrizioni di sicurezza anti-Covid (mascherine e distanze).

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