Venerdì, 21 maggio 2021
Si è svolta oggi nel giardino dell’istituto scolastico Mossa una cerimonia in memoria delle vittime dell’amianto. A fare gli onori di casa la dirigente della scuola Marillina Meloni.
La cerimonia è stata promossa dall’Associazione Ex-esposti per sensibilizzare gli studenti, rappresentanti delle nuove generazioni, al pericolo rappresentato dalla fibra killer, responsabile della perdita di numerose vite umane in tutta Italia e in particolare in Sardegna: “Vogliamo sensibilizzare i giovani ai temi ambientali legati all’amianto, – ha detto Giampaolo Lilliu, presidente dell’associazione – per evitare che in futuro possano essere commessi gli stessi errori che negli anni 70 hanno consentito, per ignoranza e necessità, una strage silenziosa in cambio di un pugno di buste paga”.
Per ricordare le vittime dell’amianto è stata messa a dimora, al centro del giardino del Mossa, una pianta di ulivo che gli stessi studenti dovranno curare per mantenere sempre acceso il ricordo di chi ha subito, direttamente o indirettamente, le conseguenze dell’esposizione alla fibra killer.
Alla cerimonia erano presenti anche il segretario della Cgil Andrea Sanna, il questore di Oristano Giuseppe Giardina e il Capo dell’Ufficio di gabinetto Alberto Raimondi e il Consigliere regionale Alessandro Solinas.
L’Assessore all’Ambiente del Comune di Oristano ha ribadito l’impegno dell’amministrazione: “Stiamo lavorando – dice Gianfranco Licheri – per avviare una dismissione sicura dell’amianto per evitare nuove esposizioni e abbiamo almeno 4 obbiettivi da intensificare: la messa in sicurezza dei siti contaminati, un piano di prevenzione, la sorveglianza sanitaria e la sensibilizzazione ai temi ambientali delle giovani generazioni. L’albero piantato sarà il simbolo, da oggi in poi, della tenacia con cui dovremo difendere questi principi”.
L’amianto è stato vietato con la legge n. 257 del marzo 1992 eppure 30 anni dopo Oristano ne è piena. La memoria è importante, non dimenticare è importante ma 30 anni di ritardo dà il senso delle classi politiche che si sono succedute. Il problema non è evitare che le nuove generazioni ripetano gli errori, il problema sono le generazioni che ci amministrano capaci solo di parole ed incapaci di risolvere il problema