Un aiuto per accudire i randagi. Appello delle volontarie: “Non lasciateci sole”

Richiesta di incontro al sindaco di Oristano

Un gatto randagio si sfama in un punto pappa

Giovedì, 29 aprile 2021

Da anni danno loro cure, cibo e attenzioni, mettendo a disposizione tempo e risorse proprie. Ora alcune volontarie oristanesi che si occupano dei gatti e dei cani randagi chiedono aiuto alle istituzioni: “Vorremo poter incontrare il sindaco e chiedere la sua collaborazione”, spiegano Valentina, Rosy e Josephine. “Avremmo bisogno di uno spazio da adibire a stallo per eventuali degenze e terapie, nonché per successive adozioni”.

“Un locale dove poter tenere in particolare i gatti fiv (l’aids felina) e felv (la leucemia felina), in modo che possano stare al sicuro durante le terapie”, spiegano le volontarie, “e che permettano di tenere al sicuro anche il resto dei gatti di cui ci occupiamo, dato che sono malattie contagiose”.

“Avremmo bisogno inoltre che venisse rivista la procedura di convenzione Asl nella quale purtroppo non rientrano le malattie mortali – come appunto fiv e felv – che colpiscono numerosi gatti della città”, dicono ancora le animaliste.

Sono loro che affrontano la difficoltà quotidiana relativa al randagismo in città: “Puntualmente riceviamo telefonate, messaggi con foto di segnalazioni di animali randagi con problemi di salute in diverse zone”, spiegano. E non si tirano indietro: “Ci autofinanziamo e andiamo avanti anche grazie alla donazione dei privati”.

“Sempre più spesso succede che chi accudisce animali dando loro cibo ci contatti quando stanno male, noi li catturiamo e li portiamo dal veterinario”, continuano le volontarie, “ma spesso chi li segnala non contribuisce alle spese per le cure veterinarie, vorremo non doverci fare carico da sole di questo”.

“Noi dove sappiamo fare, facciamo”, insistono, “ma abbiamo bisogno di aiuto, di essere almeno ascoltate”.

In città le volontarie gestiscono alcune colonie riconosciute e diversi punti pappa nei quartieri di San Nicola e Torangius: “Ma più ti giri e più ne trovi e noi siamo solo una quindicina”.

Uno dei gatti seguiti dalle volontarie oristanesi
Un gatto randagio di Oristano

1 commento

  1. Ragazze, finché la sterilizzazione non sarà obbligatoria (e la ASL renda possibile il tutto), sarà una guerra persa in partenza. Anni fa mi ero fatta carico di una colonia di Torregrande ma so che ora si è punto e accapo.

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