Green Revolution, gli studenti del “Mossa” al lavoro per inventare una città più verde

Riparte anche questo terzo progetto dell'Istituto oristanese coinvolgendo alcune classi dei Geometri

Sabato, 6 marzo 2021

L’Istituto Mossa – Foto Daniele Pau

Gli studenti dell’Istituto tecnico “Lorenzo Mossa” di Oristano si preparano a diventare protagonisti attivi della Green Revolution, un progetto interno alle attività didattiche pensate dall’istituto superiore insieme a quello delle City tag e Savoirs, interrotto a causa dell’emergenza sanitaria e rimodulato in versione telematica.

“Anche questo terzo progetto”, dichiara la dirigente scolastica Marillina Meloni, “nell’ambito del Fab Lab di Oristano e del progetto Isc@la, vedrà alcuni ragazzi dei Geometri impegnati, a distanza, sulla progettazione di aree e oggetti ecologici come pareti verdi, panchine e simili, da installare poi nelle città o a scuola, creando così nuove aree verdi”.

Marillina Meloni

Ma in cosa consiste questa Green Revolution, la rivoluzione del verde? Una delle tendenze dell’architettura contemporanea è avvicinare sempre di più le costruzioni ad uso abitativo alla natura e ai diversi elementi vegetali, come nel caso del “bosco verticale” di Milano, dove il verde arricchisce sì l’impatto visivo della costruzione ma permette anche di ridurne l’impatto ambientale, esplorando nuove forme di armonia tra vita urbana e natura.

Ed è così che questa rivoluzione del verde arriva fino a Oristano, coinvolgendo appunto gli studenti dell’Istituto tecnico “Lorenzo Mossa”, guidati dalla Setin Servizi Tecnici Infrastrutture, soggetto proponente del progetto.

Il laboratorio Green Revolution avrà come obiettivo la costruzione di un “sistema verde”, ossia un oggetto/manufatto che sarà poi posizionato in un punto specifico dell’edificio scolastico, della classe o all’esterno della scuola. In alternativa verrà “suggerito” agli studenti di procedere con un approccio
diverso, ovvero di procedere ad una ricerca di edifici/oggetti presenti sul territorio comunale e che si trovano in stato di abbandono e, dopo una attenta valutazione, procedere al loro “rinverdimento” e la loro “rivalutazione” attraverso il “sistema verde”.

Questa ricerca assume i caratteri di una vera riscoperta approfondita di quanto è stato dimenticato, abbandonato o semplicemente trascurato a livello urbano e vedrà gli studenti come protagonisti attivi.

Nell’ambito del progetto sono due i “prodotti finali” ipotizzati: un oggetto costruito da zero, seguendo tecniche di fabbricazione digitale e usando se possibile materiale di riciclo con l’utilizzando di stampanti 3D, macchine a controllo numerico o a taglio laser; oppure un manufatto che viene “ospitato” da un oggetto esistente, come un muro, una panchina, una casa abbandonata, e così via.

La costruzione di un “sistema verde” metterà gli studenti davanti a sfide progettuali, che affronteranno in diverse fasi successive dopo una prima divisione in gruppi. Innanzitutto verranno fornite alcune nozioni base di rigenerazione urbana e di edilizia ecosostenibile. Una volta selezionato il luogo o edificio o oggetto idoneo, i gruppi potranno quindi scegliere la flora locale: i fiori e le piante che andranno a popolare il “sistema verde”.

Sarà organizzato un modulo sulle piante più adatte, tenendo conto anche delle specificità del territorio. Uno degli obiettivi infatti è accrescere la consapevolezza del patrimonio naturalistico locale, al fine di giungere ad un progetto sostenibile e coerente con l’ambiente circostante. La scelta delle piante è, di per sé, un altro momento cruciale del progetto. Ciascun gruppo, una volta scelta la gamma di piante da innestare, passerà quindi alla progettazione applicata, tenendo conto di tutte le esigenze organiche e funzionali (luce, irrigazione, sviluppo successivo).

I formatori e gli esperti del laboratorio aiuteranno così i ragazzi nella modellazione digitale del “sistema verde”, guidandoli nell’utilizzo di appositi software di progettazione 3D e nella realizzazione dei primi
prototipi. Durante tutte le fasi del processo, ciascun gruppo sarà chiamato a produrre un diario di viaggio che – attraverso testi, foto e video – possa spiegare le scelte fatte e le motivazioni sottostanti.

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