Famiglie d’appoggio per bambini in difficoltà: grande adesione, oltre 40 candidature

Dopo l'appello accorato del Centro affidi di Oristano

Le operatrici del Centro affidi: da sinistra Laura Atzori, Silvia Congiu e Simona Ciccia

Una quarantina di persone di Oristano hanno dato la loro disponibilità a ospitare minori in difficoltà, rispondendo all’accorato appello lanciato dal Centro affidi e adozioni di Oristano, che cercava nuclei familiari o single pronti a candidarsi come “famiglie d’appoggio”. Una risposta entusiastica che ha sorpreso anche le tre professioniste che gestiscono l’importante servizio di secondo livello del Plus di Oristano: la coordinatrice, psicologa e pasicoterapeuta, Silvia Congiu, l’assistente sociale Laura Atzori e la psicologa e psicoterapeuta Simona Ciccia.

Attualmente sono in corso i colloqui e diverse persone stanno scegliendo di continuare il percorso: “Saranno inseriti in una banca dati delle famiglie accoglienti”, dice la coordinatrice Silvia Congiu. “Non c’è una idoneità formale, l’affido non ha limiti di età e possono candidarsi anche le persone single. Si prendono in considerazione gli spazio all’interno della famiglia e la si rende consapevole delle difficoltà”.

Non si viene giudicati, ma si cerca di capire se si può corrispondere ai bisogni di bambini che attraversano periodi nei quali necessitano di sostegno che le famiglie d’origine non possono dare.

“Il percorso è inizialmente di conoscenza”, continua Silvia Congiu, “c’è poi un aspetto più formativo, durante il quale siamo noi a spiegare come dovranno essere trattati i rapporti con gli uffici che la situazione coinvolge, come per esempio i servizi sociali, cosa prevede la legge e le relazioni con la famiglia d’origine del bambino”.

Affiancato al percorso individuale, c’è quello di gruppo, durante il quale si prende coscienza di ciò che significa essere un appoggio per un bambino in difficoltà: “Hanno una valenza formativa e sono utili al confronto tra persone che vivono la stessa esperienza. Durante questi momenti si creano relazioni importanti perché si capisce di vivere le stesse difficoltà, le stesse emozioni”.

“Gli incontri di gruppo, attualmente svolti on-line, infatti, mettono insieme persone e famiglie che stanno già vivendo l’esperienza e quelle che sono in attesa di una situazione per la quale sono adatti”.

Una volta che una famiglia o una persona viene individuata come la più adatta a rispondere alle esigenze di un bambino, inizia il delicato periodo dell’avvicinamento: “Si tratta di incontri di qualche ora, durante i quali si è affiancati da un operatore e si arriva gradualmente al momento in cui il bambino può restare a dormire nella casa delle persone scelte nel fine settimana”.

“Tutti i momenti sono monitorati per capire se il bimbo stia bene e se altrettanto bene sta chi se ne prende cura”, precisa la coordinatrice del centro affidi.

Chiunque può dare il proprio contributo e donare un po’ di tempo libero ai bambini in difficoltà: “Oltre all’affido residenziale, è possibile diventare una famiglia d’appoggio, con la quale i bambini possano trascorrere qualche pomeriggio a settimana o il weekend per vivere momenti sereni e spensierati e sperimentare un altro modo di stare in famiglia oltre a quello che conoscono”.

Attualmente sono stati già formati dal Centro affidi e adozioni di Oristano 58 nuclei familiari, alcuni sono in attesa di affido o adozione e altri stanno cominciando il percorso.

Se, come recita un antico proverbio africano, “per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”, non si è mai troppi nel dare il proprio contributo.

Chiunque fosse interessato può contattare il Centro affidi e adozioni al numero di 388 7934159, inviando una mail all’indirizzo caaplusoristano@gmail.com o rivolgersi alla pagina Facebook dedicata.

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