“A giusta distanza”: all’Unla col cinema si riflette su pandemia e isolamento

Cinque proiezioni da lunedì al 20 dicembre

L’immagine scelta per la locandina della rassegna

Mercoledì, 17 novembre 2021

Analizzerà le conseguenze della pandemia in relazione alla distanza la rassegna cinematografica promossa dal Centro Servizi Interculturali Fairuz in collaborazione col Centro servizi culturali di Oristano, in partenza la prossima settimana. È intitolata “A giusta distanza – cinema degli spazi contemporanei” e prevede cinque proiezioni, fino al 20 dicembre.

“Con la comparsa del Covid-19 l’umanità è stata chiamata ad affrontare una crisi globale che si riflette nella quotidianità, imponendo cambiamenti di abitudini, riscoperta di limiti e confini, socialità ristretta, o meglio condizionata. Abbiamo condiviso l’esperienza di vivere per giorni nel perimetro delle nostre case, in una nuova dimensione intersoggettiva del tempo e dello spazio. Ci siamo interrogati sulle conseguenze della pandemia, dell’isolamento sociale, sulla riconfigurazione delle distanze. Sembra che la distanza sia diventata la misura in grado di definirci, il segno di una necessità improrogabile”: così spiegano la manifestazione gli organizzatori dell’Unla di Oristano.

“La distanza è differenza, distacco, disparità sociale; è la lunghezza del percorso fra due luoghi, è lo spazio e il tempo fra due cose o persone. Lo spazio e il tempo fungono da modulatori delle distanze attraverso la ridefinizione continua dei concetti di lontananza e vicinanza. La vicinanza o distanza in senso temporale può riferirsi alla frequenza dei contatti relazionali tra le persone, la loro durata quindi la quantificazione temporale della distanza degli eventi. La vicinanza o distanza in senso emotivo riguarda il “colore” della relazione, tutto ciò che ha a che fare con il sentire emozionale che varia di intensità, qualità, quantità”.

“La nuova dimensione relazionale, fatta di volti parzialmente coperti da una mascherina e distanze di sicurezza come misura di protezione e di difesa, impone un ripensamento della prossemica, che guarda alle distanze interpersonali come elemento culturale che mettiamo continuamente in atto nella relazione. La regolazione dello spazio prossemico diventa una sorta di grammatica dello spazio, in cui regole non scritte ma note a tutti, definiscono il grado di vicinanza e lontananza da tenere tra noi e gli altri”.

Questo il calendario delle proiezioni. 

Lunedì 22 novembre, ore 18
Il tempo che ci rimane, di Elia Suleiman (Gran Bretagna / Italia / Belgio / Francia, 2009)
Cinema dell’identità negata – Il caso Palestina 1, presentazione della rassegna a cura di Imad Hamdar, CSI Fairuz

Lunedì 29 novembre, ore 18
Easy – Un viaggio facile facile, di Andrea Magnani (Italia / Ucraina, 2017)

Lunedì 6 dicembre, ore 18
Dogville, di Lars von Trier (Danimarca / Francia / Svezia / Norvegia, 2003)
Presentazione del film a cura di Federica Diana, CSI Fairuz

Lunedì 13 dicembre, ore 18
Il paradiso probabilmente, di Elia Suleiman (Francia, 2019)
Cinema dell’identità negata – Il caso Palestina 2, a cura di Imad Hamdar, CSI Fairuz

Lunedì 20 dicembre, ore 18
Condotta, di Ernesto Daranas (Cuba, 2014)

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